“La ragazza di via Idro”, il primo romanzo di Marcello Monti, parrucchiere con un’autentica passione della scrittura, narra una storia decisamente al passo, più di tante altre, con i tempi che corrono.
Il libro tratta di una spensierata famiglia milanese, composta dai genitori e da un figlio unico adolescente, che vive una vita normalissima: e che sembra essere, all’infuori delle rogne quotidiane comuni a tutti, la cosiddetta “ordinaria amministrazione”, priva di problemi particolari. Tuttavia, dal momento in cui la madre deciderà, con la massima rilassatezza e senza immaginare le conseguenze, di vendere la propria auto per via telematica, la loro esistenza non sarà più la stessa. Ma, soprattutto, li porterà a contatto con un mondo totalmente diverso: una realtà molto critica, apparentemente lontana anni luce, ma che al contrario, spesso e volentieri, può rivelarsi assai più vicina a noi, persone “ingenue”, di quanto possiamo immaginare.
Alla luce di quanto detto, salta agli occhi come l’intento dell’autore, ispirandosi a vicende avvenute realmente, sia quello di far riflettere sulla disinvoltura, per non dire leggerezza, con cui oggigiorno ci buttiamo a capofitto nella rete. Ci sembra quasi come se Internet, gestito soprattutto dal “Dottor Google”, fosse casa nostra: al punto che può bastare una connessione mancante, o anche solo difettosa, per farci sentire, letteralmente, quasi senza ossigeno. Invece, come scopriranno i lettori, il web può trasformarsi in un vero “Paese dei balocchi”, all’apparenza favoloso ma che può rivelarsi molto pericoloso: rendendo la fuga da esso e dalle sue trappole.
Si può concludere affermando che la scelta di un genere letterario come il giallo, che fa della tensione la propria punta di diamante, non poteva che essere la più appropriata per narrare una simile vicenda: una storia nata in un mondo “virtuale”, ma che in un batter d’occhio sposta la propria ambientazione nella realtà concreta e tangibile.
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