Twisters diretto dal regista Lee Isaac Chung, è una nuova versione del twister del 1996 .
Kate Cooper incarnata da Daisy Edgar- Jones, è una cacciatrice di tornado, ma a tutti gli effetti una ricercatrice che durante gli anni di college mediante una formula chimica ,ha cercato insieme ad un equipe di colleghi di domare letteralmente gli uragani.
Proprio durante la spedizione che doveva segnare la sua svolta accademica, verso il cuore del tornado, questa ha segnato la sua vita con la perdita di una persona a lei molto cara. Nello scorrere degli anni si è ricollocata come meteorologa a New York ma il destino la mette di nuovo di fronte al pericolo, infatti un suo vecchio amico e collega Javi, interpretato da Anthony Ramos ,le propone di tornare in azione. La nostra non si tira indietro e sul suo cammino incontra Tyler Owens, portato in scena da Glen Powell , che insieme ad un gruppo di impavidi va a caccia di tornado per registrare le sue imprese spericolate e postarle su Youtube.
Il film di Lee Isaac Chung non si propone come vero e proprio remake ma come detto si tratta di una nuova versione del vecchio twister , operazione questa per mostrare i muscoli delle nuove tecnologie sul versante degli effetti visivi.
Proprio l’impianto scenografico è l’unico punto di forza dell’intera pellicola che si palesa come un vano tentativo però di far dimenticare quel lungometraggio che invece qualche freccia al suo arco l’aveva, poiché già all’epoca gli effetti digitali erano soddisfacenti e la gestione della tensione era migliore come anche gli interpreti , tra cui Helen Hunt , Bill Paxton e nel cast anche il compianto Philip Seymour Hoffman.
Il Twisters dei nostri giorni invece delude e soffre di tempi troppo dilatati in scene di raccordo tra una caccia ai tornado e l’altra, sospese tra il romantico e la noia che la fa da padrona nell’arco delle due ore , durata eccessiva per quel che offre un film che doveva essere un blockbuster tutto all’insegna del divertimento consentito da scariche di adrenalina, che invece latita a parte un incipit teso , ove la nostra giovane ricercatrice era alle prime armi con i tornado e la visione sembrava promettere qualcosa di meglio.
Fabrizio Battisti
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