Sono passati ben 22 anni dall’ultimo lavoro in studio “Out of the darkness” e ben 35 dalla nascita della band nel lontano 1989, i Redlynx sono sempre stati un gruppo hard-rock 80s stile Whitesnake per intenderci, hanno subito numerosissimi cambi di formazione e scioglimenti ma questo non ha mai ostacolato il cantante Chris Heaven che oggi ci racconterà cosa sta succedendo.

  • Ciao, quindi dopo 22 anni un nuovo lavoro in studio dei Redlynx? Cosa è successo?

AHHAHAHH! Beh…non mi ero nemmeno accorto che fossero passati così tanti anni a dire il vero e 4 anni fa era uscita la raccolta “Fur and Claws – an anthology” con alcuni brani nuovi.
Ma mi sono reso conto che il tempo passa e se non faccio un nuovo disco ora, potrei diventare troppo vecchio per il rock.

  • Che differenza c’è tra il tuo ultimo lavoro “Out of the darkness” e il nuovo “Black rain”?

Sicuramente la tecnologia. Ormai possiamo lavorare e collaborare a distanza, usufruire di tecnologia impensabile anni fa. “Out of the darkness” inizialmente doveva essere un mio album solista, poi ho capito che era un po’ il seguito di “Tongue-tied” (1998) visto che i brani erano praticamente tutti composti con lo stesso co-autore (Pier Della Role, chitarrista) e nonostante alcuni turnisti, beh era un album dei Redlynx a tutti gli effetti. Per “Black Rain” vale un po’ la stessa cosa anche se i brani sono più anni 80 ancora.

  • Negli anni hai cambiato numerose formazioni, questo è stato positivo o negativo?

Beh diciamo che nonostante la mia fama di “cattivo che licenzia i musicisti”, molti hanno lasciato la band per altri progetti. Non ho mai mandato via nessuno se non quando cercavano di cambiare totalmente il sound dei Redlynx e questo non potevo permetterlo. Ovviamente i cambi di formazione a lungo andare sono stati un problema perchè non c’era la stabilità che magari sarebbe stata utile, ma alcuni musicisti come Luca Polich, Pier Della Role o in passato Simone Bresciani, Tony Evangelista, Franco Molinar, John Lie, hanno suonato in diverse versioni dei Redlynx per diversi anni e con alcuni sicuramente suonerò ancora.

  • In questi anni hai anche collaborato con musicisti famosi se non sbaglio.

Sono passati alcuni anni, ma si, ci sono state collaborazioni con musicisti famosi. Avevo iniziato un progetto chiamato “Edge of Time” con Michael Von Knorring (batterista di Malmsteen su “Eclipse”) e doveva venire un bel lavoro, con ospiti come Kee Marcello, Roland Grapow ecc…poi Michael ha avuto problemi di salute e altro e ha lasciato il progetto che è crollato come un castello di carte. Ho comunque collaborato con numerosi musicisti per alcune compilations, artisti come Mats Olausson (Malmsteen/Ark), Tracy G (Dio), Rowan Robertson (Dio), Gerald Kloos (Empire) e ho avuto l’onore di cantare “Here I Go Again” sul palco con i chitarristi dei vecchi Whitesnake, Bernie Marsden e Micky Moody.

  • A proposito di Whitesnake, si sa che il tuo idolo è David Coverdale, so che l’hai conosciuto di persona.

Ho sempre detto che per me Coverdale nel rock è come George Michael nel pop…sono i miei due punti di riferimento. Non l’ho mai negato e probabilmente se non avessi iniziato ad ascoltare i Whitesnake non avrei mai creato i Redlynx. Ho incontrato Coverdale durante il “Restless Heart” tour ed è stato una persona cortesissima, pensa che ha voluto che gli firmassi il mio cd “Believe” dei Redlynx. Poi l’ho intervistato per una webzine anni dopo e mi ha chiesto di fare delle domande via video per un “Q&A” con i fans…gli ho fatto da beta tester insomma. Ho incontrato anche Vandenberg (che ho tra i contatti facebook) e Doug Aldrich.

  • Hai parlato di George Michael. Cosa è successo anni faer quando hai lasciato il rock e hai iniziato a cantare pop e a fare tributo a George Michael?
    E’ passato molto tempo. Diciamo che era un periodo di delusione, i Redlynx non funzionavano, avevo lasciato i Demon Angels con i quali avevo fatto alcuni album e il progetto Edge Of Time con Von Knorring era crollato. Posso dire che avevo praticamente lasciato la musica. Il tributo a George Michael l’avevo iniziato anni prima ma era “in soffitta”. Poi mi è stato chiesto nel 2008 di cantare con un tributo Duran Duran e ho provato anche se non era esattamente nelle mie corde. L’anno dopo ho ripreso il tributo George Michael ed è stato bello perchè ho ricevuto i complimenti da alcuni suoi musicisti e coristi, da suo cugino Andros e dal suo ex compagno Kenny.
  • Mentre ora sei tornato al rock. Perchè?
    Sai…sentirti dire “sembri proprio George Michael” è una bella cosa, però io non sono George e non so cantare solo pop. Voglio poter portare sul palco anche i miei brani, mi mancavano alcune delle mie vecchie canzoni e visto che nonostante i miei anni la voce regge ancora piuttosto bene, perchè no?
  • “Black Rain” segue la rotta dei vecchi album quindi?
    In un certo senso si…i testi sono sempre piuttosto espliciti e a volto poco politically correct. Sono cresciuto negli 80s e amo brani come “Slide it in” o “Slow and Easy” o “Still of the night”, canzoni che parlano di sesso a volte per metafore ma che oggi sarebbero guardate un po’ male. Ma chissenefrega ahahhahaha!
  • Perchè un EP e non un album intero?

Perchè nel 2024 dei cd non frega più nulla a nessuno. Anni fa tutti volevano il loro bel cd o vinile stampato e il booklet da leggere, ora è tutto in streaming e molti negozi i cd (e i dvd) nemmeno li vendono più. Non aveva senso investire in un album intero perchè quello che mi serviva era solo attirare l’attenzione sul ritorno della band e in seguito fare live.
Mi piacerebbe piuttosto fare un bel dvd live, con vecchi pezzi e nuovi, ma ci vuole il posto giusto e tanto lavoro.

  • Sai già chi ti accompagnerà live?
    NI! Nel senso che ho parlato con alcuni ex- Redlynx e qualcuno è interessato a suonare di nuovo con me, sicuramente è un vantaggio non dover prendere dei giovani che non conoscono il genere e per i quali sarebbe come suonare delle cover. Ci sarà qualche novità ma è ancora presto.
  • Altri progetti?

A parte un possibile video live, sto scrivendo la biografia della band dal 1989 ad oggi, o meglio, quello che mi ricordo. Sono successe veramente tante tante cose in questi 35 anni ma mi pareva giusto ricordarle e ringraziare chi ha permesso alla band di andare avanti. Sarà sicuramente pubblicato su amazon ma ci vuole ancora tempo.

Sono passati ben 22 anni dall’ultimo lavoro in studio “Out of the darkness” e ben 35 dalla nascita della band nel lontano 1989, i Redlynx sono sempre stati un gruppo hard-rock 80s stile Whitesnake per intenderci, hanno subito numerosissimi cambi di formazione e scioglimenti ma questo non ha mai ostacolato il cantante Chris Heaven che oggi ci racconterà cosa sta succedendo.

  • Ciao, quindi dopo 22 anni un nuovo lavoro in studio dei Redlynx? Cosa è successo?

AHHAHAHH! Beh…non mi ero nemmeno accorto che fossero passati così tanti anni a dire il vero e 4 anni fa era uscita la raccolta “Fur and Claws – an anthology” con alcuni brani nuovi.
Ma mi sono reso conto che il tempo passa e se non faccio un nuovo disco ora, potrei diventare troppo vecchio per il rock.

  • Che differenza c’è tra il tuo ultimo lavoro “Out of the darkness” e il nuovo “Black rain”?

Sicuramente la tecnologia. Ormai possiamo lavorare e collaborare a distanza, usufruire di tecnologia impensabile anni fa. “Out of the darkness” inizialmente doveva essere un mio album solista, poi ho capito che era un po’ il seguito di “Tongue-tied” (1998) visto che i brani erano praticamente tutti composti con lo stesso co-autore (Pier Della Role, chitarrista) e nonostante alcuni turnisti, beh era un album dei Redlynx a tutti gli effetti. Per “Black Rain” vale un po’ la stessa cosa anche se i brani sono più anni 80 ancora.

  • Negli anni hai cambiato numerose formazioni, questo è stato positivo o negativo?

Beh diciamo che nonostante la mia fama di “cattivo che licenzia i musicisti”, molti hanno lasciato la band per altri progetti. Non ho mai mandato via nessuno se non quando cercavano di cambiare totalmente il sound dei Redlynx e questo non potevo permetterlo. Ovviamente i cambi di formazione a lungo andare sono stati un problema perchè non c’era la stabilità che magari sarebbe stata utile, ma alcuni musicisti come Luca Polich, Pier Della Role o in passato Simone Bresciani, Tony Evangelista, Franco Molinar, John Lie, hanno suonato in diverse versioni dei Redlynx per diversi anni e con alcuni sicuramente suonerò ancora.

  • In questi anni hai anche collaborato con musicisti famosi se non sbaglio.

Sono passati alcuni anni, ma si, ci sono state collaborazioni con musicisti famosi. Avevo iniziato un progetto chiamato “Edge of Time” con Michael Von Knorring (batterista di Malmsteen su “Eclipse”) e doveva venire un bel lavoro, con ospiti come Kee Marcello, Roland Grapow ecc…poi Michael ha avuto problemi di salute e altro e ha lasciato il progetto che è crollato come un castello di carte. Ho comunque collaborato con numerosi musicisti per alcune compilations, artisti come Mats Olausson (Malmsteen/Ark), Tracy G (Dio), Rowan Robertson (Dio), Gerald Kloos (Empire) e ho avuto l’onore di cantare “Here I Go Again” sul palco con i chitarristi dei vecchi Whitesnake, Bernie Marsden e Micky Moody.

  • A proposito di Whitesnake, si sa che il tuo idolo è David Coverdale, so che l’hai conosciuto di persona.

Ho sempre detto che per me Coverdale nel rock è come George Michael nel pop…sono i miei due punti di riferimento. Non l’ho mai negato e probabilmente se non avessi iniziato ad ascoltare i Whitesnake non avrei mai creato i Redlynx. Ho incontrato Coverdale durante il “Restless Heart” tour ed è stato una persona cortesissima, pensa che ha voluto che gli firmassi il mio cd “Believe” dei Redlynx. Poi l’ho intervistato per una webzine anni dopo e mi ha chiesto di fare delle domande via video per un “Q&A” con i fans…gli ho fatto da beta tester insomma. Ho incontrato anche Vandenberg (che ho tra i contatti facebook) e Doug Aldrich.

  • Hai parlato di George Michael. Cosa è successo anni faer quando hai lasciato il rock e hai iniziato a cantare pop e a fare tributo a George Michael?
    E’ passato molto tempo. Diciamo che era un periodo di delusione, i Redlynx non funzionavano, avevo lasciato i Demon Angels con i quali avevo fatto alcuni album e il progetto Edge Of Time con Von Knorring era crollato. Posso dire che avevo praticamente lasciato la musica. Il tributo a George Michael l’avevo iniziato anni prima ma era “in soffitta”. Poi mi è stato chiesto nel 2008 di cantare con un tributo Duran Duran e ho provato anche se non era esattamente nelle mie corde. L’anno dopo ho ripreso il tributo George Michael ed è stato bello perchè ho ricevuto i complimenti da alcuni suoi musicisti e coristi, da suo cugino Andros e dal suo ex compagno Kenny.
  • Mentre ora sei tornato al rock. Perchè?
    Sai…sentirti dire “sembri proprio George Michael” è una bella cosa, però io non sono George e non so cantare solo pop. Voglio poter portare sul palco anche i miei brani, mi mancavano alcune delle mie vecchie canzoni e visto che nonostante i miei anni la voce regge ancora piuttosto bene, perchè no?
  • “Black Rain” segue la rotta dei vecchi album quindi?
    In un certo senso si…i testi sono sempre piuttosto espliciti e a volto poco politically correct. Sono cresciuto negli 80s e amo brani come “Slide it in” o “Slow and Easy” o “Still of the night”, canzoni che parlano di sesso a volte per metafore ma che oggi sarebbero guardate un po’ male. Ma chissenefrega ahahhahaha!
  • Perchè un EP e non un album intero?

Perchè nel 2024 dei cd non frega più nulla a nessuno. Anni fa tutti volevano il loro bel cd o vinile stampato e il booklet da leggere, ora è tutto in streaming e molti negozi i cd (e i dvd) nemmeno li vendono più. Non aveva senso investire in un album intero perchè quello che mi serviva era solo attirare l’attenzione sul ritorno della band e in seguito fare live.
Mi piacerebbe piuttosto fare un bel dvd live, con vecchi pezzi e nuovi, ma ci vuole il posto giusto e tanto lavoro.

  • Sai già chi ti accompagnerà live?
    NI! Nel senso che ho parlato con alcuni ex- Redlynx e qualcuno è interessato a suonare di nuovo con me, sicuramente è un vantaggio non dover prendere dei giovani che non conoscono il genere e per i quali sarebbe come suonare delle cover. Ci sarà qualche novità ma è ancora presto.
  • Altri progetti?

A parte un possibile video live, sto scrivendo la biografia della band dal 1989 ad oggi, o meglio, quello che mi ricordo. Sono successe veramente tante tante cose in questi 35 anni ma mi pareva giusto ricordarle e ringraziare chi ha permesso alla band di andare avanti. Sarà sicuramente pubblicato su amazon ma ci vuole ancora tempo.


4 risposte a “REDLYNX – Dopo 22 anni il nuovo album.”

  1. Avatar Rob geo
    Rob geo

    Davvero una intervista emozionante. Chris è a suo agio come sempre ed è spontaneo nelle risposte. Sono molto contento che la band trovi nuova linfa in questo nuovo, ottimo materiale. Grazie x la condivisione

  2. Avatar Bircide
    Bircide

    Questa dovrebbe essere la vera musica !

  3. Avatar Albert
    Albert

    Mi spiace vedere che si fa riferimento ad una band, senza che venga fatto un minimo cenno ai musicisti che ne fanno parte. Ho sentito i brani, ce ne è anche uno strumentale, il loro lavoro è veramente di alto livello….se anche fossero turnisti, sarebbe giusto menzionarli, no? 🙂

  4. Avatar Albert
    Albert

    Si può sapere chi sono i musicisti che hanno partecipato alla realizzazione dei brani?

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