E’ uscito a fine maggio “Estate da Rich remastered”, il nuovo singolo di Accame. Un remix di un brano che aveva già fatto la storia e per l’occasione ci abbiamo scambiato due parole!
Cosa ti ha spinto a riproporre “Estate da Rich” in una versione rimasterizzata per l’estate 2024?
Buongiorno! Ho deciso di riproporre ESTATE DA RICH remastered summer 2024, dopo l’uscita di Estate da Rich nel 2023 per un paio di motivi: prima di tutto perché è un brano che ho co-prodotto insieme a mio fratello Paolo, il quale ha curato la parte musicale suonando personalmente le chitarre elettriche e acustiche. Volevo dare anche a lui la visibilità che merita per la bontà del lavoro fatto.
Purtroppo l’anno scorso presi dalla foga di voler uscire con un brano che reputavamo adeguato per il periodo, abbiamo un po’ trascurato la parte mix, master e la comunicazione. Sono aspetti per i quali, più vado avanti e più mi accorgo quanto siano importanti, tanto quanto l’idea e l’arrangiamento musicale iniziale.
In cosa differisce questa versione rimasterizzata dalla versione originale?
A dire il vero, dalla versione del 2023, ESTATE DA RICH remastered summer 2024 non differisce di nulla a livello di arrangiamenti, è stato però rifatto completamente il look ovvero il mix ed il master, che proverò a spiegare da profano della materia di ingegneria del suono.
Grazie ad un mix ben fatto ora, per chi ascolta, tutti gli strumenti presenti nella canzone si fondono in maniera armonica ed equilibrata ma allo stesso tempo risultano singolarmente percettibili e si distinguono nella loro identità fondamentale. Vedi per esempio il basso che dalle retrovie si infila tra le pieghe delle chitarre dandone il ritmo incalzante, anche quelle ora suonano a dovere e producono un effetto stereofonico accattivante ed esaltante al brano, così come tutti gli altri strumenti presenti (batteria, tastiere, ecc.).
Contestualmente, la voce, equilibrata e decisa si adagia sulla base galleggiando e muovendosi lungo tutto il percorso sonoro, senza essere mai né troppo e né troppo poco prevaricante.
Quello che vi ho appena provato a spiegare è il mix. Il master, anch’esso importante, fa si che il brano suoni bene su tutti i dispositivi che gli utenti utilizzeranno per ascoltarlo, dando un’impronta unica e sempre riconoscibile alla canzone.
In definitiva abbiamo alzato il livello di qualità sonora del brano e siamo molto contenti del risultato, confortati dal fatto che molti ce lo stanno facendo notare e parlo sia di addetti ai lavori che di semplici ma pure esigenti appassionati del suono.
Infine la comunicazione, colgo l’occasione per ringraziare e fare i complimenti a Camilla e a tutto lo staff di brainstormingmusic.com per il lavoro che stanno svolgendo in ottica di promozione del brano e della mia immagine artistica, grazie davvero.
Quali sono state le principali sfide nel rinnovare un brano già edito?
Credo che la sfida che poi è anche il rischio maggiore sia quello di peggiorarlo dal punto di vista della versione precedente, ma siccome la versione originale non mi hai mai convinto del tutto in quanto suonava chiusa ed era poco emozionante, ero fermamente convinto che si potesse migliorare sotto ogni punto di vista.
Ovviamente non sapevo come fare e per questo mi sono rivolto ad esperti del settore che mi hanno saputo consigliare al meglio ed eccoci qui con il brano che desideravo.
Perché hai deciso di cambiare il tuo nome d’arte da Giù ad Accame?
Ho iniziato con il nome di Giù che poi è il diminutivo del mio nome di battesimo.
Molti mi chiamano così, ero agli inizi ed ero acerbo ed ingenuo come è normale che sia per chi incomincia il percorso di artista musicale.
Ho conosciuto molte persone in questi anni, alcune splendide, con le quali collaboro tuttora, ho fatto molti errori ma tutto è stato fonte di insegnamento.
Credo di essere maturato così come è maturata la mia musica e passare da Giù ad Accame è stata una normale conseguenza della presa di coscienza che voglio cominciare a fare le cose sul serio.
Come ha detto un mio collaboratore ed amico, Giù che scrive canzoni nella cameretta deve crescere!
Allora da qui il nuovo nome d’arte Accame che poi è il mio cognome, questo anche come omaggio alla mia famiglia, per non dimenticare da dove arrivo a prescindere da dove andrò.
Ci sono artisti o band particolari che ti hanno influenzato nel tuo percorso musicale?
Se devo dirti la verità ho ascoltato tanto i cantautori degli anni 80/90/2000 e ora delle nuove generazioni musicali fatico a trovare un punto di riferimento o qualcuno a cui ispirarmi e forse non lo cerco nemmeno, ogni generazione che cresce ha le sue radici ed io sono radicato in quel preciso periodo storico.
Il mio istinto musicale arriva da là e mi piace richiamarlo nella mia musica e nei miei testi.
Però cerco anche di ricordare che siamo nel 2024, quindi nella ricetta delle mie canzoni metto sempre un pizzico di modernità con idee strutturali, sinth, pad od elettronica ma senza mai esagerare.
Però il vero punto fermo per me sono gli strumenti, quelli veri e soprattutto le chitarre che non devono mancare mai; loro sono la mia vera identità artistica alla quale non posso mai rinunciare.
Alcuni mi dicono che faccio un genere oramai in disuso e che non ha presa sul pubblico ma non mi interessa, non devo piacere a tutti i costi.
Prima dobbiamo essere soddisfatti noi stessi di quello che facciamo, piacere anche agli altri sarà la normale conseguenza della nostra sincerità artistica.
C’è un aneddoto divertente o interessante legato alla creazione di “Estate da Rich” che vorresti condividere?
Più che un aneddoto potrei dirti come sono andate le cose:
- Mio fratello nel pomeriggio di non ricordo più quale giorno mi manda una registrazione di chitarra e mi dice “ascolta e dimmi se ti piace”
- Metto la registrazione di chitarra in cuffia in modalità loop prima di andare a dormire ma non dormirò, sarà stata mezzanotte; alle 5 del mattino Estate da Rich era scritta
- Qualche giorno dopo andiamo in studio di registrazione e in mezza giornata abbiamo prodotto quello che avete sentito
Ecco, questo per dire che è stato tutto molto istintivo ed istantaneo; molto probabilmente lo avevamo dentro ben chiaro e anche il nostro produttore è stato bravo ad estrapolarlo sotto forma di arrangiamento.
Poi ovviamente abbiamo pensato a tutta una serie di aggiustamenti e di revisioni ma non sono state necessarie, il brano era già a posto così.
Anche il nostro produttore è rimasto stupito e ancora adesso me lo ricorda dicendomi che è stata una cosa molto rara produrre un brano di questo effetto in così poco tempo; io dal canto gli dico che dovremmo sempre fare così almeno risparmierei un sacco di quattrini (eh già, noi artisti emergenti ci autofinanziamo, ma questo lo sapevate già, vero?). Scherzo dai!
Dopo “Estate da Rich Remastered”, quali sono i tuoi progetti futuri? Possiamo aspettarci un nuovo album o altri singoli a breve?
Le produzioni vanno avanti, ho prodotto un brano in stile Country Rock che parla di come vorrei che fosse il mondo per me e cioè un posto dove tutti si rispettano, si aiutano e non ci sono ingiustizie.
Lo so che è un’utopia ma se non proviamo a crederci un po’, certe cose non cambieranno mai; la musica può arrivare alle orecchie di tutti ed io nel mio piccolo ci voglio provare, anzi ci proveremo, perché non sarò solo io a cantare questo messaggio d’amore universale.
Poi sono in fase di produzione di altri due brani: il primo parla di un incontro inaspettato, con sonorità sinthwave che sono un bell’azzardo sulle mie ritmiche e sulle mie melodie, ma sta venendo bene mente il secondo è, se non sarò troppo presuntuoso, la visione personale di come erano le “certe notti” mie e della mia generazione, nella speranza che molti si possano ritrovare nelle parole della canzone e magari vi verrà, come è successo a me scrivendola, un sorriso nostalgico ma di affettuoso ricordo, perché la nonostante la vita che viene e che va, siamo ancora qui!
Grazie per l’intervista e un abbraccio nonché un augurio di buon lavoro.
A presto.
Accame
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