Parliamo di bellezza con Flavio e Massimo Bulgarelli. Parliamo di questo nuovo cortometraggio dal titolo “Quello che non ti ho detto” prodotto da E Elle Produzioni con la preziosa collaborazione di Duende Film e distribuito da Associak. Presentato alla 21esima edizione del Sedicicorto Festival di Forlì, la pellicola ci racconterà la storia di Giorgio, un anziano signore che vive solo: degli strani rumori nel suo appartamento rivelano Anna, una giovane ragazza che si muove nel cuore della notte, la più importante della sua vita. L’uomo è tormentato dai rimpianti e questa donna rappresenta l’amore perduto, che riapre le vecchie ferite e rivela le verità nascoste. Giorgio affronta nuovamente il suo passato, fra lacrime e confessioni, accettando il rimorso delle occasioni mancate. “Quello che non ti ho detto” è una disamina sul tema del rimpianto e dell’incapacità comunicativa in una coppia: la generazione di Giorgio, infatti, non ha ricevuto un’educazione affettivo-relazionale e le conseguenze di questa mancanza risultano, purtroppo, evidenti. Con uno sguardo sensibile, il cortometraggio guida attraverso i labirinti del passato, illuminando le sfumature della bellezza e della tragedia che risiedono nei ricordi del grande amore.
Parliamo di bellezza: andiamo oltre e vi chiediamo dove e come la trovate, dove e come la cercate?
Per noi la bellezza è la verità. È la verità di un primo amore. È la verità di un’amicizia sincera. Per noi la bellezza è la sincerità della gioventù, quando le cose brutte della vita e le delusioni non hanno ancora sporcato il nostro atteggiamento di fronte a esse. Per questo quando dobbiamo raccontare qualcosa di bello raccontiamo i primi sentimenti dei vent’anni.
Per voi la bellezza è un centro o un vezzo estetico? Come a dire: le cose devono essere belle prima di tutto?
Non è detto, tutto dipende dal concetto di bellezza. Bellezza come unicità? Bellezza come sincerità? Allora forse si.
I non detti sono il vero nodo di vite basate sulla menzogna, secondo voi?
No dai, così è esagerato. I non detti sono solo piccole pieghe dell’anima che rischiano, diventando grandi, di sfaldare le cose buone. La vita basata sulla menzogna è un’altra cosa.
Questo film alla fine che messaggio vuol lasciare? Il vero titolo quale sarebbe?
È esattamente quello che leggete. Il messaggio è chiaro: apri i canali, dì quello che pensi, affronta tutto anche i lati brutti della vita e dei rapporti. Altrimenti nella superficialità si muore, ed il tempo non aiuta.
Lascia un commento