Michael Keaton dirige il film la memoria dell’assassino, e ne interpreta anche il protagonista ovvero il sicario John Knox, al quale viene diagnosticata una demenza in fase terminale.
I primi sintomi gravi si presentano durante un lavoro che deve portare a termine con il suo socio Muncie, che ha il volto di Ray McKinnon ma l’incarico si conclude tragicamente.
Nel frattempo nella vita di John torna a farsi vivo suo figlio Miles, portato in scena da James Marsden, che supplica suo padre di aiutarlo ad occultare la scena di un crimine da lui commesso, ignaro del fatto che il suo genitore sia afflitto da una malattia degenerativa.
John è già sotto pressione , dovendo risolvere la questione dell’omicidio su commissione andato male, nel quale aveva anche inquinato approssimativamente le prove, motivo per il quale viene indagato dai Detective Emily ikari e Rale, incarnati rispettivamente da Suzy Nakamura e John Hoogenakker. Cè anche la questione del ritiro dal suo lavoro, per il quale ormai non è più idoneo e deve parlarne con il suo capo Xavier Crane, che ha i connotati di Al Pacino.


Il film ha spunti interessanti soprattutto nella prima parte, in cui vediamo all’opera un killer i cui sintomi della malattia si presentano nel momento sbagliato e nel posto sbagliato, proprio nel mentre deve eseguire un omicidio su commissione.
La colonna sonora è caratterizzata dalla musica jazz che accompagna nella discesa nell’oblio un uomo che a causa della sua malattia sta dimenticando ogni cosa , quando era abituato ad essere preciso come un meccanismo infallibile. La score nelle sue ritmiche è una suite intima riuscita ma tutto il resto purtroppo scivola via in cliché, con una sceneggiatura debole e scricchiolante.


Il pasticcio cui deve porre rimedio John , per aiutare il figlio che torna da lui dopo tanto tempo è fragile , evidenzia le pecche di una scrittura approssimativa , che invano si cerca di bilanciare con qualche colpo di scena forzato e poco interessante, fino ad un finale melodrammatico che tenta il riscatto almeno dal punto di vista delle emozioni ma purtroppo senza riuscirvi.
Michael Keaton in la memoria dell’assassino, non convince nella doppia veste di regista e attore , molto più a suo agio come interprete, mentre Al Pacino è calato in un personaggio tanto privo di spessore quanto inutile.
Film nel complesso molto deludente .


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