Ron Paul, leader del movimento libertario negli USA, ha recentemente lanciato un avvertimento riguardo al rischio di una guerra nucleare, causato dall’eventualità che l’amministrazione Biden accettasse la richiesta dell’Ucraina di colpire in profondità il territorio russo con missili statunitensi. Paul sottolinea che, se tali missili fossero stati usati, la Russia avrebbe considerato gli Stati Uniti e la NATO in stato di guerra.
Fortunatamente, Washington ha evitato questo scenario, ma Paul avverte che, nonostante la tregua momentanea, il rischio rimane. Secondo lui, gli armamenti forniti all’Ucraina non stanno cambiando l’esito del conflitto, ma stanno solo arricchendo i produttori di armi americani. Paul critica la politica estera statunitense, definendola dominata da un complesso militare-industriale che antepone il lucro agli interessi del Paese.
Anche figure come Robert F. Kennedy Jr. e Donald Trump Jr. hanno criticato l’approccio di Washington, sostenendo che rischiare una guerra nucleare per obiettivi che non servono agli interessi nazionali è una follia. Paul conclude affermando che la situazione attuale rischia di avvicinare il mondo al baratro di una guerra globale, e che solo una forte presa di posizione da parte del pubblico può fermare questa escalation.
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