Alessio Rupalti, regista, in questa intervista ci racconta della sua passione per il cinema che nasce fin dall’infanzia. Inoltre ci ha parlato de suo progetto: “Coming back” di cui ne va orgoglio, in quanto gli ha dato enorme soddisfazione. Altra lodevole iniziativa è il crowfunding per la realizzazione della pellicola: “Ten to six” che ha l’obiettivo di sensibilizzare alla prevenzione del tumore al seno.

INTERVISTA AD ALESSIO RUPALTI

Ciao Alessio, benvenuto su “Mondospettacolo”: puoi raccontarci qualcosa in più di te? Ti presenti ai nostri lettori?

Ciao a tutti, la mia passione per il cinema nasce tra i banchi di scuola quando avevo all’incirca 9/10 anni. Ho avuto la fortuna di avere dei professori, amanti del Cinema e grazie a loro ho conosciuto i grandi classici che hanno fatto la storia quando ancora non avevo la minima idea di cosa volesse dire fare un film. Ricordo con nitidezza quei pomeriggi, seduto in quell’ aula improvvisata, per l’occasione, “sale cinematografica” mentre sul piccolo tubo catodico scorrevano le scene del Grande Dittatore, Roma Città Aperta, Riso Amaro, Amici Miei, I soliti Ignoti, anche se in quei momenti, ero ancora ignaro del legame che stava nascendo tra me e quel mondo di cui non sarei più stato in grado di fare a meno.
Poi da Genova mi sono trasferito a Roma dove ho iniziato la mia vera esperienza nel mondo del Cinema lavorando come assistente alla regia per importanti registi del panorama cinematografico italiano. In parallelo ho continuato la mia carriera da regista passando dagli spot pubblicitari e videoclip musicali fino alla realizzazione di cortometraggi che mi hanno permesso di farmi conoscere tra gli
addetti ai lavori, ottenendo i miei primi riconoscimenti internazionali. Terminata la mia esperienza a Roma, durata circa 6 anni, sono venuto a vivere a Londra, dove risiedo tutt’ora. Non appena arrivato in Inghilterra ho fondato la mia piccola casa di produzione indipendente, Cliffs Films, con la quale ho prodotto, scritto e diretto
un cortometraggio, il primo in lingua inglese, che mi ha permesso di acquisire una credibilità come regista a livello internazionale. Il cortometraggio intitolato “Coming Back” è stato infatti presentato in anteprima mondiale alla “Festa del Cinema di Roma” nella sezione “Alice nella città” prendendo parte successivamente a ben 36 Festival di Cinema in tutto il mondo, ottenendo 9 premi internazionali e una distribuzione in esclusiva su Rai Play. A Londra mi capita spesso anche di lavorare per importanti colossi streaming e ogni volta per
me, varcare la soglia degli studios come quelli della Warner Bros, o entrare su set con star internazionali, è una grande emozione.

Hai realizzato, in qualità di regista, cortometraggi, videoclip e spot per importanti brand italiani. Grazie al cortometraggio “Coming back” hai vinto numerosi premi e riconoscimenti. Che cosa ci puoi dire di questo lavoro?

“Coming Back” è stato girato a Londra ed è un progetto di cui sono particolarmente orgoglioso. Come ho detto prima, è stato il mio primo
cortometraggio in lingua inglese, con collaboratori nuovi in una città con regole tutte sue, diverse da quelle a cui ero abituato, e uno scetticismo nei confronti di chi viene da fuori che non è stato molto d’aiuto, tanto che alla fine, dopo innumerevoli tentantivi nel cercare investitori e produttori che però non sono andati a buon fine, ho deciso di produrre il cortometraggio con le mie risorse. Anche per questo motivo, il successo ottenuto da questo progetto, è motivo di
grande orgoglio per me perchè ha ripagato tutti gli sforzi emotivi ed economici affrontati. Lavorare con gli attori e la crew di “Coming Back” è stata un’esperienza che mi porterò per sempre dentro. È uno dei lati positivi di realizzare dei progetti indipendenti – circondarsi di persone appassionate e con un interesse comune: quello della buona riuscita del film e non solo un risultato ottimale per le casse della produzione. Il cortometraggio è andato comunque benissimo, oltre le
aspettative. È stato accolto dai festival con grande entusiasmo e
successivamente distribuito in esclusiva su Rai Play. “Coming Back” oggi è disponibile nella versione integrale e sottointitolata in italiano sul sito www.cliffsfilms.com insieme ad altri contenuti extra realizzati durante le riprese. Vi invito ad andare a dare un’occhiata.

News professionali?


Nel corso degli anni ho compreso quanto fare film sia una straordinaria
opportunità per condividere messaggi importanti con il proprio pubblico e
non solo per intrattenerlo. Tra i tanti progetti su cui sto lavorando, c’è né uno che mi sta particolarmente a cuore: “Ten to Six”. Si tratta di un cortometraggio che affronta il delicato tema della prevenzione del tumore al seno e mira a sensibilizzare su questo argomento. La sceneggiatura è stata scritta qualche anno fa, sempre in lingua inglese e ambientata nel Regno Unito.

La storia racconta di un anziano signore che dopo aver perso la moglie, morta a causa di un tumore al seno, passa il resto della sua vita alla ricerca di un modo per tornare indietro nel tempo, nel tentativo di salvarle la vita. L’uomo trova il modo, tuttavia però il viaggio nel tempo ha le sue regole e quel viaggio prende una piega inaspettata per il nostro protagonista. Quale rilfessione voglio far emergere con questo mio film? Per ovvii motivi, non si può fare affidamento ai viaggi nel tempo, perciò l’unica soluzione, nella maggior parte delle volte, è prevenire. I dati sulle morti causate dal tumore al seno indicano chiaramente un altissimo margine di successo quando il tumore viene diagnosticato per tempo. Per questo motivo la prevenzione gioca un ruolo fondamentale. Per la realizzazione di questo cortometraggio abbiamo quantificato un costo complessivo di 10.000 sterline circa, così da poter garantire un compenso, seppur minimo, ai professionisti che prenderanno parte al progetto. Per la raccolta fondi, ho aperto un crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe. La raccolta è iniziata davvero molto bene: in poche settimane abbiamo già raccolto più di 2000 sterline ma per iniziare la lavorazione sul set è necessario raggiungere la somma di
almeno 5000 sterline. Mentre la restante parte del budget verrà
impiegata per la post-produzione e distribuzione. Da qualche settimana
inoltre, sono iniziate le audizioni per individuare il cast. Le candidature
sono state oltre 600 e insieme al mio team, stiamo vagliando
minuziosamente, proprio in questi giorni, i profili degli attori che hanno
mostrato il loro interesse nel progetto. Concludo, cogliendo l’occasione per rivolgere un invito ai lettori di Mondospettacolo: ogni donazione, anche se piccola, può diventare parte di un grande ed importante progetto. Potete contribuire con qualsiasi somma, ma soprattutto vi chiedo di condividere il link della raccolta fondi con i vostri contatti, amici e familiari.

https://gofund.me/fa39da20

Vi ringrazio fin da ora per tutto ciò che potrete fare.


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