Diretto da Rupert Sanders, The crow – Il corvo è il nuovo adattamento cinematografico dall’omonimo fumetto firmato da James O’Barr nel 1989. Adattamento che arriva trent’anni dopo il lungometraggio di Alex Proyas, divenuto un cult assoluto anche per la tragica scomparsa di Brandon Lee, avvenuta sul set durante le riprese a causa di una pistola che ha sparato veri proiettili anziché essere scarica. Il film rivisita trama e personaggi, spiazzando sia i fan del fumetto, sia gli affezionati della pellicola originale, cui sono succeduti tre lungometraggi più una serie tv composta da ventidue episodi.

Bill Skarsgård veste i panni di Eric, giovane tormentato da un’infanzia sofferta vissuta al fianco di una madre alcolizzata. Ha il volto tatuato come un cantante trap e ha maturato disturbi caratteriali, perciò viene mandato in un istituto dove ci sono altri ragazzi problematici. Nella stessa struttura c’è anche Shelly, cui presta il volto la cantante pop britannica FKA Twigs, rifugiatasi lì per sfuggire a Vincent Roeg, interpretato da Danny Houston, e ai suoi uomini che la stanno cercando a causa di un video le cui immagini compromettenti non dovevano essere divulgate e che invece lei ha ricevuto dalla sua amica Zadie alias Isabella Wei. Eric e Shelly, divenuti amici, fuggono insieme quando nell’istituto irrompe Marian, braccio destro di Roeg, portata in scena da Laura Birn. I due, una volta fuori, frequentano le stesse persone, bevono e suonano musica e, in breve tempo, diventano amanti.

The crow – Il corvo è un film che brucia le tappe, c’è poca sostanza, non si concede il tempo di caratterizzare i personaggi, che restano dunque piatti, contando evidentemente solo sul bell’aspetto dei due protagonisti. Anche del fumetto rimane quasi nulla, se non qualche immagine che resta poco incisiva e, a tratti, appare addirittura fuori contesto, non restituendo quell’impatto emozionale che script e disegni di James O’Barr hanno invece tramandato dal 1989 fino ai nostri giorni. Il lungometraggio non fa registrare alcun coinvolgimento nemmeno nella vicenda sentimentale di Eric e Shelly, non vi è trasporto poiché le sequenze tra i due sono insufficienti a trasmettere pathos. Nei momenti d’azione, poi, manca del tutto l’adrenalina, tra una messa in scena fredda e di maniera, senza guizzi, e l’assenza di villain iconici presenti invece nel cinecomic di Alex Proyas.

Il boss Vincent Roeg, infatti, non vale il Top Dollar dal volto di Michael Wincott e vano è il tentativo di conferirgli un’aura quasi demoniaca per renderlo accattivante, quando nella trama stessa vi sono falle che lasciano molte perplessità. La colonna sonora invece passa dal simbolismo musicale di Des Pas Sur La Neige di Debussy brani come Disorder dei Joy Division e Fall dei the Bug con Inga Copeland, ma nemmeno a loro il film rende giustizia. L’uccisione dei due amanti passa quasi inosservata e l’aldilà popolato di corvi in cui si risveglia Eric è un non luogo ove la freddezza della CGI non trasmette quell’atmosfera gotica che si respirava nell’opera originale; tanto meno Kronos, lo spirito guida che ha i connotati di Sami Bouajila sembra essere utile alla causa. In definitiva, The crow – Il corvo è un’operazione assolutamente non riuscita, che ha avuto una storia produttiva molto travagliata iniziata nel  2008. Anni trascorsi con l’avvicendarsi di cast diversi tra loro con differenti attori e registi anche molto noti, per poi puntualmente venire cancellati. E, probabilmente, sarebbe stato un bene riporre nel cassetto anche questo progetto. 


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