Bentrovato, Luca! Di recente, hai pubblicato il tuo nuovo album “Gli Angeli Torneranno A Prenderci”; vuoi raccontare qualche dettaglio in più sulla sua produzione?
È stato interessante produrlo. L’ho registrato in un famoso studio a Roma, nella sala principale, dove ci sono tutti dispositivi anni 60 e 70 che si mischiano con quelli più moderni. Ho utilizzato tutta questa attrezzatura ricreando un sound che appartiene ad un altro tempo, trattando tutto con del materiale moderno. Questo mix è stato fondamentale per costruire le fondamenta dell’album. Io e l’ingegnere del suono Matteo Spinazzè abbiamo lavorato molto e pensato molto per riuscire ad ottenere questo sound.
I giovani si sono allontanati dal senso religioso e dai suoi preziosi insegnamenti. Secondo te, perché?
Non lo so forse si, me compreso. Il consumismo di massa e il materialismo ci stanno distruggendo. Se riuscissimo a recuperare delle radici più intime nella natura e nella semplicità forse ci sarebbe più spazio per la felicità e più tempo per riscoprire dei valori spirituali.
Nella scaletta, hai seguito la stessa linea cronologica della Bibbia. Ritieni che questa sia solo un testo sacro per i credenti o un libro a cui rivolgere particolare attenzione, per trarre insegnamenti di vita?
È un libro che fa riflettere, ci sono tutte le passioni umane positive e negative. Puoi ritrovarti dentro le parole in qualsiasi passo. Dentro le opere così belle c’è sempre una richiesta insita di aiuto umano, siamo così fragili, abbiamo paura di rimanere soli, facciamo scelte affrettate e sbagliate, siamo così fragili. Questo ho voluto raccontare anche io nella mia opera.
Da dove nasce l’ispirazione per le sonorità dell’album? Nasce dalle “Rock Opera” e dai “Concept Album”, prendendo molto dall’alternative rock
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