Simone Berti stupisce il pubblico con un nuovo singolo completamente diverso dal precedente: “Coincidenze viola”. In questo brano il cantante sperimenta un sound più aggressivo, mentre prima si muoveva su melodie cantautorali qui lascia spazio a lo-fi e un cantato che si avvicina all’hip hop.

Ecco cosa ci ha raccontato!

Simone Berti intervista

Simone, in “Coincidenze Viola” hai esplorato un sound molto diverso dal tuo solito. Cosa ha ispirato questo cambiamento di direzione artistica?

Penso che quello che mi abbia ispirato e “spinto” a scrivere un brano come “Coincidenze Viola” sia stata la mia necessità di uscire dalla sfera cantautoriale più delicata, mostrando un lato di me più audace.

Il titolo “Coincidenze Viola” è intrigante e particolare. Come è nato e cosa rappresenta per te il colore viola in questo contesto?

Ti ringrazio dal profondo del mio cuore: è stato divertente vedere la mia testa e quella della mia Vocal Coach Ilenia Smedile fondersi e trovare questo titolo così particolare.

Il viola per me rappresenta tante cose: in primis è uno dei miei colori preferiti insieme al blu. Ma nel contesto della canzone, il Viola l’ho usato per enfatizzare la “ricchezza” delle coincidenze di cui parlo: è stato un modo per intendere che quello che avevo con quella persona era qualcosa di speciale e fuori dall’ordinario, direi quasi “nobiliare”. Uso questo aggettivo perché penso al fatto che in antichità non era accessibile per la gente comune vestirsi di viola in quanto il colore veniva elaborato con materiali molto costosi e ricercati.

Quanto è importante per te, come artista emergente, mostrare versatilità nel tuo stile musicale? E come pensi che il pubblico abbia accolto questa tua nuova direzione?

Credo che la versatilità sia una lama a doppio taglio molto affilata, soprattutto per gli artisti emergenti. Penso che ci saranno sempre le persone pronte a puntare il dito sulla cosa, definendola un modo “per conformarsi alla massa, nella ricerca del successo”, e altre ad apprezzarla. Per me la versatilità è una cosa molto importante: la cosa che differenzia una persona effettivamente “versatile” dalle altre è la capacità di fare bene, a livello oggettivo, anche qualcosa di diverso. E lo so che il discorso che sto facendo mi farà sembrare molto presuntuoso, ma non è così; alla fine io credo che in “Coincidenze Viola” abbia dimostrato la mia capacità di “adattamento”, ma sono convinto che posso sempre migliorare.

Hai collaborato con diversi produttori e autori nei tuoi progetti. Come influenzano queste collaborazioni il tuo approccio alla scrittura e alla produzione musicale?

Il fatto di aver lavorato con diverse personalità artistiche mi ha aiutato a capire quale sia la mia identità. Ognuna di loro e le future, nel bene e nel male, mi insegneranno sempre qualcosa che posso implementare con l’intento di migliorarmi come artista.

Hai partecipato alle selezioni di Area Sanremo. Come ha influito questa esperienza sul tuo modo di vedere la tua carriera musicale e sul tuo approccio alle performance dal vivo?

Partecipare alle selezioni di Area Sanremo è stata un’esperienza fantastica che non dimenticherò mai, ma che non potrò più rivivere visto che hanno abbassato la fascia d’età per le selezioni. Di certo mi ha aiutato nel mio viaggio personale verso la scoperta della mia identità artistica. A livello di performance dal vivo, mi ha ricordato che devo sempre divertirmi sul palco, perché è lì che la mia anima trova la pace e stimolo di andare avanti in questo percorso che ho sempre sognato sin da piccolo.


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