Con sezione extra occupata da circa diciotto minuti di intervista a Manlio Gomarasca, fondatore della rivista Nocturno Cinema, Mustang Entertainment riscopre su supporto dvd il dimenticato Paradiso blu, la cui storia produttiva risulta non poco curiosa.

In questo ambito ci limitiamo soltanto a precisare che, nato come Incidente nella notte e girato nel 1979, il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche soltanto due anni più tardi sfruttando un titolo che richiamasse Laguna blu di Randal Kleiser, del 1980.

Ma ancor più interessante è il fatto che, considerata la presenza di qualche breve situazione erotica tirata in ballo, sembra anticipare sotto certi aspetti l’appena successivo Paradise di Stuart Gillard, che vide la luce nel 1982.

C’è poi da aggiungere che, sebbene il lungometraggio sia stato diretto dal mitico Aristide Massaccesi meglio noto come Joe D’Amato e che si occupa anche della fotografia sotto pseudonimo Peter Newton, a firmare la regia è nientemeno che la protagonista Anna Bergman, figlia dell’Ingmar autore di classici della Settima arte del calibro de Il settimo sigillo e la fontana della vergine.

La Anna Bergman che veste i panni (pochi) della hostess Karin, che conosciamo immediatamente in apertura e che, dopo appena dieci minuti di visione, troviamo catapultata in mare insieme al quasi sedicenne altolocato Peter in seguito al naufragio dell’aeroplano diretto a Città del Messico su cui stavano viaggiando.

Il Peter interpretato dall’esordiente Dan Monahan, il quale di lì a poco sarebbe diventato la star della trilogia comica Porky’s nel ruolo del Pee Wee Morris ribattezzato dal doppiaggio nostrano “Pipino”.

E la oltre ora e mezza non si costruisce altro che sul rapporto di conflitto e attrazione destinato progressivamente a svilupparsi tra i due su un’isola apparentemente deserta nonostante la grande differenza di età, tanto che si possono quasi avvertire influenze provenienti dal Salvatore Samperi di Grazie zia e Malizia.

Ma, sebbene paradiso blu rientri tra le pellicole concepite da Massaccesi nel periodo “caldo” di Santo Domingo e nel cast figuri anche la Lucia Ramirez che diresse, tra l’altro, in Sesso nero, Le notti erotiche dei morti viventi e Porno holocaust, non è affatto sul lato bollente a base di sequenze spinte che punta.

Al contrario, anche se nudità femminili e accoppiamenti sulla sabbia non risultano assenti, sembra essere privilegiato il lato sentimentale, complice oltretutto l’entrata in scena del misterioso Kris alias John Richardson, il quale provoca la gelosia di Peter.

Un lato accentuato anche grazie al fondamentale apporto delle malinconiche musiche di Stelvio Cipriani; man mano che, come di consueto, il grande Aristide porta a casa il risultato con Paradiso blu sfruttando al meglio i pochi mezzi a disposizione (si pensi solo alla macchina da presa “impazzita” per simulare l’incidente aereo).


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