Una collaborazione a lungo rincorsa, quella tra il napoletano Alessandro Siani e il toscano Leonardo Pieraccioni, finalmente concretizzatasi con Io e te dobbiamo parlare, a quanto pare l’idea necessaria per accoppiare sul grande schermo i due comici.
La regia è dello stesso Siani, la sceneggiatura pure, ma a due mani con Gianluca Bernardini; e si è avvalsa anche della collaborazione di Pieraccioni, in una sorta di incontro al vertice della comicità.
Napoli incontra la Toscana, e il paragone che per primo torna alla memoria è quello tra Massimo Troisi e Roberto Benigni in Non ci resta che piangere. Ma, sebbene i canoni della comicità siano sempre quelli del paradosso e delle le gag, molto diverso è il tenore dei due film. Commedia pura e ispirata quella di Troisi e Benigni, un misto tra thriller e poliziesco con punte di comicità questa di Siani e Pieraccioni. Una comicità che Leonardo sfrutta appieno, da maestro nel genere, mentre risulta più ostica quella di Alessandro, quasi malinconica nella sua musicalità napoletana. Insieme formano un duo solido seppur non irresistibile, che diverte ma punta anche al sentimento. In Io e te dobbiamo parlare interpretano due poliziotti non proprio efficienti: Antonio Berlingeri (Siani) e Pieraldo Naselli (Pieraccioni), costretti a lavorare ancora in volante insieme dopo che si erano allontanati per questioni di cuore. Pieraldo ha infatti come compagna l’ex moglie di Antonio, Matilde, interpretata dalla bravissima Brenda Lodigiani.
Con Pieraldo e Matilde vive anche Maria, figlia di lei e di Antonio, giovane ambientalista appassionata (Gea Dall’Orto, già pupilla di Nanni Moretti ora catapultata in una realtà cinematografica dal sapore completamente diverso) e preoccupazione costante per i due padri. Un tocco di attualità che dà verve alla storia, tra famiglia allargata, fantasie sessuali estrose e lanci di frutta sui quadri, mentre il racconto si dipana sulle disavventure lavorative dei due, continuamente sbeffeggiati e messi in ombra dai SuperCops del Commissariato di Polizia Briaschi e De Simone (gli attori brillanti Sergio Friscia e Alan Cappelli); ma la fortuna aiuta gli audaci (e pure gli incoscienti, verrebbe da dire) e Berlingeri e Naselli – novelli Starsky e Hutch – troveranno la via giusta per riconciliarsi con il loro lavoro e con la vita. Il sodalizio comico tra Siani e il suo Mito, come lo ha definito egli stesso in conferenza stampa, non raggiunge i vertici della comicità ma comunque diverte; invece molto interessante e spiazzante è il retrogusto riflessivo che rende Io e te dobbiamo parlare un film diverso da quello che ti aspetti.
L’anima sentimentale della commedia emerge prepotentemente dietro le gag e le battute. La coppia Pieraccioni-Lodigiani fa scintille, anche la giovane Gea si intreccia bene con il suo fidanzatino ricco interpretato dall’attore famoso youtuber Tommaso Cassissa; mentre Siani ritrova la voglia di tornare ad amare in una ambigua Francesca Chillemi nei panni della collega e vecchia fiamma Sara. Commedia sentimentale, parodia di poliziesco, sguardo sulla vita al tempo attuale. Più che le battute, fanno breccia la comicità di situazione e la capacità dei due protagonisti di portare su grande schermo il nuovo: non solo famiglia allargata e azioni ambientaliste, ma finanche un attore emerso da YouTube e la musica dei giovani (napoletani ma non solo) di oggi, dal concerto di Geolier in primis ad Andrea Sannino e Gigi D’Alessio, con l’aggiunta di un tocco di sempreverde rappresentato da Pino Daniele.
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