Nel loro ultimo lavoro, “Zero”, gli On The Moon ci offrono un’esplorazione intensa del cambiamento attraverso due brani significativi: “Ansia” e “La stanza di Elena”. Il primo brano, scritto dal bassista Luca, descrive visceralmente il suo primo attacco di panico, trasformando un’esperienza personale in un potente messaggio universale. Il secondo, “La stanza di Elena”, è una riflessione emotiva su come gli spazi possono trattenere i ricordi di esperienze passate. Il Double A-Side “Zero” rappresenta un punto di svolta per la band, che con queste canzoni dimostra come i periodi di crisi possano diventare fonte di ispirazione e rinnovamento artistico. Un lavoro che invita a considerare il cambiamento non come una fine, ma come il preludio a nuovi inizi.

Cos’è per voi la musica? Quanto conta la passione e lo studio per avviare una carriera musicale?

La musica per noi è un linguaggio, quello che sentiamo più nostro e con cui preferiamo esprimerci.
Noi siamo quasi totalmente autodidatti, ma consigliamo sempre lo studio dello strumento, anche se va detto che è un percorso più o meno necessario a seconda di ciò che si vuole fare.

Invece la passione è e resterà sempre la prima cosa fondamentale, senza quella non è nemmeno il caso di provare a fare qualcosa in questo settore, come in quasi tutti gli altri.

È uscito il vostro nuovo singolo. Quali sono i temi trattati e cosa vi ha spinto a scegliere questo titolo?

È un double a-side intitolato “Zero” e che contiene due brani.
“Ansia”, che parla del primo attacco d’ansia di una persona, che affronta l’argomento senza mezzi termini ed a viso aperto, e “La Stanza di Elena” che parla dei molti cambiamenti avvenuti sia all’interno band che nella vita personale dei suoi componenti, non sempre positivi nell’immediato, ma che sulla lunga distanza ci hanno portato a crescere sia musicalmente che umanamente.

Il titolo delle release è un omaggio al nostro gatto Zero, venuto a mancare qualche mese fa.

Quanto c’è di autobiografico nelle vostre canzoni?

Moltissimo.
I nostri brani parlano infatti di esperienze vissute da noi in prima persona o da chi abbiamo conosciuto da molto vicino.

Non ci sentiremmo a nostro agio a parlare di ciò che non conosciamo, in futuro potrebbe anche capitare, ma per ora ciò che ci circonda è stato decisamente d’ispirazione.
Nel bene e nel male.

In che modo i social possono essere utili per l’attività di artisti come voi?

Riteniamo che siano croce e delizia della nostra epoca, anche se è un parere che non arriva dalle persone più “social” del mondo.
Chiaramente essere in un’epoca in cui pubblicare musica o altre opere artistiche sia alla portata di tutti ha i suoi lati positivi, ma in un ambiente in cui l’offerta ha decisamente superato la domanda può essere un’arma a doppio taglio.

Quali saranno i vostri prossimi passi discografici?
Anche se al momento ci stiamo concentrando sui live a promozione della nuova release non smettiamo mai di scrivere, e sicuramente faremo uscire qualcosa nel periodo autunnale.

Vi va di ricordarci i vostri contatti per trovarvi in rete?
Ci trovate come “onthemoonland” su Instagram, “On The Moon” su tutte le piattaforme streaming e digital stores, Facebook e YouTube, e al nostro sito onthemoonland.com, in cui potete trovare i link diretti a tutto.


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