La giovane e talentuosa cantautrice Giusy Soviero presenta il suo nuovo brano “Silenzio ‘e stu core”, presente dal 12 luglio 2024 sugli stores digitali e dal 13 luglio nelle radio in promozione nazionale. Il brano nasce dal vissuto di Giusy Soviero e trasporta il pubblico in una dimensione nuova, nella quale è possibile immedesimarsi anche grazie al sound piacevole ed in sintonia con la voce.

Le sonorità del brano sono brillanti e riescono a stimolare una riflessione nel pubblico. Qual è il messaggio che vorresti trasmettere?

In questo brano, così come negli altri che ascolterete, ho voluto fortemente che ci fossero influenze e contaminazioni che provenissero da un mondo che amo: quello etnico ma non solo, anche quelle provenienti dal mondo Jazz che studio. Mondi dalle sonorità complesse, piene di colori e sfumature lontane dalle melodie tipiche del pop italiane che non molto prediligo. Combinare ciò con l’utilizzo poi del mio dialetto credo sia la formula perfetta. Silenzio ‘e stu core è un messaggio personale, una conversazione interiore. Rappresenta il momento in cui ogni parola è vana, perde voce ed interviene il silenzio che, a mio parere, fa sempre tanto rumore. È un inno ad interiorizzare e allo stesso tempo esprimere, nel modo in cui meglio si riesce, quello che gelosamente nascondiamo. Silenzio ‘e stu core è il bisogno di ‘urlare’ e la necessità di rimanere in silenzio. E’ contraddizione, proprio come lo è la mia Terra.

Il video è ambientato al mare, in due momenti diversi della giornata. Da cosa deriva questa scelta?

La scelta di ambientare il video del brano al mare non è sicuramente stata casuale. Il mare è sempre stato il mio elemento, luogo in cui mi sento completamente a mio agio e libera da tanti limiti che io stessa mi pongo. Ho desiderato girarlo al tramonto perché sono sempre stata affascinata dalla magia che quei colori creano in quel preciso momento della giornata, abbiamo infatti più volte rimandato l’appuntamento per cercare i colori giusti! Ho deciso di girarlo poi all’imbrunire, verso sera perché sono convinta che in quel momento possa venir fuori un senso di inquietudine che fa parte di me e che volevo venisse fuori tramite il brano.

La musica è un mezzo per esprimere veramente sé stessi. Credi che la tua vera essenza sia racchiusa in questo brano? Se sì, perché?

Si, in questo brano ci sono io, con le mie contraddizioni e le mie paure. C’è il mio bisogno di ‘gridare’ e la paura di farlo per non portare alla luce ciò che può far più male. Ogni mio brano parla di me, del mio vissuto e del modo che ho di rapportarmi alle cose. La musica, come la scrittura, è un grande ‘evidenziatore’ di ciò che sono e che non sempre riesco a far uscire fuori.

La scelta del dialetto napoletano è personale ed efficace. Cosa ti lega alla tua terra e alle sue tradizioni?

Parto col dire che essere Napoletana e cantare in Napoletano è per me da sempre stato un privilegio. Ho sempre sostenuto che il dialetto Napoletano sia il modo più ‘carnale’ che ci sia per arrivare diretti al cuore di chi ascolta. Il dialetto Napoletano, ormai lingua a tutti gli effetti (cosa per la quale sono molto fiera), è di impatto, è sentito, passionale. Tutti tratti caratteristici della mia Terra. Da buona Napoletana sono ovviamente legata alle tradizioni e alle usanze tipiche di questa terra…come l’essere scaramantica…anche se non a livelli preoccupanti!


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