Un prologo che ci porta immediatamente a conoscenza dello Steve incarnato da Jack Black introduce Un film Minecraft, cineVgame atto a trasporre nell’ambito della Settima arte il videogioco che, nato a Mojang, in un piccolo studio in Svezia, dalla sua uscita nel 2011 ha venduto oltre trecento milioni di copie, con centoquaranta milioni di giocatori attivi al mese.

Un successo che lo ha reso il videogioco singolo più venduto di tutti i tempi trasformandolo in un autentico fenomeno globale che ora, appunto, si trasforma in un lungometraggio diretto dal Jared Hess autore di Napoleon Dynamite e Super Nacho.

Lungometraggio prodotto dallo stesso Jason Momoa che veste anche i panni del protagonista Garrett “The Garbage Man” Garrison, campione dei videogiochi di fine anni Ottanta che, proprietario di un negozio di giochi, si trova a fare i conti con l’età che avanza e non poche difficoltà. Fino al momento in cui si ritrova trascinato all’interno di un misterioso portale insieme all’intelligente liceale Henry, alla sorella maggiore di quest’ultimo, Natalie, e all’agente immobiliare Dawn, che gestisce anche uno zoo mobile di animali da compagnia, rispettivamente interpretati da Sebastian Hansen, Emma Myers e Danielle Brooks. L’Overworld, precisamente, un bizzarro paese delle meraviglie cubico dove regna l’immaginazione e che devono imparare a padroneggiare per fare ritorno a casa, proteggendolo da minacciose creature.

D’altra parte, con i quattro che, vessati dai loro problemi quotidiani, si ritrovano affiancati dal sopra menzionato Steve, nientemeno che “costruttore” del posto, il plot di Un film Minecraft non rappresenta altro che un pretesto per poter immergere la circa ora e quaranta di visione nel variopinto universo fantastico in questione dove far avvicendare le diverse assurde figure “squadrate” che lo popolano. Da un amichevole lupo grigio-bianco alla pecora rosa la cui lana può essere usata per fare un bel fashion statement, fino al verde e peloso creeper, che esplode distruggendo qualsiasi cosa o chiunque si trovi nelle vicinanze, agli scheletri armati di arco e frecce e ai golem di ferro, giganti gentili. Senza contare i bruti, servi al servizio della potentissima regina dei maialini Malgosha, e gli zombi, mostri dal cranio verde che attaccano qualsiasi cosa vivente.

Tra assurde armi quali lancia-crocchette e sechiaku, ovvero un mix di secchi e nunchaku, sono loro le star di un’avventura in fotogrammi trasudante immancabile effettistica digitale chiaramente volto a conquistare i piccoli spettatori amanti del joypad. Un’avventura se vogliamo sulla falsariga dei due Jumanji con Dwayne Johnson, ma con aggiunta di un minimo del tocco bizzarro e fuori di testa tipico di Hess. Tocco individuabile, tra l’altro, sia in personaggi come il grottesco professore capellone Gunchie alias Hiram Garcia o la vicepreside Marlene, dalle fattezze della Jennifer Coolidge del franchise American pie, che in un Momoa che si riscopre insolitamente ed efficacemente ironico. Sebbene, con due ultime sorprese poste durante lo scorrimento dei titoli di coda e al loro termine, Un film Minecraft rimanga un tanto movimentato quanto fracassone spettacolo che si dimentica velocemente una volta usciti dalla sala.


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