Realizzare un biopic sportivo comporta spesso e volentieri il tangibile rischio di pagar dazio all’enfasi manieristica, pregiudicando in tal modo il confacente timbro d’autenticità al servizio d’improbabili scene-madri, o d’inserire, nel solco dello spettacolo imperniato sul fervore morale necessario a raggiungere gli obiettivi prefissi, sequenze descrittive conformi alla rievocazione d’epoca ma aliene al risvolto poetico…