Bellissima Margò, giovane voce italiana che abbiamo lungamente atteso in un disco tutto suo, ufficiale come si dice. Eccola pubblicare “Mare di pensieri” che un poco accoglie e celebra anche le tante release video con cui ha seminato il lungo cammino fino a qui. Un pop raffinato forgiato da Matteo Gabbianelli presso la Kutso Noise Home, quando il cantautore incontra la hit radiofonica, quando una ragazza diviene espressione della sua consapevolezza.

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. Per Margò che cosa significa davvero la bellezza?
La bellezza è identità. Tutto ciò che ci fa sentire unici, speciali ma sempre autentici.

Che poi la bellezza è di casa per te… che rapporto hai con il tuo corpo?
Grazie mille. Diciamo che adesso ho un buon rapporto con il mio corpo, ma è una consapevolezza che ho raggiunto dopo anni e anni di insicurezza dovuta proprio al mio aspetto. È stata soprattutto la musica a farmi cambiare prospettiva riguardo a quello che credevo fosse un mio difetto fisico, fino a farlo diventare la mia caratteristica, il mio segno distintivo.

Te lo chiedo perché nel suono di questo disco, anzi nei video, il tuo corpo ha un ruolo tutt’altro che marginale, dal ballo al vestiario. Avrebbe senso chiederti quanto di queste canzoni scrivi in relazione anche al tuo corpo e a come ti ci senti dentro?
Devo dire che in fase di scrittura non ho mai pensato all’esteticità di un brano. Sicuramente questo è un pensiero che affronto nel momento di stesura dei video, insieme al mio amico video-maker Emanuele Luigi Andolfi, abbiamo sempre cercato di far sì che ogni videoclip “vestisse” perfettamente il mio corpo e sopratutto il brano.

Nel disco sono numerosi i momenti in cui ti rifugi nella tua confort zone. Probabilmente manifesto di questo è “un luogo tutto mio”. Penso che questo disco sia fatto di luoghi tutti tuoi… o sbaglio?
Non sbagli affatto. Questo disco è il ritratto di quella che sono stata negli scorsi anni, descrive momenti di riflessione, di crisi, di svolta. Scrivere questi brani per me è stato liberatorio, catartico, ho voluto dare voce ai miei pensieri e spesso ho descritto il mio modo di percepire ciò che mi circonda. Un “mare di pensieri” in “un luogo tutto mio”.

Perché proprio l’omaggio alla Carrà in questa versione totalmente diversa? Chi era lei per te?
Sono davvero contenta di aver reso il mio piccolo omaggio ad un’artista come Raffaella Carrà, stella iconica del pop italiano. Questa cover è nata un po’ come una sfida da parte del mio produttore, Matteo Gabbianelli, un esperimento che ha preso forma nel suo studio di registrazione. Cambiando drasticamente il tempo del brano e sperimentando con dei suoni elettronici, abbiamo evidenziato l’aspetto dark che si nascondeva anche nella versione originale.


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