Immaginate una giovane designer di appena 23 anni, un vulcano di energia e talento, pronta a rivoluzionare il mondo della moda con una visione che va oltre il semplice concetto di abbigliamento. Veronica Comez, marchigiana doc, ha trasformato il suo sogno in realtà con “Geometria Sacra”, una collezione che non è solo una passerella, ma un movimento, un’esperienza, un dialogo tra arte, scienza e spiritualità.

Fin da bambina, Veronica ha respirato arte e creatività. Il suo percorso è iniziato al Liceo Artistico, nella sezione Multimediale, dove ha gettato le basi per un viaggio che l’ha portata a posare come fotomodella, collaborare con fotografi di tutta Italia e partecipare a mostre su temi profondi come la violenza di genere. Dopo gli studi in Comunicazione delle Arti a Roma, ha capito che la moda non è solo un mestiere, ma una forma d’arte capace di cambiare il nostro modo di pensare e di vedere il mondo.

E così è nata “Geometria Sacra”, una collezione che intreccia geometrie, colori e forme in un abbraccio tra passato e futuro, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla libertà di espressione. Ogni capo è un concetto, un pezzo di un puzzle che riflette l’evoluzione del nostro tempo. “Non è solo moda, è un’esperienza”, racconta Veronica, che in questo progetto ha riversato non solo il suo talento come Fashion Designer e Art/Creative Director, ma anche il suo spirito organizzativo come responsabile logistica e marketing.

Il lancio della collezione, tenutosi il 19 e 20 marzo 2025 presso gli studi dell’Istituto Italiano di Fotografia di Milano, è stato un evento indimenticabile. Due giornate di produzione fotografica e video hanno dato il via a una campagna destinata a lasciare il segno. Ma dietro questo successo non c’è solo Veronica: c’è una vera e propria rete di creativi che hanno unito le loro competenze per dare vita a “Geometria Sacra”. Fotografi come Alex Rivetti e Giada Papa, videomaker come Alessandro Brunello, modelle come Yasmine Kaur Kahlon e Sara Santelli (solo per citarne alcune), fino ai make-up artist, hair stylist e 3D artist: ogni persona coinvolta ha portato un pezzo unico al progetto, rendendolo un’esperienza collettiva che sfida i confini della moda tradizionale.
A Mondospettacolo, Veronica ha rilasciato dichiarazioni cariche di emozione, raccontando il dietro le quinte dell’evento: “Durante il lancio di ‘Geometria Sacra’, mi sono sentita attraversata da una marea di emozioni che ancora oggi fatico a descrivere. C’era l’entusiasmo, una gioia incontenibile nel vedere il mio sogno trasformarsi in realtà, un sogno che non era più solo mio, ma di tutte le persone che avevano creduto in me e lavorato al mio fianco. Guardare ogni dettaglio prendere vita, ogni abito raccontare una storia, ogni sguardo degli ospiti riempirmi di energia, è stato incredibile.”

Non sono mancate le insicurezze: “Non nego di aver provato anche paura. Paura che qualcosa potesse andare storto, che il messaggio dietro la mia collezione non fosse compreso. Ma quella paura, col passare delle ore, si è trasformata in sollievo e gratitudine. Ho visto la mia visione diventare tangibile, ho sentito le persone parlare di ciò che avevo creato con una passione che rifletteva la mia.”
Il momento più toccante? “La parte più emozionante è stata vedere la rete di persone che si era formata intorno a questo progetto: fotografi, modelle, videomaker, stilisti, artisti di ogni genere. Ognuno di loro ha dato un pezzo di sé per rendere questo evento possibile, e questo mi ha fatto sentire parte di qualcosa di molto più grande.”
Esausta ma piena di speranza, Veronica guarda al futuro con determinazione: “Alla fine della giornata, mi sentivo pronta a continuare a creare e a portare avanti questo movimento. Guardando indietro, so che quello che abbiamo fatto non è solo moda, è arte, è un messaggio. E, nel profondo del mio cuore, sento di aver trovato il mio posto nel mondo.”
“Geometria Sacra” non è solo una collezione, è un invito a riscoprire il potenziale creativo che vive in ognuno di noi. Come dice Veronica, “Sono stata creata per creare”, un mantra che risuona come una sfida: raccogliere il suo messaggio e farlo nostro. Perché la moda, in fondo, è molto più di ciò che indossiamo: è un modo di sognare insieme.
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