“La Clessidra del Vento” di Ilaria Sabatini Taliaferro racconta la storia di Lorenzo, un giovane uomo alla ricerca di sé stesso attraverso viaggi avventurosi e la scoperta di culture diverse. La narrazione segue Lorenzo durante le sue esperienze in Val d’Aosta e Groenlandia, dove la bellezza dei paesaggi si intreccia con incontri significativi e la ricerca di una connessione più profonda con la natura e l’umanità. Il suo percorso si interseca con quello di Pietro, il suo migliore amico, e Anuun, una donna Inuit di cui si innamora, mentre affrontano sfide, perdite e la complessità dei rapporti umani. Attraverso le loro esperienze, il romanzo esplora temi di amicizia, amore, crescita personale e la ricerca di un significato nella vita, anche di fronte alle avversità e alle incertezze del futuro.

L’avventura in questo libro, Ilaria, è sì fisica, ma forse ancor più spirituale. Sei d’accordo?  

“Sono molto d’accordo. Lo spirito non prescinde dall’esperienza fisica; ciò che viviamo nella vita è il riflesso di ciò che ci portiamo dentro. Il viaggio verso la consapevolezza di sé stessi è ciò che vivono i protagonisti della mia storia.”

Come si intrecciano i temi dell’amore, dell’amicizia e della famiglia con la ricerca di libertà e realizzazione dei personaggi? 

“Tutto s’intreccia attraverso la voglia immensa di scoprire il mondo e di inseguire i propri sogni seguendo l’istinto, senza mai distaccarsi pienamente dal mondo da cui provengono i protagonisti. Il tempo presente s’impregna di flashback e di emozioni pure, che riflettono l’importanza che acquisisce la nostalgia nel processo di trasformazione di due ragazzi di vent’anni, i quali non sognano altro che abbandonare il loro mondo provinciale per lasciarsi trasportare da un desiderio d’avventura travolgente.”

Ilaria come è cambiata dopo ogni suo viaggio? Parlaci di te…  

“Il viaggio ha arricchito il mio bagaglio culturale, ha sradicato i punti di riferimento e ha sdoganato i confini mentali che spesso in passato mi hanno resa prigioniera. Quando ho deciso di trasferirmi negli Stati Uniti per la prima volta, non ho pensato a nulla: mi sono lasciata guidare dall’istinto, volevo vivere quell’esperienza attraverso gli occhi di una nuova ragazza, quasi sconosciuta a me stessa. Con coraggio ho cercato di non avere mai rimpianti e mi sono concentrata sulle cause dell’intenzione che era alla base del mio forte desiderio di cambiare rotta e di reinventare il mio destino. Oggi ho consapevolezza della persona che sono, e tutto ciò che sono lo devo alla mia famiglia, a mia madre che mi ha trasmesso la capacità di guardare il mondo con occhi liberi.”

Quali fragilità della società odierni hai affrontato?  

“Ho voluto affrontare le conseguenze del riscaldamento climatico, che in luoghi come la Groenlandia ha portato allo scioglimento dei ghiacci, facilitando l’emergere in superficie di materie prime e gemme preziose. Le compagnie di estrazione hanno approfittato di questa situazione, contribuendo alla devastazione di questi territori già in una fase delicata di trasformazione. Inoltre, ho voluto affrontare il tema dell’immigrazione in Europa, trattandolo in maniera utopistica attraverso gli ideali di un utopista per eccellenza come il protagonista Lorenzo, che sogna un mondo migliore in cui vivere.”

Ritroveremo in futuro Lorenzo e i suoi compagni di avventura o la loro crescita ha raggiunto il capolinea, ammesso che si tratti di un percorso a tempo determinato?  

“Voglio pensare che tutto questo non sia stato un viaggio volto al termine, chissà! Per ora, vorrei che il lettore s’immedesimasse nei loro sentimenti e provasse a vedere il mondo come lo vedono i protagonisti della mia storia.”


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