Non solo grande regista cinematografico che ci ha regalato perle come Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, Wim Wenders è sempre stato un attento documentarista capace di andare ben oltre l’immagine didattica dei propri titoli, estrapolando dai suoi materiali di repertorio anche un personale discorso relativo alla natura umana, all’arte e al mondo che cambia, di paese in paese.

Nel 1989 ad attirare l’attenzione di Wenders è l’attività di stilista del rinomato giapponese Yohji Yamamoto, che decide di seguire e intervistare in una piccola operazione realizzata con camera Hi8 e 35millimetri: Appunti di viaggio su moda e città.

In questo documentario il noto cineasta tedesco concretizza un incontro culturale con Yamamoto, cercando – come già era accaduto col precedente Tokyo-Ga, nel 1984, di cui Appunti di viaggio su moda e città è una sorta di proseguimento – di approfondire il Medio Oriente e la sua importanza in fatto di arte.

Scrutando nella storia di questa parte del globo e nello sguardo dei suoi abitanti dalla immensa immaginazione, mette in piedi quella che sembra una lunga istantanea di circa settantanove minuti, trascinando gli spettatori in un contesto originale, lontano da determinati modi di vedere occidentali, riuscendo ad analizzare qualsiasi elemento caro al mondo della moda e dell’arte in generale.

Insomma, l’espediente documentaristico della lunga intervista a Yamamoto si rivela per Wenders la giusta via attraverso cui scoprire un mondo nuovo.

E si rimane affascinati in questo tragitto culturale in fotogrammi che scruta da cima a fondo il Giappone influente, quello che si annida poi nelle menti creative e ispirate per il proseguo dell’arte in generale, come il regista Yasujiro Ozu ha fatto con Wenders stesso.

Mentre l’autore di Buena Vista Social Club alterna in questa occasione analogico (fotografato da Wenders) e pellicola (fotografata dal fido Robby Muller) per dare sfogo alla sua vena sperimentale e innovativa, capace di portare nuova linfa sia nel linguaggio cinematografico che nella reportistica in generale, con la voglia di non fermarsi davanti a nessun ostacolo quando si tratta di documentare ogni singolo argomento interessante.

Inoltre, stiamo parlando di un prodotto di fine anni Ottanta, che con fare avanguardistico azzarda anche ad un accenno al digitale a venire, risultando di conseguenza un mix di sguardo al passato (pellicola), al presente (analogico) e al futuro (digitale) tecnologico di grande fascino e impatto visivo.

Edito in dvd in versione restaurata da CG Entertainment (www.cgtv.it) in lingua originale con sottotitoli italiani, il supporto di Appunti di viaggio su moda e città include infine nella sezione extra un commento audio di Wenders e tredici minuti di scene tagliate (visionabili anche con commento del regista).


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