Ciao Benny, benvenuto su Mondospettacolo! Come stai oggi?

Un saluto a voi di Mondospettacolo, oggi sto benissimo.

Puoi raccontarci un po’ dei tuoi inizi artistici nel 1992 e di come sei stato definito il “piccolo prodigio della Sicilia”?

Vi racconto molto volentieri gli inizi della mia carriera artistica, che in realtà comincia un pochino prima del ’92, tra il 1988 e il 1990. Tutto iniziò per caso: fui scoperto artisticamente sotto la doccia dalla mia famiglia, in particolare da mia madre e mio zio. Quel giorno cantavo a voce piena un brano di Luis Miguel (ragazzi di oggi), un brano difficilissimo e con un’estensione vocale molto importante. Da lì i miei credettero che avessi un talento particolare e decisero di farmi studiare con i migliori insegnanti di canto. Da lì iniziarono molti concorsi canori per farmi avere più esperienze possibili. Fu la domino spettacoli di Anna Domino che mi diede la possibilità di farmi conoscere in tutta la Sicilia, creando la struttura artistica dietro di me e dando vita al “piccolo prodigio della Sicilia”.

Hai avuto un lungo percorso come cantante nel programma televisivo “Sarabanda” dal 1997 al 2003. Quali sono i ricordi più belli di quella esperienza?

Riguardo “SARABANDA” devo dire infinitamente grazie a questo programma perché grazie ad esso il mio successo crebbe. Ogni singola cosa di quel periodo per me è un ricordo fantastico, con Sarabanda per circa 7 anni le soddisfazioni e le gioie sono state immense, decisamente un ricordo che vivrei nuovamente molto volentieri.

Sei stato protagonista di fotoromanzi per la rivista “CIAK”. Come è stata quell’esperienza e come ha influenzato la tua carriera?

Ho lavorato molto anche per la rivista “CIAK”, in quel periodo la più amata dai giovani. Ha influenzato la mia carriera in modo molto positivo, lì ho avuto il piacere di conoscere un mondo diverso dal mio ma allo stesso tempo una gran bella esperienza da vivere. Grazie a questa rivista ho avuto una grande crescita e conoscenza.

Hai lavorato in diversi film come “La Seconda Notte di Nozze” e “Cronaca di un Amore Violato”. Quale di queste esperienze cinematografiche ti è rimasta più impressa e perché?

Ho lavorato in diversi film, molti dei quali non avevo un ruolo importantissimo ma hanno comunque aggiunto esperienza al mio bagaglio. Quella che mi è rimasta più impressa? In realtà tutte, proprio perché ognuna di loro raccontava storie diverse.

Hai girato molte città con i tuoi concerti, tra cui New York, Germania, Spagna, Italia e Francia. Quale di questi luoghi ti ha lasciato il ricordo più forte?

Ho girato molte città e paesi e devo ritenermi fortunato perché ancora oggi sono in continua attività, soprattutto negli USA, per la maggiore New York. Ognuna di loro mi ha regalato fortissime emozioni e sono grato per ciò che mi hanno lasciato dentro. Ci torno volentieri tutte le volte.

Come descriveresti il tuo stile musicale e cosa significa per te essere definito un artista “Crossover”?

Mi piace giocare ed inventare molto con la musica, quindi in realtà non ho un unico genere. Mi piace molto e proprio da questo in molti mi hanno dato la definizione di CROSSOVER, proprio perché dal pop, rock o melodico che sia, lavoro tanto anche sul tenore e il lirico. Insomma, sono un misto.

Puoi parlarci del marchio B.M. Studio Recording e della tua visione per questa casa di produzione artistica e scuola di canto?

La B.M. Studio Recording nasce principalmente per aiutare i giovani ad intraprendere la strada del mondo della musica e dello spettacolo in maniera pulita. Cerchiamo di aiutare i nostri ragazzi a lavorare con i migliori coach per poi provare ad inserirli in questo mondo offrendo la tutela che serve in questo percorso, stando loro vicini ed evitando incontri sbagliati che possano avere interesse speculativo su di loro. Siamo ancora una delle poche produzioni che investono sui ragazzi senza chiedere denaro in cambio. In virtù delle mie esperienze passate, cerco di mettermi a disposizione di chi ha davvero talento.

https://www.bmstudiorecording.com

Hai collaborato con molti artisti di nazionalità diverse. C’è una collaborazione che consideri particolarmente significativa o che ha avuto un grande impatto su di te?

Ogni collaborazione mi ha insegnato molto, avvolte più quelle con artisti meno conosciuti, perché questo tipo di lavoro lo fanno con una consapevolezza diversa e spesso con più amore per la musica che per il successo. Posso dirvi che c’è un artista con il quale sono cresciuto e che porto sempre nel mio cuore: Massimo Ranieri.

Quali sono stati i maggiori ostacoli che hai affrontato nella tua carriera e come li hai superati?

Devo dire che non ne ho avuti molti, anzi forse quasi niente. Più che altro le mie sono state scelte, a volte anche sbagliate ma sempre costruttive. Quelle poche che sono capitate mi hanno insegnato a gestire molte situazioni spiacevoli.

Come compositore e arrangiatore dei tuoi lavori, qual è il processo creativo che segui per scrivere e produrre la tua musica?

Come autore e compositore, i miei lavori vengono fuori da soli. A volte si parte dalla musica, altre prima nasce il testo e poi tutto il resto. Non c’è un momento preciso: può capitare di notte, mentre dormo, che mi svegli di colpo e scrivo; o addirittura in doccia, dove mi viene in mente una melodia e corro a scriverla e suonarla. Poi arriva l’arrangiamento finale.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri nel mondo della musica e dello spettacolo? Hai qualche progetto in arrivo di cui puoi parlarci?

Al momento sto lavorando su nuovi progetti musicali miei e per altri artisti emergenti. In questo momento mi godo l’estate in giro con la mia musica, che fortunatamente non mi lascia mai.

C’è un aspetto della tua carriera di cui sei particolarmente orgoglioso?

L’aspetto che più mi rende orgoglioso è sapere di aver sempre mantenuto i piedi ben saldi a terra e di aver fatto di questo mio amore una grande condivisione.

Qual è la lezione più importante che hai imparato nella tua carriera artistica?

La lezione che ho imparato è quella di non abbandonare mai chi crede in qualcosa e, se possibile, aiutarli a capire quale strada sia più giusta da prendere.

Quali consigli daresti ai giovani artisti che desiderano intraprendere una carriera nel mondo della musica e dello spettacolo?

Il consiglio che posso dare è di prestare attenzione a chi promette castelli, studiare tutto quello che c’è da studiare e farsi aiutare da chi questo mondo lo vive davvero tutti i giorni.

Quali sono le tue passioni e hobby al di fuori del lavoro di artista e produttore?

I miei hobby? Troppi! Ma in particolare amo i cavalli e le moto.

C’è qualcosa di particolare che vorresti realizzare nella tua carriera che non hai ancora avuto l’opportunità di fare?

In realtà ho avuto tutto ciò che volevo nella mia carriera, a piccole e grandi dosi, e quindi sono già infinitamente grato per tutto questo.

Prima di chiudere la nostra intervista, c’è ancora qualcosa che ci vuoi raccontare o un messaggio che vorresti condividere con i tuoi fan e i lettori di Mondospettacolo?

Un messaggio che vale per ognuno di noi: non lasciate mai che le vostre passioni restino ferme nei vostri cuori. Noi siamo gli artefici del nostro destino e, per quanto dura, se una cosa la vogliamo davvero, prima o poi ci si arriva. Un forte abbraccio a tutti gli amici lettori di Mondospettacolo.


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