Il mondo della musica è cambiato tantissimo nel giro di pochi anni. Lo streaming ha rappresentano una rivoluzione epocale, che ha messo in crisi parte del mercato dei supporti fisici, dando spazio anche a sorprese interessanti (una di queste è senza dubbio la rinascita del mercato dei vinili che, nel 2022, ha superato a livello mondiale quello dei CD, con 41 milioni di pezzi venduti contro 33).
Questo mutamento enorme ha spostato l’attenzione verso il mercato dei live, che è in continua crescita.
A contribuire al suo successo ci ha pensato, nel corso del tempo, anche il web, con la nascita di portali che permettono di acquistare, direttamente dai fan che non possono più recarsi a un concerto, biglietti last minute a prezzi vantaggiosi e con la certezza, grazie a tecnologie specifiche, di avere a che fare con ticket autentici.
La musica live, indubbiamente ricca di fascino per chi ama la produzione di un determinato artista, può rivelarsi, in periodi di difficoltà economica, un impegno non indifferente e internet, come in tanti altri casi, sta riuscendo a rimescolare le carte in tavola e a rendere tutto più accessibile, dando il proprio contributo a numeri che, da qui al 2030, sono all’insegna della crescita.
A dirlo è anche un recente sondaggio condotto dalla società di pubbliche relazioni Espresso Communication per conto di una celebre piattaforma di promozione degli eventi musicali live.
A fornire un’ulteriore conferma ci ha pensato anche un approfondimento, firmato invece LinkedIN, che parla di un mercato globale della musica dal vivo pronto a raggiungere e superare, da qui al 2030, il traguardo del giro d’affari di 17 miliardi di euro.
Se si confrontano questi numeri con quelli del 2022, si può notare una crescita del 54%.
Generazione Z protagonista
Quella che molti hanno già ribattezzato “live music fever”, secondo un articolo recentemente comparso sulla testata Business Insider coinvolgerà soprattutto la Generazione Z, con numeri non trascurabili riguardanti i millennial, i primi a essere coinvolti in maniera massiva dal fenomeno della musica fruita in streaming.
L’impatto della passione per i live è talmente profondo da influenzare, anche in occasioni insospettabili, le scelte che si fanno nel tempo libero. Interessante da chiamare in causa è un sondaggio citato, la scorsa primavera, sulle pagine della rivista inglese Morning Advertiser.
Cosa evidenzia? Che, in UK, circa 8 utenti su 10 tendono, quando devono passare una serata al pub con gli amici, a focalizzarsi verso locali che trasmettono musica dal vivo.
In merito alla situazione in Italia, invece, cosa si può dire? A rispondere a questa domanda ci pensano i dati ufficiali FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), che ricordano come, in media, l’87% dei consumatori del Bel Paese si dichiari fan della musica dal vivo.
Un continuo dialogo tra digitale ed eventi
In uno scenario di cambiamento continuo come quello che caratterizza, ormai da tempo, il mondo della musica, sono diversi gli esperti che si sono espressi in merito alle strade che si possono percorrere per valorizzare gli eventi dal vivo.
Tra le opzioni più battute rientra indubbiamente quella del dialogo continuo tra digitale ed eventi fisici, con la nascita di piattaforme con vocazione social che si pongono l’obiettivo di favorire l’organizzazione di eventi partendo dai locali, i luoghi dove, storicamente, la musica dal vivo ha mosso i suoi primi passi.
Altro trend che sta emergendo è quello degli eventi live di nicchia, senza dimenticare la sostenibilità.
L’attenzione all’ambiente non poteva non coinvolgere il mondo della musica live, che vede sempre di più il ricorso a soluzioni come l’illuminazione a LED, per non parlare degli amplificatori efficienti e a basso consumo e dell’utilizzo, ogni volta che è possibile farlo, di fonti di energia rinnovabile per alimentare i palchi.
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