I The Badly Behaved sono tornati con il loro nuovo singolo “High as Hell”, un brano che affronta temi complessi come il traffico di droga e le sue devastanti conseguenze. Il singolo, pubblicato il 12 luglio come parte di un EP di quattro tracce, è una riflessione profonda sulla lotta interiore di chi è intrappolato in un ciclo distruttivo. I testi, ispirati da opere iconiche come “The Man with the Golden Arm” e “Requiem for a Dream”, sono accompagnati da una composizione musicale che mescola semplicità e sofisticazione. Con una melodia accattivante e un ritornello che ricorda le filastrocche, “High as Hell” promette di essere una delle uscite più interessanti della band fino ad oggi. Abbiamo avuto l’opportunità di parlare con i membri del gruppo per scoprire di più su questo progetto e sul loro processo creativo.

 

Il tema della vostra canzone affronta questioni delicate come il traffico di droga e le sue conseguenze. Cosa vi ha spinto a scrivere un brano su un argomento così complesso e quale messaggio sperate di trasmettere attraverso “High as Hell”?

La canzone in realtà non parla direttamente del traffico di droga, ma piuttosto dello yin e dello yang di uno stile di vita edonistico, alimentato dalle droghe, e delle sue conseguenze negative. Questa dicotomia tra il piacere immediato e il lato oscuro delle dipendenze è qualcosa che vediamo chiaramente in film come Requiem for a Dream o L’uomo dal braccio d’oro. Abbiamo cercato di catturare questa dualità sia nel testo che nel video musicale di High as Hell. Penso che questo contrasto emerga chiaramente nel ritornello, dove canto ‘la vita è divertente, quindi esci e gioca’, in contrapposizione ai versi più cupi come ‘ora la mia vita è come una pistola carica’ e ‘sono stato in giro per troppo tempo per sapere che questa vita è molto sbagliata’. Quindi, per rispondere alla tua domanda, sì, ho voluto esplorare questo tema perché ho visto personalmente quanto possano essere affascinanti droghe e alcol, ma anche quanto possano essere distruttivi. Sentivo il bisogno di scrivere e cantare su questa realtà.

Avete citato come fonti di ispirazione per i testi alcuni capolavori del cinema e della letteratura, come “The Man with the Golden Arm” e “Requiem for a Dream”. In che modo queste opere hanno influenzato il processo creativo del brano?

Questi due film, insieme ai libri da cui sono tratti, hanno davvero confermato e rispecchiato ciò che ho visto nella mia vita personale. Quando li ho visti per la prima volta, ho sentito subito una connessione profonda e ho avvertito il bisogno di scrivere e cantare su questi temi. Credo fermamente che la maggior parte delle cose, se consumate con moderazione, non abbiano il potenziale di fare male, anzi, possono persino avere effetti benefici. Però, quando il consumo diventa eccessivo e fuori controllo, è lì che iniziano i veri problemi. Per esempio, parlando di alcolici, penso che uno o due bicchieri di vino rosso al giorno possano addirittura far bene alla salute. Ma quando si passa a una o due bottiglie al giorno, o addirittura al whisky, le conseguenze possono diventare davvero disastrose. Per quanto riguarda le droghe, se hai la sfortuna di avere una personalità incline alla dipendenza, diventa estremamente difficile fermarsi prima che la situazione sfugga di mano. E, come spesso accade, una droga porta a cercarne un’altra più forte, e così via, in una spirale che diventa sempre più difficile da interrompere.

“High as Hell” è caratterizzata da un contrasto tra la sua struttura musicale semplice e la profondità del tema trattato. Potete parlarci di come avete sviluppato questo contrasto e dell’idea di incorporare elementi stilistici tipici delle filastrocche nel ritornello?

Sì, è una canzone con molte influenze e idee diverse, e spero davvero che arrivi al pubblico come voglio. Le strofe, in realtà, danno voce allo spacciatore, che racconta la sua vita, la sua ‘vocazione’ e i suoi sentimenti. Ho voluto esplorare il suo punto di vista per mostrare la complessità di questo mondo. Il ritornello, invece, è una sorta di filastrocca che crea un contrasto netto con il triste e oscuro mondo dell’abuso di droghe. È un po’ come il volto di Joker: dietro il suo sorriso dipinto e i colori vivaci del costume, si nasconde un’anima frustrata e arrabbiata. Questo contrasto era fondamentale per trasmettere il messaggio della canzone.

Il singolo è stato pubblicato in diverse versioni, tra cui una versione lenta con Riverbero e una versione strumentale. Qual è stata la ragione dietro questa scelta, e come pensate che queste versioni alternative possano ampliare l’esperienza d’ascolto per i vostri fan?

Abbiamo adottato un approccio simile con uno dei nostri singoli precedenti, She Has a Way. Anche in quel caso, abbiamo voluto sperimentare con stili e tempi diversi per vedere come sarebbero stati accolti dal pubblico. Eravamo curiosi di capire come la gente avrebbe reagito alle diverse versioni, così abbiamo deciso di pubblicare degli EP che le includessero tutte. È stato un modo per esplorare diverse sonorità e allo stesso tempo coinvolgere i nostri ascoltatori, dando loro qualcosa di unico e variegato.

La collaborazione tra voi due – Richard von Kalmar e Colé van Dais – è evidente in questo brano. Come descrivereste la vostra dinamica creativa come duo, e come avete lavorato insieme per dare vita a “High as Hell”?

Ho iniziato The Badly Behaved nel 2020 con tante idee, ma senza un gruppo fisso di collaboratori. Non sono mai stato un grande cantante, quindi ho iniziato utilizzando cantanti di sessione. Il mio rapporto con Colé è iniziato come una classica collaborazione tra cantautore e cantante, ma con il tempo è evoluto in una vera e propria partnership di band. Anche se finora ho scritto tutto il materiale che abbiamo pubblicato, stiamo per cominciare a scrivere canzoni insieme. Colé ha sempre avuto un grande impatto creativo sulle canzoni che ho scritto, e questo diventerà ancora più evidente nei singoli che pubblicheremo a breve, di cui non vedo l’ora di parlare meglio. Oltre al nostro rapporto professionale, penso che la combinazione della sua voce soul con la nostra musica elettronica più dura funzioni davvero bene!


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