Scopriamo news e curiosità in questa intervista
“Alien” è un brano emozionante che esplora temi universali di alienazione e inadeguatezza. Il testo è ricco di immagini evocative e il messaggio sebbene oscuro è pieno di speranza. Questa canzone vuole avvicinarsi a tutte le persone che si sono sentite perse e sole nella loro vita.
La vostra energia è straordinaria: da cosa ricavate tutta questa determinazione, alla vostra giovane età?
La nostra energia nasce proprio dalla nostra giovane età e dalla voglia di comunicare e trasmettere quello che abbiamo dentro. Spesso è energia positiva a volte negativa ma speriamo che arrivi sempre a chi ci ascolta un’onda di potenza sonora e di emozioni che coinvolgano chi ci ascolta. Alien di energia ne ha tanta, a volte positiva nell’attacco e nell’assolo, a volte negativa se pensiamo ai testi che scrive Emma. Cerchiamo sempre di incanalare tutto quello che abbiamo per rendere la nostra musica e le nostre performance live migliori di volta in volta.
La musica è sempre stata un punto cardine della vostra vita. Come avete fatto a coltivarla fino ad arrivare a questi livelli?
Siamo più o meno tutti nati con la musica rock che ascoltavano i nostri genitori. Emma (basso) si è fatta il suo primo concerto in passeggino a 8 mesi e tutti e cinque abbiamo in comune genitori che ascoltavano vari generi dal prog al metal, dal grunge al rock psichedelico.
Alcuni di questi generi li abbiamo fatti nostri e fin da piccoli, abbiamo sempre cercato di coltivare questa nostra passione prendendo in mano degli strumenti e cercando di rifare i pezzi che più amavamo.
Tre di noi (Emma (voce), Edoardo (batteria), Elisa (chitarra)) sono fratelli e abbiamo incontrato Emma (basso) e Leo (chitarra) a scuola di musica. Li abbiamo cominciato a suonare insieme e per più di un anno abbiamo fatto cover scoprendo i generi che ci accomunavano e quelli più distanti ma che potevamo rivisitare in chiave DLEMMA.
Quando dici nella tua domanda “arrivare a questi livelli” a noi fa un po’ impressione. Ci sentiamo ancora agli inizi e sappiamo di dover migliorare musicalmente ogni giorno studiando e passando giornate in sala a provare.
Il testo è estremamente maturo, forse anche criptico per alcuni. Qual è stata la fonte di ispirazione per questo nuovo brano?
L’ispirazione viene da quello che sente e vive Emma, la nostra cantante e autrice dei nostri testi. Alien è nata in una fase della vita in cui un adolescente cerca di capire come relazionarsi con il mondo intorno a se: “Spesso mi sento alienata, come se ci fosse una barriera invisibile tra me e gli altri, come se stessi in una bolla, osservando il mondo da una distanza sicura ma isolata.” Il brano esplora da un lato, il desiderio di isolarsi; dall’altro, la necessità di trovare un luogo o persone con cui sentirsi veramente capiti e accettati.
Come avete capito che il vostro sogno era quello di fare musica? Come siete riusciti a realizzarlo?
Crescendo ci siamo sempre sentiti un po’ diversi da molti dei ragazzi della nostra età, né meglio né peggio, solo differenti. Sentiamo musica diversa da quella che va di moda tra i liceali, ci vestiamo in modo diverso dai nostri compagni di classe, passiamo i pomeriggi a casa con le cuffie invece che a fare passeggiate al centro. I nostri miti sono le grandi band del passato, è abbastanza naturale che il nostro sogno sia sempre stato quello di fare musica.
Piano piano ci siamo resi conto che questo sogno poteva realizzarsi e questa consapevolezza ci ha dato una grossa spinta, anche se sappiamo quanto sia difficile andare avanti in questo mondo. Siamo riusciti ad arrivare a questo punto studiando tanto e siamo stati molto fortunati ad incontrare insegnanti di musica molto bravi e ad avere genitori che ci hanno sempre supportato. Poi se fai ciò che ti piace veramente è semplice essere propositivi e volersi migliorare ogni giorno. Comunque sappiamo che siamo solo all’inizio di questa avventura musicale e dobbiamo imparare ancora tanto prima di poter dire che il nostro sogno sia stato realizzato in pieno.
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