Veronica Comez è la bellissima artista protagonista del nostro editoriale, vediamo di conoscerla meglio con questa intervista.

D: Veronica, raccontaci come è iniziato il tuo percorso artistico. Qual è stata la tua prima esperienza che ti ha fatto capire di voler lavorare nell’arte?

R: In realtà l’ho sempre saputo. Ero solo una bambina quando disegnavo sui figurini che mia madre mi comprava in edicola. Mi piaceva travestirmi e mi costruivo addosso vestiti con tutto quello che trovavo in giro per casa. Ricordo anche che mi dipingevo il viso e poi chiedevo a tutti se fossi bellissima! Perciò ti direi che è stato un richiamo interiore verso tutte quelle discipline artistiche ed estetiche che mi affascinano da sempre.

D: Ti definisci un’artista trasversale. Quali discipline artistiche ti appassionano di più e come riesci a bilanciarle tra loro?

R: Come ogni artista, soprattutto quando si è giovani, ho esplorato e sperimentato molte cose, facendomi contaminare da ciò che mi affascinava. Oggi mi sto concentrando principalmente sulla comunicazione attraverso la moda e l’immagine, ma porto avanti anche la pittura e la fotografia concettuale, quando riesco a incastrarle tra loro. Avere competenze trasversali è fondamentale per collaborare efficacemente con il team, ma ad un certo punto è importante concentrarsi su ciò che ci appassiona di più. Tuttavia, chi fa arte deve sempre essere pronto a reinventarsi!

D: Hai menzionato che gran parte delle tue competenze le hai acquisite da autodidatta. Qual è stata la sfida più grande in questo percorso?

R: Vengo da una città piccola, senza molte opportunità, quindi parto da un contesto svantaggiato. Le mie idee sono nate dentro una cameretta. La sfida più grande è stata acquisire la sicurezza necessaria per non farmi limitare da nessuno. Oggi, con i social, siamo bombardati da input, e tutti sembrano dei “professori”. L’arte però è una predisposizione naturale; la formazione è solo un valore aggiunto che permette di esplorare il proprio talento.

D: Come si integra il tuo background nel mondo della moda con la tua attività di fotomodella e fashion designer? Cosa ti ispira nella creazione dei tuoi abiti?

R: Essere fotomodella mi ha insegnato a mettermi nei panni del soggetto e ad avvicinarmi a lui. Quando creo abiti, penso all’essere umano come una tela, grazie anche al fatto che il mio primo approccio all’arte è stata la pittura. Padroneggio bene le forme e l’uso del colore, e mi piace trasformare le persone per renderle qualcosa di più. Le ispirazioni possono venire da una canzone, una passeggiata o esperienze personali, reinterpretate in chiave artistica.

D: Disegni e crei abiti con materiali di riciclo. Cosa ti ha spinto verso l’uso di materiali sostenibili e qual è il messaggio che vuoi trasmettere attraverso queste creazioni?

R: Ho iniziato a usare materiali di riciclo a causa dell’attuale condizione ambientale. Il mio primo progetto di styling trattava proprio dell’impatto della tecnologia sulla natura. Voglio sensibilizzare su questo tema attraverso il mio lavoro.

D: Oltre a essere una modella, sei anche pittrice e i tuoi dipinti sono disponibili su Instagram. Come bilanci queste diverse forme d’arte nella tua carriera?

R: La pittura è iniziata molto prima della mia attività come modella. Con il tempo mi sono avvicinata a uno stile più astratto e cubista, abbandonando il ritratto tradizionale. La fotografia, per me, non ha senso senza avere qualcosa da esprimere. È un potente mezzo di comunicazione che sarebbe un peccato non sfruttare appieno.

D: Hai partecipato a mostre sulla violenza di genere. Come ti sei avvicinata a questo tema e come hai espresso la tua visione artistica in queste occasioni?

R: L’arte è una terapia, sia per chi la crea che per chi la riceve. La violenza è arte, e l’arte è violenza: ciò significa che l’arte può colpire chi la crea, ma anche chi la subisce trova un modo di esprimerla attraverso la creatività. Partecipare a mostre su questo tema è stato un modo per trasformare il dolore in qualcosa di potente.

D: Stai attualmente studiando marketing della moda. In che modo pensi che questo influenzerà il tuo lavoro artistico e la tua carriera futura?

R: Il mondo cambia rapidamente, e anche le forme di espressione artistica evolvono. Studiare marketing della moda mi aiuterà a rimanere al passo con questi cambiamenti. Sicuramente l’intelligenza artificiale avrà un impatto significativo, e voglio essere pronta ad affrontarlo.

D: Offri una vasta gamma di servizi, dal body painting allo styling e alla recitazione. Come decidi quale ruolo assumere in base ai progetti?

R: Posso essere tutto, basta che non mi chiudano dentro una scatola! Sono molto versatile, ma ovviamente dipende dalle richieste dei progetti. Conosco i miei punti di forza e i miei limiti, ma sfruttare i primi fa dimenticare i secondi. La chiave è una forte autostima e la fede cieca in chi vuoi diventare.

D: Hai lavorato in tutto il mondo e offri servizi internazionali. Ci sono differenze che hai notato nel modo in cui l’arte e la moda vengono percepite a livello globale?

R: Sicuramente all’estero la creatività è molto più apprezzata. In Italia siamo più “classicisti” e tendiamo a giudicare ciò che è sconosciuto con sospetto. In città come Berlino, ad esempio, le persone ti guardano con curiosità. Mi piacerebbe fare esperienze in paesi all’avanguardia in fatto di moda e arte.

D: Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci sono nuove iniziative artistiche o collaborazioni in arrivo di cui puoi parlarci?

R: Sono alle porte di un grande cambiamento personale. Dopo tanti sacrifici, finalmente potrò investire nella mia formazione e fare nuove esperienze. Ho alcuni progetti, ma per ora non svelo nulla!

D: Cosa significa per te la frase “Sono stata creata per creare”? Come si riflette questa filosofia nel tuo lavoro quotidiano?

R: La creatività è la mia unica certezza. È una compagna di vita, e non potrei essere felice senza di essa. Sono arrivata al punto in cui posso affermare con certezza che questa è la mia strada, e non potrei essere nient’altro.

D: Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere una carriera artistica e magari sperimentare con diverse forme d’arte come hai fatto tu?

R: Direi di non credere a tutto quello che si sente. Il successo duraturo si ottiene con sacrificio e costante lavoro su sé stessi. Chiediti chi vuoi essere, perché se non lo fai, sarà il sistema a decidere per te. Sperimenta, viaggia e scegli con attenzione le persone che ti circondano. Buona fortuna a tutti!


Grazie, Veronica, per questa intervista e per averci regalato uno sguardo sulla tua visione artistica!

Ciao Alex grazie per avermi regalato questo spazio. 🫶

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