Il 44° Fantafestival ha concluso la sua edizione con un evento straordinario: la proiezione della versione restaurata in 4K di Dellamorte Dellamore (Italia, 1994), il capolavoro diretto da Michele Soavi. Questo classico del cinema horror italiano è tornato sul grande schermo per celebrare il trentesimo anniversario della sua uscita, grazie alla collaborazione tra CG Entertainment e Cat People.
Alla proiezione hanno partecipato tre figure fondamentali per la realizzazione del film: lo sceneggiatore Gianni Romoli, il maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti e lo scenografo Antonello Geleng. I tre ospiti hanno condiviso con il pubblico aneddoti, curiosità e dettagli sul loro lavoro in quello che è considerato uno dei film più iconici del nostro cinema di genere.
Un classico senza tempo
Dellamorte Dellamore, tratto dall’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi (il creatore di Dylan Dog), è una miscela unica di horror, grottesco e lirismo. La storia segue Francesco Dellamorte (interpretato da Rupert Everett), custode di un cimitero di provincia, che deve affrontare non solo i morti viventi che si risvegliano dalle tombe, ma anche le sue ossessioni amorose e filosofiche.
Con il suo stile visivo ricercato, l’ironia nera e le profonde riflessioni esistenziali, il film ha conquistato negli anni lo status di cult internazionale, confermandosi una pietra miliare dell’horror italiano.
Un restauro che valorizza la bellezza visiva
La proiezione della versione restaurata in 4K ha permesso al pubblico di apprezzare il film in una nuova veste, che esalta la fotografia, i dettagli scenografici e gli effetti speciali. Questo restauro, curato da CG Entertainment in collaborazione con Cat People, celebra l’eredità di un’opera che continua a ispirare generazioni di cineasti e spettatori.
Gli ospiti raccontano “Dellamorte Dellamore”
Gianni Romoli, Sergio Stivaletti e Antonello Geleng hanno arricchito l’evento con i loro racconti sul lavoro dietro le quinte.
- Gianni Romoli, sceneggiatore del film, ha spiegato come la sceneggiatura abbia preso vita partendo dal romanzo di Tiziano Sclavi. “Abbiamo cercato di preservare l’essenza del libro, ma anche di adattarlo per il grande schermo, creando un equilibrio tra horror, commedia e poesia,” ha raccontato.
- Sergio Stivaletti, maestro degli effetti speciali, ha ricordato le sfide tecniche e creative affrontate per dare vita ai morti viventi e alle creature del film. “Dellamorte Dellamore è stato uno dei progetti più stimolanti della mia carriera. Gli effetti speciali non erano solo un mezzo per spaventare, ma per aggiungere profondità visiva e simbolica alla storia.”
- Antonello Geleng, scenografo, ha parlato del lavoro meticoloso svolto per creare il cimitero, un luogo che diventa un personaggio a sé nel film. “L’atmosfera gotica e decadente del cimitero era fondamentale per il tono del film. Ogni dettaglio, dalle tombe agli oggetti di scena, è stato pensato per contribuire a quel senso di surreale e malinconico che caratterizza l’opera.”
Un finale emozionante per il Fantafestival
La proiezione di Dellamorte Dellamore ha chiuso il 44° Fantafestival in modo trionfale, con una standing ovation da parte del pubblico, che ha voluto rendere omaggio non solo al film, ma anche ai suoi autori e al loro contributo al cinema di genere.
Questo evento ha ribadito l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio del cinema italiano, ricordando quanto opere come Dellamorte Dellamore siano parte integrante della nostra cultura cinematografica.
Con questa celebrazione, il Fantafestival si conferma ancora una volta un punto di riferimento per gli appassionati di fantastico e horror, offrendo al pubblico non solo intrattenimento, ma anche momenti di riflessione e memoria. Una chiusura degna di un’edizione memorabile, che lascia nel cuore degli spettatori la voglia di riscoprire e rivivere il grande cinema italiano di genere.
Il Video reportage
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