Una donna, una showgirl alle prese con una carriera in bilico, poiché il suo spettacolo sta per chiudere i battenti.

La storia di Shelly Gardner, interpretata da Pamela Anderson, che la regista Gia Coppola, dopo Palo Alto del 2013 e Mainstream del 2020, porta sul grande schermo in The last showgirl.

Shelly è una showgirl, la sua casa è Las Vegas, una città nel deserto che di giorno sembra dormire, mentre di notte si illumina con le luci sfavillanti dei suoi casinò in cui i dollari fluttuano a milioni e le ragazze si esibiscono in spettacoli ammalianti, coperte da lustrini, piume e pailettes. Le luci dello spettacolo, però, per Shelly stanno per spegnersi per sempre, dopo trent’anni volati via velocemente mentre danzava sotto i riflettori. La vita la mette di fronte a delle scelte difficili, poiché non ha diritto ad una pensione e l’unica cosa che sa fare è ballare, che è anche la sua passione. Ma raggiunti i cinquant’anni è a fine carriera. Ha una figlia, Hannah, una giovane studentessa portata in scena da Billie Lourd, con cui tenta di ricucire un rapporto su consiglio di Annette, ex collega ma soprattutto la sua più cara amica, incarnata da Jamie Lee Curtis. Shelly ha sacrificato il suo essere madre per dedicarsi completamente al proprio lavoro e sogno, e riallacciare un contatto con Hannah appare da subito molto difficile. Le due sono distanti e il loro primo incontro dopo tanto tempo è molto freddo. Nel frattempo le sue colleghe più giovani cercano ingaggi in altri spettacoli, ma sempre più hot, suscitando la sua disapprovazione.

The last showgirl è un film drammatico in cui la regista Gia Coppola, nipote del grande Francis autore di Apocalypse now, affronta la disillusione di una donna messa alla porta dalla legge del business, che offre solo squallidi compromessi in una città che con le sue mille luci, tra gioco d’azzardo, belle donne e divertimento, ha rosicchiato poco a poco il suo diritto di esistere nel mezzo del deserto del Mojave. La prova attoriale di Pamela Anderson è magistrale: le sue rughe danno spessore ad un’attrice da sempre incastrata tra le copertine di Playboy e nel personaggio della guardaspiaggia super sexy C.J. Parker del telefilm Baywatch, oltre al tanto gossip scaturito dal clamoroso sex tape rubato dalla sua vita privata. Dal ricatto al riscatto nel film di Gia Coppola, si potrebbe riassumere così, anche dopo un altro flop come Barb Wire , candidato ovviamente ai Razzie Awards del 1996 tra i peggiori film.

Da segnalare anche l’interpretazione di Jamie Lee Curtis, magnifica, che nel ruolo di Annette, anche lei showgirl a fine carriera, veste ormai i panni di una cameriera in un casinò di Las Vegas. Memorabile la sequenza in cui si esibisce in un ballo sexy improvvisato, sulle note della bellissima canzone Total eclipse of the heart di Bonnie Tyler. The last showgirl racconta le donne che porta in scena e il tempo che passa, che solca loro i volti, in una società che rincorre apparenza e giovinezza. Ex Regine della notte, il film le ritrae sempre di giorno, segno che il loro momento sul palco è passato, ma quello che conta e viene messo a nudo da una fotografia dal taglio molto realistico sono le loro vite che bucano lo schermo e che ti restano dentro, grazie ad un cast magnifico. Il film non trascende mai nel patetico, mostrando la forza di donne che sanno reagire e rialzarsi. Oltre a Shelly e Annette menzioni d’onore per Dave Bautista, che impersona Eddie, il loro storico produttore, e per le altre ballerine, Marianne alias Brenda Song e Jodie, ovvero Kiernan Shipka, per un film costituito da ottime prove attoriali destinate a lasciare il segno.


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