Nel suo nuovo singolo, Giulia Barbara Pagani intreccia sfide personali, tradizioni italiane e ispirazioni parigine. Una melodia multilingue che celebra l’autenticità, toccando il cuore con storie di forza e trasformazione. Dopo il lancio, la nostra intervista esclusiva.
Ciao, Giulia. Da dove nasce l’ispirazione per il tuo nuovo singolo “Bagagli Di Provincia”?
L’ispirazione nasce dalla mia esperienza personale: “Bagagli di Provincia” è un racconto del mio percorso, dalla piccola realtà di Trezzo sull’Adda fino a Parigi. È una canzone che parla di crescita, sacrifici e sogni, ma anche di tutto ciò che portiamo dentro di noi quando lasciamo un luogo caro. Non sono solo i bagagli fisici, ma le emozioni, le radici e le esperienze che ci formano e ci accompagnano ovunque andiamo.
L’immagine dei bagagli può ricondurre sia ad un viaggio di andata, sia ad un ritorno: personalmente, come la interpreti?
Per me, rappresenta più un viaggio di andata, verso qualcosa di nuovo e sconosciuto. Però c’è sempre una parte di me che guarda indietro con affetto e malinconia. È come avere un piede nel passato e uno nel futuro, cercando di trovare un equilibrio. I bagagli sono una metafora di tutto ciò che scegliamo di portare con noi, sia nel bene che nel male, e di come quelle esperienze ci aiutano a costruire il nostro presente. E poi c’è una verità che non cambia: non importa dove vai, verrai sempre dallo stesso posto. È per questo che nella canzone dico: “guarda queste strade, portano tutte al fiume”. Quel fiume è l’Adda, il simbolo delle mie radici e di chi sono, che mi segue anche nelle mie scelte più lontane. Avrei voluto non dover mai partire, ma non c’erano i presupposti per restare. La mancanza di opportunità mi ha spinto a cercare altrove ciò che non potevo trovare lì. In un certo senso ho sempre saputo dentro di me che non sarei restata.
Come mai hai scelto di rivolgerti al pubblico con diverse lingue e culture? Cosa ti affascina di ognuna?
Amo l’idea di poter comunicare con persone diverse e di abbattere le barriere linguistiche. Cantare in italiano, francese, inglese e spagnolo mi permette di far arrivare il mio messaggio più lontano e di connettermi con pubblici differenti. Questa scelta riflette anche la mia vita quotidiana: vivendo a Parigi, una città internazionale, e per il lavoro che faccio, mi capita di parlare queste quattro lingue ogni giorno o quasi. Parlare così spesso lingue diverse ha influenzato naturalmente anche il mio modo di scrivere. Col tempo, la mia scrittura si è trasformata in una direzione multilingue, quasi senza che me ne accorgessi, diventando un riflesso diretto della mia realtà.
Sei sempre pronta ad accettare nuove sfide? Combatti con coraggio per ottenere ciò che desideri?
Non so se si tratta di essere “pronta”, ma ho imparato che per cambiare davvero le cose bisogna muoversi, anche quando non è semplice. A volte si tratta di affrontare situazioni inaspettate o di fare passi che sembrano più grandi di noi. Non avrei mai immaginato di trovarmi a vivere stabilmente a Parigi: se lo raccontassi alla me stessa del 2016, probabilmente sarebbe scioccata e felicissima, ma farebbe fatica a crederci. Sono sempre stata determinata, ma per me il punto centrale è il benessere fisico e mentale. Se non sono felice dove sono o con quello che sto facendo, so che devo apportare un cambiamento. Non è mai facile, ma è necessario. Se la vita mi offre un’opportunità per cambiare e migliorare, sento di doverla cogliere.
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