Dopo aver diretto il premiato Iuventa, Michele Cinque torna a girare un documentario: Cose che accadono sulla terra, spinto dall’urgenza di raccontare una storia attuale attraverso il rapporto tra uomo e natura ai tempi della crisi climatica.

Sui monti della Tolfa, a poca distanza dal raccordo anulare, una famiglia italiana vive come i cowboy americani, rievocando suggestioni da selvaggio West.

La sua missione ha comunque un fine ecologista: continuare ad allevare il proprio bestiame, che dovrà difendere dai lupi, senza però compromettere l’equilibrio dell’ecosistema.

La narrazione del documentario pone al centro un dialogo al femminile tra Francesca, giovane madre, e sua figlia Brianna, di soli sei anni.

Da un lato la preoccupazione di una mamma che si interroga sull’avvenire della piccola, dall’altro la bambina, che propone uno sguardo e un commento innocente su alcune tematiche legate al luogo, al modus vivendi dei genitori e anche al suo futuro.

I coniugi Francesca Prato e Giulio De Donatis, genitori cowboy di Brando e Brianna, gestiscono un’area di mille ettari dedicata all’allevamento del bestiame. Il loro fine è quello di curare la salute del suolo attraverso una pratica diffusa in aree dove la siccità è alta, non utilizzando fertilizzanti artificiali ma razionalizzando il pascolo. Così facendo, evitano anche di somministrare alle proprie “vacche” cibi industriali e l’incremento di balle di fieno.

Il loro obiettivo però si scontra con l’inevitabile contrapposizione degli allevamenti intensivi e con la grande produzione dell’industria alimentare che domina il mercato.

La vita della famiglia De Donatis vive di alti e bassi. Ha avuto ragione con l’evoluzione “verde” del pascolo rigenerativo, che infatti ha salvaguardato il suolo, ma di contro è sempre alle prese con problemi economici, tra prestiti delle banche e, in più, rischi di una vita selvaggia, in mezzo a cadute da cavallo e attacchi dei lupi.

A tal riguardo è molto interessante la metafora che lega l’uomo al lupo in una narrazione in cui la ferocia selvatica, in un gioco di specchi, riflette quella umana.

Cose che accadono sulla terra coglie dunque suggestioni importanti grazie alla regia di Cinque, attenta ad incentrare il focus sui cowboy italiani dei monti della Tolfa, con riprese grandangolari che esaltano la sensazione di vivere il paesaggio dove i racconti di Francesca e Giulio documentano la realtà di una scelta coraggiosa ed etica.

La fotografia curata dal regista stesso con Luca Vannucci, poi, gioca un ruolo determinante per vivere appieno l’esperienza di una natura ancestrale.


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