Il regista televisivo britannico James Hawes, con alle spalle tanta esperienza in serie tv e il lungometraggio One life del 2023, gira il suo secondo film per il grande schermo: Operazione vendetta, adattamento dal romanzo The amateur di Robert Littell, del 1981.
Charles Weller, interpretato da Rami Malek, è un brillante crittografo ed esperto di tecnologie informatiche che lavora per la CIA. È sposato con Sarah, incarnata da Rachel Brosnahan, che, mentre è a Londra per lavoro, viene uccisa durante un attacco terroristico.

Distrutto dal dolore, l’uomo vuole scoprire la verità che si cela dietro alla tragica morte di sua moglie e vendicarla. I suoi superiori non sembrano però intenzionati ad agire, poiché ci sono priorità interne contrastanti che tracimano in lotte intestine in seno alla CIA. Charles, dopo aver ricattato l’agenzia, ottiene il permesso di essere addestrato per passare all’azione. Entra allora in scena Henderson, cui presta il volto Laurence Fishburne, l’iconico Morpheus di Matrix, un istruttore di tecniche di combattimento appartenente alla vecchia scuola, che insegna i rudimenti del mestiere a Charles, il quale però continua ad essere poco considerato dai suoi superiori. Ricorrendo così alle sue abilità tecniche e all’intelligenza, riesce ad eludere la sorveglianza dell’agenzia e a costruirsi una nuova identità al fine di andare in missione da solo. Segue le tracce lasciate dai terroristi, che lo condurranno in un viaggio molto pericoloso tra Berlino, Istanbul e Casablanca per avere la sua vendetta.

Operazione vendetta è un thriller che affonda le sue radici in una spy story, con un protagonista che deve affrontare dei mercenari e anche prestare molta attenzione ai doppi giochi usando solo le sue abilità, sia da crittografo che da esperto di tecnologia nel campo dello spionaggio; ma, come suggerisce il titolo italiano, è soprattutto un revenge movie. Nel lungometraggio, però, non si fa in tempo ad empatizzare con la morte di Sarah, poiché la vediamo subito partire per Londra e morire. I suoi connotati lo spettatore li avrebbe presto dimenticati se non fosse per le inutili, continue e risibili apparizioni della giovane donna durante le immaginifiche visioni di Charles che vorrebbero infondere disperazione e dolore, ma che invece risultano blandi tentativi, poiché non si percepisce emozione alcuna nella prova attoriale di Rami Malek. La logica conseguenza è che anche il sentimento di vendetta nei confronti dei terroristi ha un effetto sbiadito. Non c’è tensione e le sequenze d’azione sono poche e prive di adrenalina, fredde come l’interpretazione del protagonista, che appare completamente fuori ruolo. Il personaggio portato in scena da Lauerence Fishburne è altrettanto anonimo e bidimensionale, frutto di una sceneggiatura approssimativa che dimostra lacune in termini di credibilità nella caratterizzazione dei personaggi.

Ciò è evidente anche nel rappresentare due gruppi di potere rivali, all’interno della stessa CIA, capeggiati da Holt McCallany nelle vesti del direttore Moore, e da Julianne Nicholson, che presta il volto alla direttrice O’Brien, capo dell’agenzia, reduce dal grande successo della serie Tv Paradise. Figure che danno vita ad intrighi e doppi giochi mai realmente tesi e coinvolgenti. In questi entra anche Jon Bernthal, che ben figurava in film come Fury di David Ayer, Sicario di Denis Villeneuve e, ancora Le Mans ’66 – La grande sfida di James Mangold, solo per citarne alcuni, e che è noto anche per aver impersonato Frank Castle nella serie televisiva The Punisher. Nel lungometraggio di James Hawes incarna The Bear, un altro agente dell’intelligence americana, che sarebbe stato probabilmente un personaggio interessante, ma che invece è relegato ad una parte completamente insignificante e limitata, al pari di Fishburne. Sebbene il cast sia di buon livello, nessuna interpretazione lascia il segno. Un vero peccato, in quanto l’idea di un eroe agli antipodi con l’azione nuda e cruda, se sfruttata meglio, poteva anche essere la “rivincita dei nerd”, considerato che il Charles impersonato da Malek ha il physique du role. Operazione vendetta, invece, si trascina anonimo e indolente, senza acuti né momenti memorabili.
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