Scopriamo news e curiosità in questa intervista

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

Il bello e il brutto della musica è che non si sa mai dove essa possa attecchire di più, e questo rende tutto divertente e meno noioso, anche se imprevedibile. Scrivo sempre con l’esigenza di esprimere al meglio la mia essenza con la speranza che quello che scrivo possa essere un brano bello da ascoltare, e in cui ci si possa rispecchiare in un certo senso. Scrivere qualcosa che non segue le leggi del mercato può essere molto rischioso, ma sono fiduciosa del fatto che, se un brano è autentico, c’è sempre qualcuno che lo può apprezzare e condividere.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

In Italia, sicuramente sceglierei Elisa, mi rispecchio nel suo modo di concepire la musica, in tutte le sue sfaccettature, nell’essere una cantante, un’autrice delle sue canzoni, ma anche una musicista. Scrivendo in inglese, ci sono tanti altri artisti stranieri come KT Tunstall, i Paramore, i Mumford and Sons, Alanis Morisette, Christina Perri, Avril Lavigne, e infine Sting, perché è stato fin da sempre la mia più grande ispirazione.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

Sicuramente, continuare a pubblicare i miei prossimi singoli, continuare a produrre quello che tengo in cantiere, collaborando con tanti musicisti e produttori musicali, e portare la mia musica live in giro per i club italiani ed esteri.

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

È innegabile che al giorno d’oggi non si possa fare a meno di internet per distribuire la propria musica in modo più veloce. Inoltre, è possibile far ascoltare i propri brani in tutto il mondo, esplorando confini lontani dal posto in cui si vive. Tuttavia, questo comporta anche che ci sono tantissimi prodotti interessanti e diventa più difficile emergere in mezzo a tanti artisti bravi.

Ogni tanto guardo il passato in cui neanche esistevo con una certa invidia, perché mi sarebbe piaciuto vedere come quello che compongo sarebbe stato accolto in un’epoca in cui i mezzi erano diversi, forse più adatti alla mia musica, però bisogna sempre prendere il meglio della propria epoca, e guadagnarsi il proprio posto con determinazione e impegno.

Hai un videoclip nel cassetto, oppure dovremmo ancora attendere?

Il videoclip intero di una canzone che ancora devo pubblicare e che uscirà questo inverno è già in programma. Ad oggi ci sono dei video più brevi in formato Reel su Instagram dei due singoli già usciti.

Sempre convinti che ogni forma d’arte sia la massima espressione della bellezza. Tu da artista che rapporto hai con la bellezza? Quale il tuo pensiero in merito, in una società ormai distrutta dall’agognata apparenza, in cui l’arte sembra passare in secondo piano?

Io penso che la bellezza sia un concetto estremamente soggettivo. Il mio è che ognuno ha la sua bellezza e le sue sfaccettature uniche, e non le deve nascondere o omologarsi a un modello imposto dalla società. Trovo che una persona che abbia il coraggio di mostrarsi per quello che è abbia carisma e un tocco di originalità sicuramente abbia un punto in più per me, rispetto a chi si inscatola nei canoni.  La mia musica si basa proprio su questo concetto di libertà di esprimersi, attraverso la musica e la propria voce.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti? Come nasce un tuo brano di solito? Raccontaci qualche aneddoto!

I miei pezzi nascono in maniera spontanea. Ho una melodia in testa e dopo costruisco l’armonia e gli accordi. Spesso insieme alla melodia escono fuori anche alcune parti di testo, dei concetti, delle frasi che mi trasmette quella melodia. Spesso i testi riflettono un sentimento o un’emozione che in quel momento della mia vita prevale. Ogni storia che racconto è una parte di me, perché le canzoni è come se fossero terapia per l’anima. Anche se quando scrivo lascio che la musica e i testi nascano spontaneamente, dentro le mie canzoni si possono sentire i miei ascolti.

Mi piace pensare che ci sia sempre qualcosa di spirituale e magico dietro la scrittura. Per esempio, quando ho pensato all’ultimo brano che ho pubblicato, “Naked”, il motivetto mi tormentava ogni notte, sì, me lo sono letteralmente sognato, al punto che pensavo fosse qualcosa che avessi già sentito, ma in realtà non era così. È stata “Naked” a presentarsi a me come una sorta di “epifania”. Tutt’ora non riesco a spiegarmelo razionalmente.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Vorrei intanto ringraziare voi per questa intervista, e a chi ha letto fin qui l’intervista. Ringrazio anche chi mi sta sostenendo e crede nelle potenzialità di questo mio progetto. Ringrazio ai miei musicisti Nello Fatato, Simone Bombaci e Nello Amante, la mia famiglia, l’ufficio stampa che mi sta seguendo, i miei amici, e le persone che stanno ascoltando, condividendo e apprezzando la mia musica!

Continuate ad ascoltare, condividere la mia musica se vi piace, e a sostenere la musica degli artisti emergenti che per voi meritano una voce!


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