Dopo il successo di Thanksgiving, slasher del 2023 che omaggiava gli horror anni Ottanta, Eli Roth torna dietro alla macchina da presa per dirigere Borderlands, ispirato all’omonima serie di videogiochi.

Il cast vanta come protagonista Cate Blanchett che presta il volto a  Lilith, cacciatrice di taglie che viene ingaggiata da Atlas, l’uomo più potente dell’universo incarnato da Edgar Ramirez, il quale le assegna la missione di ritrovare sua figlia su Pandora, un pianeta molto pericoloso.

Kevin Hart as Roland, Jamie Lee Curtis as Tannis, Ariana Greenblatt as Tiny Tina, Florian Munteanu as Krieg, and Cate Blanchett as Lilith in Borderlands. Photo Credit: Courtesy of Lionsgate

Obbligata ad accettare, la nostra mette insieme una squadra formata da una scienziata molto bizzarra interpretata da Jamie Lee Curtis, un mercenario di nome Roland portato in scena da Kevin Hart e una ragazzina esperta di esplosivi impersonata da Ariana Greenblatt che ha al suo seguito un uomo mascherato che la protegge: tale Krieg, ovvero Florian Munteanu. A completare questo strampalato team troviamo il robottino Claptrap, che nella versione originale di Borderlands è doppiato da Jack Black. E presto la loro missione prende anche un’altra piega, trasformandosi in una sorta di caccia al tesoro in cerca di una reliquia nascosta su Pandora all’interno di una cripta.

Un’operazione in fotogrammi, dunque, che gode di ottimi attori; ma non si impiega molto tempo ad accorgersi del fatto che il cast sia assai sprecato per un lungometraggio che propone i personaggi del videogioco in un contesto che probabilmente verrà riconosciuto dagli appassionati del brand che ha spopolato su console e PC e che, però, difficilmente soddisferà lo spettatore in cerca anche solo di uno spensierato intrattenimento.

Le battute del piccolo robot risultano abbastanza puerili e ripetitive, pur incarnando lo spirito del videogame che, a memoria, era molto splatter e politicamente scorretto. A tal proposito risulta strano che la regia di Eli Roth sia in questo caso molto edulcorata dal punto di vista della violenza e non conceda né tensione né adrenalina al pubblico. Nel tentativo di somigliare al cartoonesco universo di Pandora falliscono le ambientazioni stesse, insieme agli effetti visivi, lì dove la sensazione è che ci si muova sempre nello stesso punto, non concedendo la percezione di ampiezza quasi agorafobica che caratterizzava il pianeta nella sua controparte videoludica.

Dal canto loro sparatorie e nemici non convincono, non si trova alcun divertimento in questo live action che delude in toto. Gli ultimi venti minuti di Boderlands, inoltre, anziché condensare il pathos del plot twist finale riservano qualcosa che agli occhi dello spettatore (soprattutto di quello che non è un video giocatore) risulta risibile… a coronamento, si fa per dire, di una messinscena insufficiente, figlia di un progetto che ci si augura non regali seguiti sul grande schermo.


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