La prima stagione di “Linea Azzurri” si è conclusa da pochi giorni su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre), ma la macchina organizzativa non si ferma: si è già al lavoro per la prossima stagione, prevista per il 2025. In questi giorni è stato lanciato un casting per trovare le nuove conduttrici del programma. Le richieste da parte delle candidate, comprensive di dati personali, foto e/o showreel di presentazioni, dovranno pervenire all’indirizzo casting.lineazzurri@gmail.com.

Per saperne di più, abbiamo intervistato l’ideatore del progetto, Angelo Maietta, che ci ha raccontato le origini dell’idea del casting, le sue aspettative per le nuove padrone di casa, un bilancio della stagione appena conclusa e le sue ambizioni future per “Linea Azzurri”.

Angelo Maietta con le conduttrici della prima stagione di “Linea Azzurri”

Come nasce l’idea di un casting di conduttrici?

L’idea nasce da un principio che da sempre guida il mio agire sia nella vita che nella professione: il talento deve incontrare l’occasione. Il casting non vuole illudere nessuno né, tanto meno, è stato attivato per dire che non ho conduttrici e le cerco. Come si può immaginare, potrei scegliere facendo un giro sui social. Invece, voglio che ci sia una sana competizione, una voglia di misurarsi e di autogiudicarsi anche da parte di chi si candida. Poi, ovviamente, andranno fatte delle scelte e qualcuno rimarrà deluso o scontento, ma al contempo ciascuna/o avrà avuto la sua occasione. È un concorso. Il più bravo, capace, determinato, umile e con tanta, tanta voglia di imparare, vince.

Come vorresti fossero le prossime padrone di casa di “Linea Azzurri”?

Mi piacerebbe che fossero appassionate. Credo sia l’aggettivo giusto. Vorrei che guardassero a questo programma non soltanto come un lavoro o come un’occasione di guadagno o pubblicità. Vorrei che sposassero un’idea. Noi raccontiamo lo sport nei suoi momenti iniziali, passando per la crescita fino ad arrivare al successo. Le padrone di casa vorrei che avessero lo stesso spirito: ai nastri di partenza siamo tutti uguali, poi il risultato viene con l’impegno, il sacrificio e la passione. Le vorrei così: piene di passione e di voglia per un progetto bello che può solo migliorare.

Un breve bilancio della passata edizione?

La prima edizione è stata una scommessa. Vinta. Non immaginavo un tale risultato, anche perché abbiamo realizzato un programma di nicchia, con sport di nicchia e su un’emittente di nicchia ma di grande qualità e professionalità, “Sportitalia”. Ringrazio l’editore Michele Criscitiello per la sua visione e la sua disponibilità in un settore che non è esattamente il core business della rete, ovvero le produzioni di contenuti di intrattenimento, ma mi ha dato carta bianca, una cosa che non esiste nel panorama televisivo nazionale dove a volte neppure ti ricevono, al netto delle rare eccezioni che però esistono ed io posso testimoniarlo. Ci sono tanti bravi dirigenti della tv pubblica e privata che conoscono bene il lavoro ed hanno capacità di ascolto. Tanti altri che invece si trovano seduti su sedie di cui al massimo potrebbero fare solo i feltrini antirumore. Quindi, in sintesi: sono molto soddisfatto e felice. La formula è stata vincente, in tutto. Voglio ringraziare tutta la squadra che mi ha seguito senza perplessità: gli autori (Martinelli, Miliucci e Lunatici), il regista e produttore (Carlo Fumo) e le mie conduttrici (Angela Tuccia, Barbara Politi, Alice Brivio, Fabrizia Santarelli, Romina Pierdomenico) che sono state sempre disponibili, sorridenti e felici di partecipare. Anche un giovane promettente, Marco Colonna, di cui sentirete parlare sicuramente. Ecco, Linea Azzurri è un laboratorio di eccellenze.

Ti piacerebbe, un giorno, esportare anche all’estero questo format?

Mi piacerebbe, sì. Lo sport, per definizione, ha una vocazione internazionale. E i nostri atleti e il nostro territorio, che con essi raccontiamo, sono all’estero una declinazione di quel Made in Italy di cui sempre sentiamo parlare e che, a torto, releghiamo solo a settori quali moda e cibo. L’Italia ha un know-how anche di capacità e di talento. È questo il vero Made in Italy: la fantasia del creare bellezza in ogni cosa. E la bellezza è la moneta della natura, non bisogna accumularla ma farla circolare. Ne parlerò con Rai Italia, il canale di offerta estera della Rai guidato con una capacità e una competenza fuori dal comune dal direttore Fabrizio Ferragni che ha fatto diventare quel canale una Ferrari della tv.


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