DigitMovies Cinema rende disponibili all’interno della propria collana Fright Vision, per la prima volta su supporto blu-ray italiano, Crash – L’idolo del male, Laserblast – L’uomo laser e Vampire journals – Il diario del vampiro, tutte produzioni del prolifico re dei b-movie Charles Band, proprietario della factory Full Moon.

D’altra parte, non è nuovo l’interesse che la label manifesta nei confronti di colui che ci ha regalato, tra gli altri, la saga dei burattini assassini Puppet Master, come testimoniano le edizioni home video digitali di titoli quali Meridian, Seedpeople – Alla radice del male e i primi cinque Trancers… quindi, non rimane che accendere il lettore per inserirvi questi tre gustosi low budget corredati in questo caso di fascette double face.

Crash – L’idolo del male (1976)

La Sue Lyon che i cinefili incalliti ricordano soprattutto per essere stata lanciata da Stanley Kubrick nel suo Lolita veste i panni di Kim, la quale, acquistato presso un venditore ambulante un portafortuna che è in realtà, che un simulacro di Akaza, dio ittita della vendetta, finisce in ospedale in stato di shock catatonico dopo che il geloso marito Marc alias José Ferrer, costretto su una sedia a rotelle dal giorno in cui ebbe un incidente con l’auto guidata dalla donna, le scaglia contro un feroce dobermann per ucciderla.

Da qui, con il mitico John Carradine incluso nel cast, Charles Band – alla sua prima regia di un film dell’orrore – costruisce la quasi ora e mezza di visione alternando altri tentativi messi in atto dall’uomo per eliminare la consorte e quest’ultima che, ripresi i sensi ma non la memoria, tramite l’amuleto che tiene sempre con sé manda in giro la propria macchina priva di pilota a seminare morte e distruzione.

All’insegna di un bizzarro elaborato in fotogrammi dal sapore squisitamente trash che, con fotografia a cura di Bill Williams insieme all’Andrew Davis poi regista di Trappola in alto mare e Il fuggitivo, si rivela un miscuglio di diversi sottogeneri: da quello riguardante i veicoli assassini al filone delle maledizioni legate a particolari divinità.

Con contenuti speciali rappresentati da trailer vintage, quelli delle precedenti uscite Full Moon di DigitMovies Cinema, dieci minuti in cui David DeCoteau – responsabile, tra gli altri, del franchise Brotherhood – parla del lungometraggio e una brevissima clip in cui abbiamo David, John e Keith Carradine.

Laserblast – L’uomo laser (1978)

Dimenticata da una pattuglia di alieni nel deserto della California dopo che ne hanno giustiziato il proprietario, una potente arma laser viene trovata dal giovane Billy Duncan, interpretato da Kim Milford, il quale non immagina che essa possa pericolosamente rendere maligna la sua mente.

Diretto dallo sconosciuto Michael Rae, infatti, l’insieme ci mostra il bel ragazzotto biondo alle prese con le consuete attività tipiche di quelli della sua età, dalle uscite in compagnia della affascinante fidanzata alle feste in piscina… man mano che comincia a manifestare connotati sempre più mostruosi e che provvede ad utilizzare la sua scoperta per vendicarsi di tutti coloro che lo hanno bullizzato, arrivando a seminare morte e distruzione.

Del resto, mentre un agente dell’FBI si mette sulle sue tracce e il Roddy McDowall noto in particolar modo ai fan dell’horror per essere stato l’ammazzavampiri dell’omonimo cult movie di Tom Holland, se da un lato l’elemento maggiormente accattivante della pellicola non possono rivelarsi altro che gli effetti speciali in stop motion realizzati dall’indimenticato maestro della tecnica in questione David Allen (degno erede di Ray Harryhausen), dall’altro sono costruzioni che vanno in pezzi e veicoli che esplodono quando colpiti dal raggio laser a rappresentare il principale ingrediente in fatto di spettacolarità.

Con trailer originale, quelli delle precedenti uscite Full Moon di DigitMovies Cinema e undici minuti in cui Band ricorda il citato Allen – prematuramente scomparso nel 1999 – ad occupare la sezione extra del disco.

Vampire journals – Il diario del vampiro (1997)

Al fine di vendicarsi della morte della sua amata, il vampiro umanizzato Zachary, ovvero David Gunn, deve uccidere il potentissimo succhiasangue Ash dal volto di Jonathon Morris, proprietario di un club esclusivo nell’Europa dell’Est dove, durante un concerto, conosce la pianista Sofia alias Kirsten Cerre che, invitata proprio a suonare nel posto, viene fatta prigioniera.

Con voce narrante a scandire la oltre ora e venti di visione, dunque, dietro alla macchina da presa Ted Nicolaou mette in piedi uno spin off del suo franchise vampiresco Subspecies, aperto nel 1991 da Vampiri e approdato nel 2023 a Subspecies V: Blood rise.

Spin off che, in un decennio anni Novanta segnato dal grande successo cinematografico di produzioni riguardanti i signori della notte dai canini affilati, guarda in maniera chiara a Intervista col vampiro di Neil Jordan nell’immergersi in una cupa e decadente atmosfera infarcita di nudità femminili destinate a regalare a Vampire journals – Il diario del vampiro una spruzzata di caldo erotismo.

Man mano che, inclusa nel mucchio una decapitazione, l’insieme si evolve lentamente vantando una notevole eleganza d’immagine grazie alla grande cura che caratterizza la fotografia del grandissimo Adolfo Bartoli e le scenografie allestite da Valentin Calinescu.

Anche in questo caso sono i trailer delle precedenti uscite Full Moon facenti parte del catalogo di DigitMovies Cinema ad occupare la sezione extra del disco in alta definizione accanto a diciannove minuti di making of.


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