Per la collana I grandi maestri del cinema italiano di Mustang Entertainment è disponibile in blu-ray, in versione restaurata, La voglia matta di Luciano Salce. Il Luciano Salce oltretutto presente nel piccolo ruolo di un amico del protagonista Ugo Tognazzi nella sequenza che si svolge presso una pista di Go kart. Protagonista corrispondente all’ingegnere quarantenne Antonio, il quale, durante un viaggio in auto, s’imbatte in un gruppo di ragazzi diretti al mare per il week-end. Un incontro che, su invito della combriccola, lo porta a trascorrere la giornata insieme, tra scherzi e giochi spensierati. Una situazione che gli fa ritrovare le atmosfere della sua gioventù, tanto da invaghirsi della sedicenne Francesca, cui concede anima e corpo Catherine Spaak. Un incontro-scontro generazionale, dunque, basato in maniera principale, però, su una avvertibile tensione erotica destinata a salire progressivamente tra i due. Un incontro-scontro generazionale diverso ne La voglia matta, di conseguenza, da quello che nello stesso anno fu al centro del capolavoro risiano Il sorpasso. Ma che, invece, rimanendo sempre nel 1962 potremmo tranquillamente accostare al contemporaneo Lolita di Stanley Kubrick.

D’altra parte, quella di Francesca è un’autentica figura lolitesca, probabilmente influenzata dal romanzo di Vladimir Nabokov trasposto dal futuro autore di Shining. Con la differenza che qui non siamo affatto nell’ambito di un dramma, bensì in quello di una commedia estiva popolata da giovani attori. Da un Gianni Garko degli esordi al cantante Jimmy Fontana, passando per lo Stelvio Rosi visto in seguito in diversi musicarelli. Una commedia scandita dalla voce interiore di Antonio, al centro di uno dei primi film atti ad analizzare il comportamento dei giovani degli anni Sessanta. Giovani che nell’epoca del boom economico apprendiamo essere piuttosto cinici, immaturi e interessati soltanto al divertimento. Man mano che una certa malinconia si respira sia nel momento del lento sulle note di Sassi di Gino Paoli che nel finale. Perché, come da tradizione della miglior Commedia all’italiana, La voglia matta non può fare altro che approdare ad un funzionale epilogo trasudante amarezza. Tanto più che ad accompagnarlo è la triste Un filo di Armando Romeo. Al servizio di un classico in bianco e nero in questo caso corredato di diversi contenuti speciali. Da diciannove minuti di conversazione con la Spaak a ventidue di intervista con Garko e il direttore della fotografia Erico Menczer. Più il trailer.


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