Affiancati dal regista Arnaldo Catinari, dallo sceneggiatore Alessandro Fabbri e dalla showrunner Gina Gardini, i protagonisti Matilda De Angelis, Maurizio Lombardi, Lorenzo Cervasio e Filippo Nigro hanno presentato a Roma la serie Citadel: Diana, costituita da sei episodi che saranno disponibili in streaming, a partire dal 10 Ottobre 2024, sulla piattaforma Prime Video.
L’intero progetto nasce dalla serie tv americana Citadel, creata da Josh Appelbaum, Bryan Oh e David Weil e che vede tra i produttori esecutivi i fratelli Joe e Anthony Russo, registi di ben quattro film facenti parte del Marvel Cinematic Universe.
La prima stagione, disponibile su Prime Video, è ambientata in un mondo oscuro, in cui un’agenzia di Intelligence indipendente e internazionale denominata Citadel viene distrutta da Manticore, potente organizzazione di spionaggio che nell’ombra manipola il mondo. Citadel era nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone, garantendo anche libertà e democrazia, mentre Manticore si appresta con fini diametralmente opposti a stabilire un nuovo ordine mondiale.
Sulla base di questo scenario, prende spunto la seconda stagione tutta italiana, ambientata proprio nel nostro paese, in un futuro distopico, ove la famiglia Zani progetta e vende armi nelle persone di Edo e suo padre Ettore, impersonati da Cervasio e Lombardi, entrambi appartenenti all’organizzazione di Manticore. In primo piano c’è l’azione che vede impegnati i suoi agenti segreti, su tutti Diana, portata in scena dalla De Angelis, protagonista di una missione in cui deve monitorare uno scambio di un oggetto tecnologico, molto probabilmente un’arma che era stata progettata da Citadel, che per l’organizzazione resta ancora una minaccia invisibile. Sequenze action e storie di spionaggio costituiscono quindi l’impianto di Citadel: Diana.
“Proprio l’azione è molto realistica, poiché ci sono pochissimi Virtual FX e la mia preparazione atletica è durata ben quattro mesi, spaziando dal parkour a diversi tipi di arti marziali, più tutto il training con il maestro d’armi per poter essere assolutamente credibile” racconta la De Angelis; mentre Nigro, che incarna Gabriele, un altro agente segreto, dichiara: “il sogno di tutti è fare la spia, una passione da sempre”.
Arnaldo Catinari tiene a precisare quanto la messinscena e la regia stante proprio per le scene action siano state il frutto di una tradizione italiana che abbiamo alle spalle, senza aver minimamente attinto dalla serie tv americana. L’intento di mantenere una propria identità territoriale è anche confermato dalla showrunner Gardini. Tutto si è basato sui personaggi, e, ricollegandosi a quanto detto da Matilda De Angelis, il regista racconta come le coreografie siano state il centro assoluto delle sequenze di combattimento, non avvalendosi di troppi effetti digitali. Afferma quindi, di come tutto ciò abbia portato l’attore ad entrare meglio nel personaggio, rendendolo più realistico e tridimensionale, per dare più profondità anche al racconto.
La serie, infatti, come narra in primis Cervasio, dà molto risalto anche alla psicologia dei personaggi: è evidente come nel suo ruolo di Edo Zani si palesi una visione di un mondo ideale in contrasto con l’universo distopico che propone Citadel: Diana, e mette in risalto anche il rapporto conflittuale con suo padre fin da quando era ragazzo (questo anche mediante l’uso dei flashback). D’altro canto il personaggio di Ettore Zani di Lombardi, come lo stesso racconta in conferenza stampa, è un uomo e un padre pragmatico, guidato da un senso di responsabilità sia per il ruolo fondamentale che ricopre all’interno di Manticore, sia per quello nei riguardi della propria famiglia.
Inoltre, insieme allo sceneggiatore Fabbri , Catinari ci tiene a soffermarsi sull’uso a livello narrativo dei flashback e di come siano stati fondamentali e inseriti accuratamente. Per raccontare meglio la vicenda da diverse linee temporali, tra presente e passato.
Infine, sempre Catinari pone l’accento sulle scenografie e l’ambientazione nel Belpaese, ove l’architettura moderna è figlia proprio del razionalismo italiano che è alla base della visione d’insieme, per un effetto di retro futurismo che si rifà un po’ alla maniera in cui il passato immaginava il nostro futuro: “Tutto è stato concepito nei minimi dettagli, anche la pettinatura di Matilda De Angelis nel ruolo di Diana , doveva rappresentare un personaggio che idealmente indossasse una corazza iconica. Per l’occasione è stato scelto Giorgio Gregorini, vincitore del premio Oscar nel 2017 per il miglior trucco e acconciature di Suicide Squad, che ha ideato la parrucca indossata da Matilda”. La Gardini qui sottolinea, poi, come il taglio di capelli rappresenti un rigore e un’austerità in linea con il mondo distopico e non democratico nell’Italia del 2030.
Di seguito, il trailer di Citadel: Diana.
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