La nuova edizione dell’Italian Horror Fantasy Fest si è conclusa con una serata di premiazione che ha visto come protagonista un superlativo Paolo Ruffini nei panni di un divertentissimo presentatore. Paolo Ruffini è riuscito a intrattenere il pubblico con il suo straordinario carisma e la sua vivacità contagiosa, rendendo la serata ancora più unica e indimenticabile. Il suo intenso monologo introduttivo ha trattato temi di grande rilevanza come il politicamente corretto, la censura e l’influenza pervasiva dei social media, stimolando una profonda riflessione sulla libertà di espressione e sul valore insostituibile delle emozioni vissute in una sala cinematografica, dove la magia del grande schermo crea un’esperienza collettiva ineguagliabile.

La Giuria di Qualità, presieduta dal rinomato regista Eros Puglielli e composta dalla talentuosa scrittrice Alda Teodorani, dal giornalista e critico cinematografico di fama Roberto D’Onofrio, dal produttore esecutivo Moreno Menchi e dal direttore artistico del Fantafestival Marcello Rossi, ha assegnato con cura e attenzione i premi per il miglior lungometraggio e cortometraggio in concorso, riconoscendo l’eccellenza nelle opere presentate.

Miglior Lungometraggio: I WANT TO BE A PLASTIC CHAIR di Ao Ieong Weng Fong
Questo film, folle e originale, cattura lo spettatore e lo trascina in un vortice di paranoia inaspettata. Un audace slancio metafisico realizzato con un impeccabile equilibrio formale, che riesce a mantenere alta la tensione e la curiosità del pubblico dall’inizio alla fine.

Miglior Cortometraggio: EVOCATOR di Francesco Gozzo
Ambientato nel Medioevo, questo horror/fantasy con elementi gotici si distingue per l’originalità della storia basata su antichi manoscritti. È stato premiato per il coraggio nel costruire una trama innovativa in un contesto poco esplorato dal cinema di genere italiano negli ultimi vent’anni, riuscendo a creare un’atmosfera suggestiva e avvincente.

Premio Flat Parioli: LIVER di Alessio Cuboni

Premio Bruno Mattei: ZIO TIBIA – Il documentario di Ale e Max Copertino

Le foto delle premiazione sono di Francesco Della Manna


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