Il cinema, così come lo conosciamo, si trova a un bivio con l’avvento della Realtà Virtuale (VR). Anche l’industria audiovisiva, così come molti altri settori, ha infatti iniziato da tempo a sondare questo nuovo territorio tecnologico, tuttavia è con l’arrivo di dispositivi avanzati come l’Apple Vision Pro che l’integrazione tra cinema tradizionale e VR sembra sempre più vicina. La Mostra del Cinema di Venezia ha aperto la strada a questo nuovo modello, introducendo una sezione competitiva dedicata proprio alle opere interattive in VR e segnando, così, un passo importante verso l’adozione della realtà virtuale nel panorama cinematografico.

Un nuovo paradigma per l’immersione

La realtà virtuale non rappresenta solo un’estensione delle attuali tecnologie cinematografiche, ma un vero e proprio cambiamento di paradigma. Esistono in realtà due approcci principali alla VR: l’immersività totale, che si ottiene quando l’utente è completamente avvolto in un ambiente virtuale, e la realtà mista, che combina invece elementi del mondo reale con quelli virtuali. Proprio quest’ultima è al centro delle nuove generazioni di visori come l’Apple Vision Pro, con il quale il concetto di “schermo infinito” permette agli spettatori di interagire con contenuti tridimensionali integrati nell’ambiente reale.

Questa combinazione apre possibilità inedite per i creativi, come la visualizzazione di eventi sportivi arricchiti da oggetti 3D, per esempio riproduzioni di circuiti o pannelli statistici, eliminando i confini del tradizionale “secondo schermo” e sostituendoli con un’esperienza “zero schermi”, dove i contenuti possono espandersi ovunque, senza limiti fisici, un po’ come avvenuto anche in alcune categorie videoludiche. Pensiamo, per esempio, all’applicazione della realtà virtuale nell’ambito dei casino online, con soluzioni che hanno portato gli appassionati direttamente nelle sale con tavoli da roulette e altri svaghi, facilmente fruibili attraverso le piattaforme specializzate accessibili da PC e da mobile, per un passo in avanti che sembra destinato a rendere l’esperienza di gioco digitale sempre più vicina a quella reale.

Le sfide della realtà mista per il cinema

Nonostante le entusiasmanti possibilità creative, l’adozione della realtà mista nel cinema non sarà priva di difficoltà. Attualmente, piattaforme di punta come Netflix e YouTube sono ancora restie a offrire i loro contenuti su dispositivi VR come il Vision Pro. Il problema principale riguarda i costi e le difficoltà tecniche legate alla produzione di contenuti che possano essere fruibili sia sullo schermo tradizionale che in ambienti 3D immersivi. In realtà, stando a esperti e figure chiave dell’industria, come Michael Cioni, fondatore della Light Iron, la VR rappresenta un’opportunità di rompere i limiti imposti dal classico rettangolo dello schermo, creando esperienze visive innovative e senza precedenti, il che porterà inevitabilmente a rivedere le posizioni attuali e a dirottare investimenti importanti in questo senso.

La realtà virtuale potrebbe intanto segnare un nuovo capitolo per il cinema in 3D, una tecnologia che in passato ha incontrato diversi ostacoli, tra cui la complessità tecnica e la mancanza di piattaforme adeguate. Con l’uso dei visori, il 3D potrebbe infatti finalmente risolvere problemi storici, come il mal di testa causato dalla bassa frequenza di aggiornamento degli schermi e una stereoscopia poco precisa, senza contare che i device per la realtà virtuale potrebbero offrire una piattaforma dove film in 3D possano essere fruibili anche dopo la loro uscita nelle sale, rendendo l’esperienza più intima e immersiva.

L’esperienza collettiva del cinema sopravviverà?

Sebbene i visori come il Vision Pro promettono di offrire la visione di film in sale cinematografiche virtuali, la visione collettiva del cinema potrebbe non essere minacciata da questa tecnologia. La possibilità di guardare un film immersi in scenari virtuali mozzafiato, come il deserto di Tatooine o una spiaggia tropicale, sembra puntare più verso la fruizione domestica che verso la sostituzione della sala cinematografica. Secondo molti analisti, la visione collettiva rimane insomma insostituibile, con il cinema che dovrà puntare su eventi unici e sull’irreplicabile esperienza condivisa con altre persone.

Perché la VR prenda piede nel mondo del cinema, inoltre, sarà fondamentale il coinvolgimento di autori di primo piano. Registi come Alejandro González Iñárritu, Kathryn Bigelow e Darren Aronofsky hanno già sperimentato con la realtà virtuale, ma il vero salto di qualità arriverà quando più cineasti inizieranno a cimentarsi con le possibilità offerte dalla realtà mista. La creazione di contenuti che vadano oltre la semplice sperimentazione, per intercettare un pubblico più vasto, sarà dunque la chiave per rendere la VR una piattaforma cinematografica a tutti gli effetti.

Il cinema e la realtà virtuale non sembrano, in altre parole, destinati a competere, ma a coesistere, ciascuno con le proprie peculiarità, combinando i vantaggi delle nuove tecnologie e gli aspetti più tradizionali per un intrattenimento sempre più aperto alle contaminazioni e pronto ad arricchire le modalità con cui fruiamo delle storie.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Plugin WordPress Cookie di Real Cookie Banner
Verificato da MonsterInsights