Adriano Formoso torna con il nuovo singolo “Zajal” e l’atteso Formoso Therapy Show. Ispirato all’antica poesia araba, “Zajal” promuove pace e inclusione, lanciando un messaggio di dialogo culturale. A partire dal 25 gennaio 2025, al Teatro San Babila di Milano, Formoso porterà il suo spettacolo unico, dove musica e terapia si fondono per offrire un’esperienza coinvolgente di benessere e riflessione. Il cantautore ci racconta come la sua arte tocchi profondamente il pubblico, evocando emozioni e immagini potenti che riconnettono ciascuno con il proprio mondo interiore.

“Zajal” si ispira a un’antica forma di poesia araba. Come hai deciso di adottare questo stile e quale significato personale ha per te?

Da tempo avrei voluto fondere uno sviluppo armonico di musica araba con quello di una ballata nel mio stile. Il momento storico che stiamo vivendo mi ha fatto pensare che fosse il momento più adatto per pubblicare questo brano. “Zajal” è una canzone che vuole promuovere la pace e l’inclusione e in questo momento storico penso sia  necessario opporsi alla guerra sia in medio oriente che in altri luoghi del pianeta . Ho la speranza che “Zajal” possa ispirare riflessioni per un dialogo aperto e un senso di comunità tra diverse culture.

La tua musica è diventata un’estensione del tuo lavoro clinico. Qual è la reazione più inaspettata che hai ricevuto da un paziente o un ascoltatore dopo aver ascoltato una tua canzone?

Quella più inaspettata è stata la reazione del Console Generale del Libano che sentendo il brano in una playlist di Spotify mi ha fatto convocare dalla sua segreteria e ho vissuto un’esperienza indimenticabile. E’ stato bello parlare con lui e scambiarci delle idee oltre a sentire in lui il piacere l’affetto e il piacere di essere amici.

Altri ascoltatori mi hanno espresso i loro complimenti a volte riuscendo a restituirmi di aver colto il mio intento sino a farmi commuovere. Alcuni bambini mi hanno riferito delle immagini che hanno sviluppato ascoltando Zajal, tra queste alcune mi sono rimaste in mente come quella di Giulia 17 anni che mi ha riferito di averla ascoltata in cuffia e ad occhi chiusi e a volume medio, di essersi trovata immersa in un’immagine mentale fatta di onde che si muovevano lente, come un viaggio interiore tra colori caldi e sfumature profonde. Emozioni di nostalgia e quiete si mescolate invece per Andrea 38 anni, mentre una sensazione di autenticità e contatto con qualcosa di primitivo e puro è stata la restituzione di Laura 26 anni. È come stare in una notte stellata, avvolti dalla calma, in connessione con le proprie radici ha commentato Valerio 24 anni. Lo stato emotivo è di riflessione e introspezione, con un senso di appartenenza e un leggero desiderio di scoperta me lo ha dichiarato Massimiliano 34 anni, “come se la canzone invitasse a una riscoperta della mia identità reale provando un senso di comunità. Da quando ascolto Zajal sento il voler conoscere gente con storie diverse dalla mia e vivere con la loro diversità e le loro tradizioni per scoprire nuove emozioni dentro di me”.

Il tuo lavoro ti porta a indagare molto sulla mente umana. Come riesci a trovare equilibrio tra le emozioni che esplori con la musica e quelle che incontri nella pratica terapeutica?

Mi accorgo che le emozioni che provo attraverso la musica descrivono una serie di bisogni emotivi che ritrovo negli strati più profondi del mondo interiore dei miei pazienti. Ogni volta che accade, mi accorgo dell’importanza della Neuropsicofonia che applico nella realizzazione delle mie canzoni.

Considerando l’evoluzione della tua carriera musicale, c’è un momento particolare che consideri come una svolta o un punto di cambiamento importante?

Si, quando ho portato la mia musica nell’attività clinica. Partendo da un reparto di ostetricia in un ospedale milanese in cui ho utilizzato apposite composizioni per accompagnare la mamma e il bambino al parto e la nascita sino a utilizzare le mie canzoni durante le sedute di gruppo analitico e in ultimo quando Silvia Vaccarezza conduttrice di “Tutto il bello che c’è” rubrica del Tg2 Rai, ha fatto scoprire ai telespettatori di Rai 2 le mie “Pillole di Canzoneterapia e Neuropsicofonia”.

Quali saranno i tuoi prossimi passi discografici?

Continuerò a pubblicare i miei nuovi brani sulle piattaforme digitali grazie alla mia storica collaborazione con l’amico e maestro Filadelfo Castro. Molti dei miei brani verranno riproposti nei miei prossimi concerti a partire dal 25 Gennaio, data in cui prenderà il via il mio tour teatrale 2025 Formoso Therapy Show, partendo dal Teatro San Babila di Milano dove invito chi ci sta leggendo a venire e incontrarmi per ascoltare, per ascoltarsi e condividere un’esperienza magica di gruppo che ci potenzierà il nostro benessere psicologico e di conseguenza fisico.


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