Spoleto, 6 Luglio 2024 – Con il suo stile elegante e la voce suadente, Carla Bruni ha conquistato il pubblico del Teatro Romano di Spoleto. Indossando pantaloni di pelle neri attillati e una camicia di seta, la cantante ha offerto una serata acustica indimenticabile, senza effetti speciali ma con una band composta da tre musicisti: chitarra, basso e pianoforte. “Finalmente canto in Italia,” ha esordito Carla Bruni, esprimendo la sua gioia di esibirsi nel suo paese natale.

Il concerto a Spoleto è parte di una tournée che include anche tappe al Teatro Dal Verme di Milano, e successivamente in Spagna, Finlandia e Grecia. Al suo fianco, il marito Nicholas Sarkozy, attentissimo e pronto a battere le mani, ha dimostrato il suo sostegno incondizionato, culminando in una standing ovation finale.

La serata ha preso il via con la ballata “Quelque chose,” seguita da una cover di “Crazy” di Patsy Cline. Carla ha poi eseguito “Voglio l’amore,” un brano scritto durante il periodo del Covid e inciso con la sorella Valeria Bruni Tedeschi, oltre a una versione italiana di “Douce France” di Charles Trenet. Ha emozionato il pubblico con “Il cielo in una stanza,” iniziata in francese e continuata in italiano, brano che aveva già cantato con Jovanotti e Morandi al Jova Beach Party.

La scaletta ha incluso anche alcune delle sue cover preferite: “Moon River” e “The Winner Takes It All” degli ABBA, un pezzo che le fa pensare all’importanza di saper perdere. Carla Bruni ha scherzato con il pubblico raccontando la storia di “Je suis le plus beau du quartier,” una canzone scritta venti anni fa su una ragazza travestita da ragazzo, definendola “la prima canzone transgender.”

In un momento toccante della serata, ha eseguito “Rien que l’extase,” una canzone allegra ma intensa, scritta dopo aver scoperto di avere un cancro. “Ho trovato il modo di combattere la morte: con l’amore,” ha dichiarato, dimostrando la sua resilienza e forza interiore.

Il pubblico ha avuto l’opportunità di alzarsi in piedi e ballare con “Miss You” dei Rolling Stones, prima di un bis emozionante con “Your Lady” dal suo ultimo album. La serata si è conclusa con Carla Bruni che ha ringraziato Spoleto e il pubblico per l’accoglienza calorosa, scherzando: “Finalmente a 56 anni ho cantato in Italia. Non sono precoce – ha detto poi intervistata da Rai News – Era un sogno. Per me è stata una meraviglia.”

La performance di Carla Bruni a Spoleto ha dimostrato ancora una volta il suo talento poliedrico e il suo fascino senza tempo, lasciando un ricordo indelebile nei cuori di tutti i presenti.


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