Introduzione
Letizia Meuti è una scrittrice e giornalista appassionata, con un bagaglio di esperienze che l’hanno portata a fondare Roma-News, un quotidiano online indipendente, e a cimentarsi con successo nel mondo della narrativa contemporanea. Il suo primo romanzo, “Un cinese napoletano”, ha catturato l’attenzione di lettori e critica grazie alla sua capacità di fondere cultura orientale e tradizione partenopea in una storia avvincente e originale. Il libro, che alcuni definiscono “una favola moderna”, è una riflessione sull’integrazione, l’accoglienza e la forza dei legami umani. In questa intervista esclusiva, Letizia ci racconta il suo percorso, le sfide della scrittura e i progetti futuri.


1. Introduzione e percorso artistico

1. Raccontaci di te, Letizia. Qual è stato il percorso che ti ha portata a diventare autrice e a scrivere “Un cinese napoletano”?
Ho iniziato a scrivere nel 2012 come articolista freelance per varie testate giornalistiche online. Tra il 2017 e il 2020, ho aperto vari blog, tra cui uno dedicato alla moda e un altro ai viaggi. Nel 2021 ho fondato Roma-News, un quotidiano indipendente online che offre informazioni a 360 gradi su Roma e la regione Lazio. Nel 2024, finalmente, ho pubblicato il mio primo romanzo, Un cinese napoletano, un sogno che si è trasformato in realtà.

2. Hai sempre avuto la passione per la scrittura o c’è stato un evento specifico che ti ha spinta a intraprendere questo percorso?
La scrittura mi ha accompagnata da sempre. Ho iniziato con il liceo classico, ma successivamente ho esplorato altre strade nel mondo dell’arte. Intorno ai trent’anni, ho sentito il bisogno di riprendere questa passione e da lì non mi sono più fermata.

3. Come nasce l’idea di “Un cinese napoletano”? C’è un aneddoto o un momento particolare che ha acceso la scintilla creativa?
L’idea è nata durante il periodo della pandemia da Covid-19, un momento storico che ha toccato tutti noi, nel bene e nel male. Ho pensato che potesse essere un contesto interessante per ambientare la storia. Molti lo hanno definito una “favola moderna” e mi piace l’idea che sia percepito così.


2. Il libro “Un cinese napoletano”

4. Il titolo è sicuramente accattivante e curioso. Come è nata la scelta di questo titolo?
Il titolo è nato per suscitare curiosità e simpatia. Ho unito due delle mie grandi passioni: la cultura orientale, in questo caso la Cina, e Napoli, una delle città più belle d’Italia. L’accostamento insolito tra questi due mondi, apparentemente distanti, è diventato il punto di forza del romanzo.

5. Puoi darci una piccola anticipazione sulla trama?
La storia ruota attorno a una famiglia cinese che, a causa di eventi inaspettati, si trasferisce in Italia, precisamente a Napoli. Qui incontrano il professor Andrea Costanzo, un napoletano doc, che li aiuta nel loro processo di integrazione. Tra difficoltà e momenti di condivisione, questa famiglia affronta il periodo della pandemia con l’unico strumento a loro disposizione: l’unione.

6. Quali sono i messaggi principali che vuoi trasmettere ai lettori attraverso questa storia?
Il messaggio principale è che, nonostante le difficoltà, è importante riscoprire i valori positivi come l’unione, la solidarietà e l’accoglienza. In un’epoca di divisioni, è fondamentale tornare a parlare di sentimenti autentici.

7. La città di Napoli ha un ruolo simbolico importante nella narrazione. Come descriveresti il legame tra Napoli e la trama del libro?
Napoli è il cuore della storia, ma non è l’unica città presente. Ci sono anche Roma, all’inizio, e Bologna, verso la fine, a rappresentare un viaggio che unisce il centro, il sud e il nord Italia. Napoli, con la sua energia, la sua cultura e la sua umanità, è il contesto ideale per raccontare una storia di integrazione e accoglienza.


3. Tecniche di scrittura e ispirazioni

8. Come descriveresti il tuo stile di scrittura?
Non ho uno stile fisso. Mi lascio guidare dall’ispirazione del momento, ma cerco di seguire una certa disciplina. Il mio approccio è mutevole e si adatta alla storia che sto raccontando.

9. Hai un luogo o un momento della giornata preferito per scrivere?
Preferisco scrivere nelle ore tranquille, come la notte o il primo pomeriggio, quando tutto intorno a me è più calmo e posso concentrarmi meglio.


4. Pubblicazione e accoglienza del pubblico

10. Come ha reagito il pubblico al libro? Hai ricevuto commenti o recensioni che ti hanno colpita particolarmente?
Onestamente, avevo paura del giudizio del pubblico, ma le recensioni sono state sorprendentemente positive. Mi ha colpita in particolare il commento di alcuni lettori napoletani, che mi hanno detto di essere riuscita a catturare l’essenza di Napoli, nonostante io non sia originaria di quella città.

11. Qual è stato il complimento più bello che hai ricevuto?
Il complimento che mi ha emozionata di più è stato: “Sei riuscita a cogliere lo spirito e l’essenza di Napoli”. Sentirselo dire da un napoletano è stato un riconoscimento immenso.


5. Temi e messaggi del libro

12. Il libro affronta temi legati all’identità culturale e all’incontro tra mondi diversi. Perché hai deciso di concentrarti su questo aspetto?
Viviamo in un’epoca in cui l’immigrazione e l’inclusione sono temi centrali. Volevo raccontare una storia che potesse sensibilizzare su questo argomento e allo stesso tempo far sorridere e riflettere.

13. La storia del libro riflette le tue esperienze personali?
Sì, in parte. Ho raccolto testimonianze reali di persone appartenenti alla cultura asiatica. Il confronto con loro mi ha dato spunti importanti per la narrazione.


6. Curiosità e dietro le quinte

14. C’è un aneddoto curioso legato alla pubblicazione di “Un cinese napoletano”?
Durante una video recensione, la recensora ha lanciato un appello ai registi e agli attori partenopei affinché il libro venisse trasformato in un film. Mi ha fatto davvero piacere!

15. Hai mai pensato di adattare il libro per il cinema, il teatro o la TV?
Certo, è un sogno che ho nel cassetto! L’idea di vederlo su grande schermo mi emoziona. Incrociamo le dita!


7. Progetti futuri e sogni nel cassetto

16. Dopo “Un cinese napoletano”, hai in mente nuovi progetti letterari?
Sto lavorando a due nuovi romanzi. Il primo sarà in linea con Un cinese napoletano, mentre il secondo avrà un tono più introspettivo e drammatico. Entrambi sono previsti per il 2025.

17. Hai mai pensato di esplorare altri generi narrativi?
Sì, mi piacerebbe cimentarmi nella poesia, un genere che mi affascina molto.


8. Consigli per aspiranti scrittori

18. Che consiglio daresti a chi sogna di scrivere un libro?
Non mollate mai! Strutturate bene il progetto e armatevi di pazienza. Ogni inizio è difficile, ma con determinazione e costanza si può arrivare al traguardo.

19. Secondo te, è meglio pubblicare con una casa editrice tradizionale o optare per il self-publishing?
Entrambe le strade hanno i loro vantaggi. Ho pubblicato con il self-publishing, ma non nego che mi piacerebbe collaborare con una casa editrice tradizionale.


Messaggio finale
“Spero che “Un cinese napoletano” vi faccia sorridere e riflettere. Leggetelo e lasciatevi trasportare da questa avventura tra Oriente e Occidente. Vi aspetto sui miei social e sul mio sito www.letiziameuti.it — Letizia Meuti.


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