Stefano Rubbino, il giovane cantautore siciliano che ha conquistato il panorama musicale italiano con il suo EP di debutto “Pasticche e Confusione” e con il brano “Eclissi di sole“, torna ad incantare il pubblico con “Bolladisapone” (Orangle Records), il suo nuovo singolo che racconta la nostalgia di un amore perduto, trasformando il dolore in una struggente melodia che accarezza il cuore.

La canzone è nata da una successione di accordi eseguiti estemporaneamente al pianoforte dal produttore Flavio Magliozzo, accordi che hanno immediatamente risvegliato in Stefano un flusso di emozioni profonde, scaturite da un’esperienza personale dolorosa. Il brano rappresenta un grido nei confronti di una persona amata che ha deciso di allontanarsi, lasciando un vuoto incolmabile nella vita dell’artista.

«Quando ho sentito quei primi accordi al piano – dichiara Rubbino -, è stato come se tutto il mio dolore trovasse finalmente un suono. Ho capito che dovevo raccontare questa storia, non solo per me stesso, ma per chiunque abbia mai provato a ricostruirsi dopo una perdita.»

Il testo, scritto dallo stesso cantautore palermitano, è intriso di immagini nitide e intense che immortalano l’essenza di una relazione ormai conclusa. «Io e te non abbiamo cosa dirci, non abbiamo più le forze in questa bolla di sapone. Il nostro amore si attivava solo a gettone, e a gettare questi resti di litigi ed ossa rotte»: liriche che diventano tasselli di un mosaico di disillusione e rottura, descrivendo un amore che, proprio come una bolla di sapone, è fragile e destinato a svanire. La sensazione di nostalgia e malinconia si intensifica nel ritornello, dove l’artista esprime il suo tormento: «Non so cosa mi prende, sto ritornando indietro. Adesso no, stai bene senza vestiti addosso, una carezza. Non tornerò». Qui, la sofferenza generata dalla perdita e la lotta contro il desiderio di tornare indietro sono palpabili, rendendo il pezzo un riflesso autentico del groviglio animico che scaturisce dalla fine di una storia d’amore.

«Scrivere “Bolladisapone” – prosegue l’artista -, è stato un processo catartico. Ogni parola messa nero su bianco e poi cantata, ed ogni nota suonata, sono state un passo verso l’accettazione e la guarigione.»

“Bolladisapone”, con le grafiche a cura di Giulia Conoscenti, riflette la difficoltà di elaborare le esperienze più dolorose e la necessità di andare avanti, anche quando tutto sembra spingere verso il passato. La canzone diventa così un inno alla capacità di trovare la forza di non tornare più indietro, nonostante il peso dei ricordi che ci legano a ciò che è stato.

Con la sua voce unica, calda, fortemente emozionale ed istantaneamente riconoscibile, Stefano Rubbino entra nell’anima senza chiedere il permesso, avvolgendo orecchie e cuore con sonorità intimiste che fanno centro al primo ascolto. “Bolla di sapone” è un cammino sofferto ma necessario nei meandri delle ferite più profonde, capace di coinvolgere e toccare chiunque ascolti.

La produzione suggestiva e impeccabile di Flavio Magliozzo ha aggiunto un ulteriore strato di intimità al brano, con un arrangiamento che esalta l’espressività e l’abilità interpretativa di Stefano Rubbino, creando un’atmosfera elegante e struggente che pervade l’intero pezzo. Note e pause sembrano amplificare il dolore e la bellezza che l’artista ha voluto trasmettere.

«Le esperienze che ho fatto, i palchi che ho calcato e le canzoni che ho scritto – conclude Rubbino – mi hanno portato a “Bolladisapone”, una tappa importante del mio percorso, una testimonianza di come la musica possa trasformare il dolore in qualcosa di catartico e condivisibile.»

Con “Bolladisapone”, Stefano Rubbino ci regala un’eco del suo vissuto, un invito sentito e toccante a confrontarsi con il proprio sentire, le proprie ferite ed i propri dolori. Rubbino dimostra ancora una volta di essere un artista autentico e sensibile, capace di creare una connessione intensa e sincera con chi lo ascolta e facendo della sua musica uno strumento di riflessione e catarsi. La pubblicazione di “Bolladisapone” segna un nuovo capitolo nella sua carriera, offrendo una traccia che diventa un’esperienza, un’esperienza che parla di perdita, speranza, consapevolezza e guarigione.


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