Con Cortina express il regista Eros Puglielli (di cui avevamo apprezzato, tra gli altri, Nevermind, omaggia il cinepanettone all’italiana dandogli una chiave diversa. si ride e tanto, ma non mancano spunti di riflessione implicitamente profondi.

Il film è un interessante mix tra il pop anni Ottanta, la spy story in stile Blake Edwards e la commedia all’italiana degli anni Cinquanta: colorato e scoppiettante sin dai titoli di testa, Cortina express è il film delle feste per eccellenza, e non solo perché esce a Natale, ma per la sua leggerezza da prodotto comico tra gag e slapstick e le ambientazioni modaiole e spumeggianti della Cortina delle vacanze di Capodanno, in mezzo a hotel e discoteca.

tuttavia Puglielli non mette in scena la solita storia da cinepanettone, dando piuttosto al suo film una svolta spionistica in stile Blake Edwards/Peter Sellers (tutta la serie della Pantera Rosa), tra intrighi all’italiana e gangster russi, con un occhio alla Commedia all’italiana e alla cruda realtà di personaggi falliti. Pur passando le vacanze a Cortina, infatti, i protagonisti sono in fondo dei “poveracci”: Lillo Petrolo è l’ex cantante Dino Doni, che dalle nostre parti nessuno riconosce più; Christian De Sica è Lucio, ex ricco che in quel di Cortina era di casa, ora costretto ad elemosinare soldi dal nipote; mentre Isabella Ferrari è Patrizia, proprietaria col consorte Aristide (un irresistibile Marco Marzocca) di una casa discografica in fallimento che devono vendere entro l’anno per evitarsi la galera.

Tra musica vintage, le luci della discoteca e gli sfarzi della ricca Cortina vista attraverso i suoi carissimi negozi (montagna ce n’è ben poca, ma essendo stato girato in estate era complicato mostrare troppe scene sulla neve), Cortina express richiama i cinepanettoni di una volta di cui riprende il tono da commedia, donandogli però – grazie all’estro registico di Puglielli – una freschezza tutta nuova.

CORTINA EXPRESS

Non mancano gli intrecci d’amore e di sesso, ma neppure una strizzatina d’occhio all’attualità con l’odioso trapper Osso Sacro e le figure femminili moderne ed emancipate, molto lontane dalla classica “donna preda”; a dar vita al thriller e all’atmosfera spionistica arrivano poi i russi, il cui capo è interpretato da un eccezionale Paolo Calabresi nel ruolo di Alexei Smirnoff, che insieme a Lillo e De Sica forma un triangolo comico assolutamente irresistibile.

Christian De Sica e Lillo formano una coppia comica che funziona benissimo: i due hanno una sintonia, una alchimia che permea tutta la storia; tra essi, Isabella Ferrari, che con il primo aveva esordito appena sedicenne in Sapore di mare, assurge al ruolo di donna stratega, la quale blandisce Lillo per piegarlo ai suoi voleri e si scontra con De Sica, suo pari quanto a mascalzoneria. I due formano infatti una coppia ideale di canaglie che si studiano, prendono le misure, si attaccano senza esclusione di colpi fino alla svolta finale.

Accanto a loro co-protagonisti di tutto rispetto come Paolo Calabresi (che per interpretare il suo ruolo si è finanche messo a studiare il russo) e l’affascinante Veronica Logan, e giovani professionisti come Francesco Bruni, Beatrice Modica, Ernesto D’Argenio e Riccardo Maria Manera vanno a completare un cast che si incastra alla perfezione, riuscendo nell’impresa di divertire divertendosi.

Piccole curiosità: il bus preso da De Sica e Lillo per andare a Cortina, il Cortina express, esiste davvero e ha diverse partenze giornaliere da Venezia verso le Dolomiti (e viceversa), toccando varie località prima di arrivare a Cortina; il locale gestito nel film da Lillo a Roma è il mitico Fonclea di via Crescenzio, che dagli anni Settanta ad oggi ha ospitato migliaia di concerti dal vivo; tra le musiche del film troviamo anche Kalinka, una delle canzoni russe più famose di tutti i tempi, scritta dal compositore Ivan Petrovič Larionov nel 1860, e Rasputin, singolo del gruppo musicale tedesco Boney M. pubblicato nel 1978.


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