Ultimamente, quando si affronta l’argomento “Cinecomics”, si è spesso molto critici a riguardo, soprattutto dopo le ultime uscite in streaming e sul grande schermo, ma “The Boys” non è semplicemente una Serie TV tratta da un fumetto, anzi, spesso e volentieri mi piace definirlo come l’esempio perfetto di prodotto controcorrente ideato specialmente per chi i supereroi non li apprezza così tanto, ed è proprio così che è nata l’idea di Garth Ennis.
Classe 1970 Garth riesce ad affermarsi come uno dei volti più celebri del fumetto mondiale grazie a lavori come la sua Run di 2The Punisher” per la Marvel in cui fin da subito notiamo che la sua passione per i vigilanti mascherati non sia così accesa, al contrario, sembra quasi detestarli.
Abbiamo avuto la conferma nel 2006 grazie alla pubblicazione del suo lavoro inedito “The Boys”, fumetto adattato poi in live action nel 2019 sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video.
Un’idea originale quella di vedere i supereroi con occhi diversi, più fedeli alla realtà, qualcuno aggiungerebbe che ci sia anche un pizzico di visione pessimista ma parliamoci chiaro, cosa farebbero realmente degli esseri umani come tutti noi se avessero dei poteri? Dopo esservi fatti un’idea aggiungete anche un pizzico di Gore (che non fa mai male, più o meno) e avrete la risposta che cercate.
La quarta stagione , uscita il 13 Giugno 2024, è la prova che dopo un finale deludente come quello della terza, si possono risollevare le sorti di un prodotto così innovativo.
Composta da 8 episodi da 50 minuti l’uno è a sua volta strutturata da una macro trama in cui la squadra dei Boys cerca di impedire a Patriota di prendere sempre più potere grazie all’approvazione di un popolo americano represso e aggressivo e diverse sottotrame in cui Frenchie ed altri protagonisti dovranno combattere contro i dilemmi legati al loro passato.
Una stagione che rispecchia i canoni del fumetto, con la giusta dose di violenza (che in questo caso per essere giusta deve essere allo stesso tempo esagerata), di intrighi politici e adrenalina pura ed è proprio questo che adoro di questa serie, un crescendo che aumenta di episodio in episodio fino a scoppiare in una chiusura che ho trovato sensata ed avvincente.
Finalmente riesce a trasmettere allo spettatore una sensazione di curiosità per il proseguire della storia, che vedremo sicuramente entro il 2026, senza risultare frettoloso nonostante la tanta carne sul fuoco.
Piena di pregi come difetti, ho trovato molto pesanti e fuori luogo diversi argomenti che vengono trattati nei primi tre episodi che poi, per fortuna, vengono meno nei restanti cinque.
Tra questi sicuramente c’è sicuramente il rapporto tra Frenchie e Kimiko che sembra non aver più nulla da raccontare risultando a tratti forzato e decontestualizzato.
L’evoluzione di personaggi come Patriota e Butcher sono fondamentali per la trama ed è veramente entusiasmante notare come Hughie,che è sempre risultato una macchia che seguiva a pennello ogni comando della sua squadra, ora abbia la sua forte personalità, stesso vale per A-Train che ho apprezzato tantissimo in questa stagione.
Il discorso viene meno nei confronti di Ryan, figlio di Patriota, che mi aspettavo acquisisse più consapevolezza e ho trovato il suo personaggio abbastanza sprecato.
Tanti i colpi di scena in una trama che poteva essere abbastanza prevedibile, soprattutto dopo il precedente spin-off “Gen V” che collegava gli avvenimenti di quest’ultima a quelli della quarta stagione (idea che ho ampiamente apprezzato) ma così non è stato e ancora una volta questa è riuscita a sorprendermi senza calare le aspettative.
Per concludere, The Boys è una visione che vi consiglio caldamente se siete in cerca di qualcosa di nuovo e di divertente che vi tenga incollati dal primo episodio fino all’ultimo minuto della quarta e ultima stagione che riesce a mantenere un ritmo abbastanza alto e sopra le righe come solo questa serie sa fare.
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