Fuori dal 21 maggio “Sembrano Favole”, l’atteso nuovo album di Elia Truschelli. Un percorso iniziato l’anno scorso con il brano “Ti sento” e che ha portato l’ascoltatore nella vita del cantautore tra nostalgia e gratitudine.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’artista.
Intervista Elia Truschelli
Cosa ti ha ispirato a creare “Sembrano Favole”? Quali sono stati i momenti chiave del processo creativo?
Ciao a tutti e grazie per l’opportunità. Poter parlare di questo disco per me è molto importante.
Dunque, l’ispirazione è venuta proprio dalla canzone “sembrano favole”, inizialmente non aveva questo arrangiamento e la struttura era completamente diversa. Una volta definita ho trovato la via per comporre tutto il resto del disco. È stato un viaggio molto interessante e inizialmente non immaginavo di creare un lavoro così completo come questo.
“Solo” tratta di un tema molto personale e delicato come l’Alzheimer. Quanto è stato difficile scrivere e registrare questa canzone?
È un tema che mi ha sempre toccato, ho voluto immedesimarmi in colui che è apparso il bene più prezioso, la memoria. Credo che sia la parte essenziale della nostra esistenza ed esserne privati è la cosa più subdola e cattiva che possa accadere all’essere umano. Ho provato una sensazione di angoscia quando ho registrato i cori che dicono la parola “solo”, è come se stessi provando quello stato d’animo.
“Non ti preoccupare” ha un’atmosfera leggera e spensierata. Come hai lavorato per creare questa sensazione nella canzone?
Era una sera di inizio primavera, e come mia abitudine, dopo cena sono andato a camminare sopra casa mia dove c’è un posto in cui si può osservare il cielo nitido, lì non c’è inquinamento luminoso, si possono osservare un infinità di stelle e galassie lontane, è stato in quel momento che ho trovato l’ispirazione per questa canzone. È una canzone che piace molto a detta dei miei fan. Devo dire che i musicisti in studio l’hanno valorizzata al meglio.
La title track “Sembrano favole” parla di vecchi ricordi. Come riesci a bilanciare nostalgia e gratitudine nella tua musica?
Credo che vadano di pari passo nel mio caso. Sono elementi fondamentali per il mio modo di scrivere. Sono grato di tutto quello che ho potuto vivere fino ad oggi, ho incontrato delle persone meravigliose, ho vissuto momenti indimenticabili, soprattutto con la mia famiglia. Ho sempre questa necessità di doverle dire queste cose, di farle presenti per far capire chi sono e i lati del mio carattere.
La copertina dell’album ha un significato speciale per te. Puoi raccontarci la storia dietro la Vespa e le foto presenti?
Volentieri. Sin da subito volevo la Vespa color canarino perché è il punto ironico e nostalgico della canzone. Appartenuta a mio nonno, aveva questa particolarità: era piena di adesivi in corrispondenza dei graffi. Me li chiedeva sempre e io ero felice di regalarglieli. Mi manca tanto mio nonno, lui era un punto di riferimento per me.
Il disegno è stato realizzato da un artista veronese che si chiama Aurora Bombieri in arte Aura, colgo l’occasione per ringraziarla pubblicamente perché è stata gentile e disponibile a realizzare questo capolavoro. Le immagini che circondano il disegno, le ho selezionate dall’album dei ricordi. Ci sono momenti felici con la mia famiglia, con i miei amici, io da piccolo. Tutto quello che sono io è dentro quella copertina.
La tua carriera è iniziata con il singolo “Buona prospettiva” nel 2017. Come pensi sia evoluto il tuo stile musicale da allora?
È cambiato totalmente. Una volta ricercavo l’elemento pop, in modo che la canzone fosse riconoscibile, orecchiabile. Ora è un’esigenza che non ho più e mi concentro di più sui testi, devono avere un’importanza e una coerenza al 100% e la musica deve essere il vestito perfetto. Se non lo è rifaccio tutto da capo finché non trovo questa coesione perfetta.
Hai studiato all’accademia di musica moderna Lizard di Verona. Quanto hanno influenzato questi studi la tua musica?
Hanno influenzato molto, senza lo studio non si può pretendere di fare musica di qualità. Sono in continuo studio e voglio sempre migliorarmi. Credo sia un punto fondamentale per ogni artista, ricercare sempre lo stimolo e studiare continuamente.
Quali sono i tuoi piani futuri? Hai già in mente nuovi progetti o collaborazioni?
Credo per il momento di prendere una pausa dalla pubblicazione di nuove canzoni, perché ho bisogno di fare nuove esperienze, ricercare me stesso e vedere il mondo fuori dall’Italia. È un paese, che amo, ma non offre le giuste possibilità per i cantautori come me. Io non sono disposto ad allinearmi alle produzioni musicali che si sentono oggi. Voglio mantenere il mio stile folk, tutto suonato e poco digitale. Purtroppo qui non c’è spazio per questa cosa.
Vi ringrazio per questa intervista, spero di aver stuzzicato un po’ la vostra curiosità e vi invito ad ascoltare il mio disco.
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