John Real è uno dei registi e produttori italiani più versatili e visionari della scena cinematografica contemporanea. Vincitore di tre Globi d’Oro, ha costruito una carriera che lo ha portato a dirigere attori internazionali del calibro di James Cosmo, Kevin Sorbo e Angus Macfadyen. Con il suo ultimo progetto, “The Last Redemption”, John Real ha creato un kolossal fantasy con influenze western, girato tra le suggestive e selvagge terre della Sicilia, in particolare sull’Etna. Una produzione epica, costellata di sfide logistiche, climatiche e artistiche, che ha richiesto oltre un anno e mezzo di riprese. In questa intervista, il regista ci racconta la genesi del film, le difficoltà affrontate, il rapporto con il cast internazionale e i progetti futuri.


1. La nascita di un universo fantasy

1. John, “The Last Redemption” è ambientato nel regno magico di Brea, popolato da orchi e villain assetati di potere. Cosa ti ha ispirato a creare questo universo e quali sono state le tue principali fonti di ispirazione?

Girare un film in costume medievale in un mondo fantasy è stato da sempre uno dei miei desideri. Con The Last Redemption, ho voluto sperimentare un mix tra il fantasy e il western, creando un nuovo stile di narrazione. Ho sempre amato i generi in cui le emozioni vere vengono raccontate attraverso miti, leggende o storie fantastiche.


2. Le sfide della produzione

2. La produzione del film ha avuto luogo in Sicilia, in particolare sull’Etna. Quali sfide logistiche e climatiche avete affrontato durante le riprese in queste location suggestive ma impegnative?

Girare sull’Etna è stata un’avventura epica! Portare più di cento persone, cavalli, dolly, luci e attrezzature in luoghi quasi irraggiungibili è stato un vero incubo logistico. Abbiamo dovuto affrontare neve, caldo torrido e strade bloccate dal ghiaccio. Ma nonostante tutto, c’era una sensazione di follia e magia che ci ha spinti a non mollare. È stato incredibile vedere il team gestire questo “nuovo mondo” con passione e dedizione.


3. Collaborazioni con attori di fama internazionale

3. Il cast del film include attori di fama internazionale come Kevin Sorbo, James Cosmo e Angus Macfadyen. Come sei riuscito a coinvolgere questi artisti nel progetto e come descriveresti la collaborazione con loro sul set?

James Cosmo è stato il primo ad essere coinvolto, grazie al rapporto di amicizia che si era creato durante le riprese di Breath nel 2021. Per Kevin Sorbo, invece, l’idea è venuta da Adriana, sceneggiatrice e produttrice del film, e abbiamo deciso di contattarlo. Dopo alcune settimane, è stato con noi sul set. Con Angus Macfadyen è stato tutto magico: l’ho voluto come Re Ferrel e, fortunatamente, ha accettato. Lavorare con attori di questo calibro è stato un sogno. Ho sempre ammirato Braveheart, quindi trovarmi a cena con Angus e James e ascoltarli raccontare aneddoti sulle riprese di quel film è stato incredibile.


4. La sfida della co-produzione internazionale

4. “The Last Redemption” è stato descritto come un kolossal italiano prodotto tra Catania e Hollywood. Quali sono state le principali difficoltà nel gestire una co-produzione di tale portata e come le hai superate?

Le difficoltà principali sono state il coordinamento degli attori, le location e i problemi climatici. Ci sono stati giorni in cui le location erano pronte, ma mancavano gli attori. Altre volte, avevamo il cast al completo, ma le location erano bloccate dalla neve. Abbiamo imparato a lavorare in “blocchi di produzione”, separando le riprese in base alla disponibilità degli attori e delle location. È stata una scelta obbligata, ma alla fine si è rivelata vincente, perché ci ha permesso di curare meglio i dettagli e mantenere alta la qualità.


5. La trama e i temi centrali del film

5. La trama del film segue Diana, un’outlaw coraggiosa, e il cavaliere Tyrion nella loro missione per sconfiggere il malvagio Lord Roland e salvare il regno. Quali temi chiave hai voluto esplorare attraverso questa storia epica?

Il tema centrale è il sacrificio. Le scelte che facciamo ogni giorno, grandi o piccole, determinano chi siamo e chi vogliamo diventare. Il film parla proprio di questo: fare la cosa giusta, anche quando significa sacrificare qualcosa di importante. Con The Last Redemption volevo far riflettere il pubblico su come le scelte difficili siano, in realtà, quelle che ci definiscono.


6. La motivazione del team

6. Hai iniziato la produzione del film già da un po’, con riprese in luoghi difficili da raggiungere e condizioni climatiche avverse. Come hai mantenuto alta la motivazione del team durante queste sfide?

All’inizio è stata dura, soprattutto nei primi giorni sull’Etna, quando tutto era bloccato dal ghiaccio. Eravamo lì, fermi, a domandarci se ce l’avremmo mai fatta. Ma alla fine, c’era una forza comune che ci spingeva avanti: il film. La visione condivisa ci ha uniti. Quando si riesce a trasmettere questa passione a tutto il team, le persone danno il massimo. E così è stato.


7. La crescita come regista e le prospettive future

7. La tua carriera ti ha visto vincere tre Globi d’Oro e dirigere film con attori del calibro di James Cosmo e Kevin Sorbo. Come vedi la tua evoluzione come regista e quali obiettivi ti poni per il futuro?

Si cresce sempre, per fortuna. Lavorare con attori di questa levatura mi ha insegnato molto. Spero di continuare a raccontare storie che mi appassionano, mantenendo viva la scintilla creativa che mi spinge a fare cinema. La mia ambizione è non perdere mai la voglia di creare mondi nuovi e di portare il pubblico a esplorarli con me.


8. L’uscita del film e l’accoglienza del pubblico

8. “The Last Redemption” è previsto in uscita nel 2025 nelle sale cinematografiche e poi on demand. Quali sono le tue aspettative riguardo alla ricezione del film da parte del pubblico e della critica?

Il film è già uscito in alcuni paesi e ho ricevuto tanti messaggi sui social. Molti mi dicono di essere stati travolti dalle emozioni degli ultimi venti minuti, una cosa che mi ha colpito molto. È proprio in quei venti minuti che ho riversato tutta la mia passione per il cinema. Spero che anche il pubblico italiano provi le stesse emozioni.


9. Progetti futuri e nuovi generi

9. Guardando al futuro, ci sono nuovi progetti o generi cinematografici che desideri esplorare? Puoi anticiparci qualcosa?

Mi piacerebbe girare un altro film medievale, ispirato a un evento storico reale, ma con un tocco di fantasy. Ho anche il desiderio di girare un thriller/horror. Sto già lavorando su un’idea e spero di poterla sviluppare presto.


10. Il messaggio del film

10. Infine, quale messaggio speri che il pubblico porti con sé dopo aver visto The Last Redemption?

Il messaggio è che tutti noi, nella vita, ci troviamo a un bivio dove dobbiamo fare una scelta. Le scelte giuste non sono mai facili, ma sono quelle che ci definiscono. Mi piacerebbe che il pubblico, vedendo il viaggio dei protagonisti, trovasse una connessione con la propria vita e riflettesse sulle scelte fatte e su quelle ancora da fare.


Con The Last Redemption, John Real ci regala un kolossal epico e ambizioso, capace di emozionare e far riflettere il pubblico. Un film nato da una visione chiara e una passione condivisa, che si prepara a lasciare un segno profondo nel cinema fantasy italiano e internazionale. Il viaggio non è finito e, conoscendo John Real, siamo certi che il meglio debba ancora venire.


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