Titolo Originale: Virus – L’inferno dei morti viventi

Anno di Uscita: 1980

Regia: Bruno Mattei (accreditato come Vincent Dawn) e Claudio Fragasso (non accreditato)

Sceneggiatura: Bruno Mattei, Claudio Fragasso

Genere: Horror, Zombie

Durata: 101 minuti

Produzione: Italia

Trama:

“Virus” di Bruno Mattei è un classico del cinema horror italiano degli anni ’80, noto anche con il titolo alternativo “Hell of the Living Dead”. Il film narra la storia di un gruppo di commando inviati in Nuova Guinea per indagare su un incidente chimico che ha trasformato gli abitanti locali in zombi assetati di sangue. Durante la missione, i militari incontrano una giornalista e il suo cameraman, che si uniscono a loro nel tentativo di sopravvivere all’orda di non morti.

“Virus” si inserisce perfettamente nel filone degli zombie movie che hanno proliferato dopo il successo di “Dawn of the Dead” di George A. Romero. Bruno Mattei, con il suo stile inconfondibile, riesce a creare un’atmosfera di puro terrore e tensione, nonostante il budget limitato e la produzione a basso costo.

Aspetti Positivi:

Atmosfera e Ambientazione: Mattei sfrutta al meglio le location esotiche, combinando riprese di repertorio con scene girate appositamente per il film. La giungla e i villaggi sperduti offrono un’ambientazione perfetta per un horror apocalittico.

Effetti Speciali e Make-Up: Nonostante gli evidenti limiti di budget, gli effetti speciali e il trucco degli zombi sono efficaci e inquietanti. Le scene di attacco dei non morti sono ben realizzate e sufficientemente sanguinolente da soddisfare i fan del genere.

Colonna Sonora: La colonna sonora, composta in parte da brani dei Goblin, aggiunge un ulteriore livello di inquietudine e tensione, tipico dei film horror italiani dell’epoca.

Aspetti Negativi:

Recitazione: La recitazione è spesso sopra le righe e talvolta dilettantesca, un elemento che può distrarre lo spettatore moderno abituato a performance più raffinate.

Sceneggiatura e Dialoghi: La sceneggiatura presenta alcune lacune logiche e i dialoghi risultano spesso forzati o poco naturali. Tuttavia, questo è un elemento comune a molti film di genere di quel periodo.

Montaggio e Coerenza Narrativa: Il montaggio, seppur funzionale, a tratti è confuso, con un uso eccessivo di riprese di repertorio che possono spezzare il ritmo narrativo.

“Virus” di Bruno Mattei è un esempio perfetto di come il cinema horror italiano degli anni ’80 riuscisse a mescolare audacia, inventiva e un certo gusto per l’eccesso visivo. Nonostante i suoi difetti, il film è diventato un cult per i fan del genere, grazie alla sua atmosfera unica e alle sequenze di puro terrore. Se siete amanti degli zombie movie e apprezzate il cinema di genere italiano, “Virus” è un titolo da non perdere, un viaggio allucinante nel cuore della paura.

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