Fotomodella e fotografa, Erika Antares è un’artista poliedrica che vive la fotografia come una forma di espressione profonda e viscerale. Con un amore innato per la musica e un legame indissolubile con la sua città, Roma, Erika ha trasformato la sua passione in una carriera ricca di esperienze significative. Il suo stile anticonformista, la sua capacità di cogliere l’essenza della realtà e la sua dedizione alla crescita personale fanno di lei un punto di riferimento nel settore. In questa intervista, Erika ci racconta le sue origini, i progetti più significativi, le collaborazioni indimenticabili e i suoi sogni per il futuro.
1. ORIGINI E PERCORSO ARTISTICO
Come è nato il tuo interesse per la fotografia e la moda?
Ciao Aleeeeex, che bello tornare dopo tanto tempo nella mia calorosa casa di Mondospettacolo ❤️!
Il mio interesse per la fotografia è nato fin dai miei primi anni di vita grazie a mamma e papà. Possiedono diverse macchine fotografiche vintage e una scatola piena di fotografie analogiche, rullini e negativi. Ho sempre percepito la fotografia come qualcosa di magico, non solo un lavoro o un modo per conservare ricordi, ma una porta per viaggiare nel tempo.
Nel 2006, mentre mi trovavo alla stazione Termini di Roma, venni fermata da alcuni agenti di moda che mi proposero di partecipare al concorso Miss Motorissima. Fu un’esperienza che mi fece scoprire il mondo delle sfilate e delle fotografie professionali. Da lì ho intrapreso il mio percorso da fotomodella, collaborando con fotografi e trasformando la mia passione in lavoro.
C’è stato un momento preciso in cui hai capito che sarebbe stata la tua strada?
Sì, assolutamente. È stato quando alcuni fotografi ufficiali del concorso mi dissero che avevo la stoffa per diventare una fotomodella. Da quel momento, ho iniziato a lavorare sodo, partecipando a shooting gratuiti e pagando per book fotografici. Nel 2012 decisi che questa passione sarebbe diventata il mio lavoro.
Il tuo vero nome è Laura, ma hai scelto il marchio artistico “Erika Antares”. Cosa rappresenta per te questo nome?
Il nome d’arte Erika Antares mi è stato consigliato da Bruno Spiezia, un fotografo con cui ho collaborato e che mi ha aiutata a muovere i primi passi. “Erika” era un nome che mi ispirava forza e determinazione, mentre “Antares” rappresenta la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione, il mio segno zodiacale. Questo nome rappresenta la mia essenza più profonda.
2. FOTOMODELLA E FOTOGRAFA: UN DOPPIO RUOLO
Come riesci a conciliare il lavoro di fotomodella con quello di fotografa? Ti senti più a tuo agio davanti o dietro l’obiettivo?
Amo entrambi i ruoli, anche se ultimamente ho sentito la necessità di rinnovare la mia attrezzatura fotografica e questo mi ha spinta a fare una pausa. Tuttavia, stare davanti all’obiettivo è ormai naturale per me. Dopo tanti anni di esperienza, mi sento completamente a mio agio in entrambi i ruoli.
Come definiresti il tuo stile fotografico?
Anticonformista. Non seguo schemi rigidi, proprio come il mio modo di essere. Non mi faccio condizionare dai giudizi altrui. Il mio stile è autentico e libero, esattamente come la mia personalità.
Hai un genere o un’atmosfera particolare che ti piace raccontare attraverso le immagini?
Amo il reportage e la street photography. Mi piace immortalare ciò che mi colpisce durante i miei viaggi, catturare momenti che mi lasciano qualcosa dentro. Ogni scatto è una piccola storia fermata nel tempo.
3. PROGETTI MEMORABILI E ANEDDOTI
Ci sono progetti fotografici o shooting di cui vai particolarmente fiera?
Come fotomodella, sono orgogliosa degli shooting ambientati in luoghi abbandonati e della mia collaborazione con il brand di lingerie francese EliePourElle. Come fotografa, il progetto di cui vado più fiera è una mostra fotografica in Toscana dedicata ai ragazzi di strada, quei bambini che vivono la loro infanzia come si faceva un tempo: giocando a pallone e trascorrendo le giornate fuori casa.
Puoi raccontarci un aneddoto curioso o inquietante accaduto durante uno shooting?
Durante un set fotografico in un ex ospedale abbandonato a Perugia, mi sono trovata con il fotografo in una chiesetta all’interno della struttura. A un certo punto, la croce dell’altare è caduta improvvisamente. Ho avuto i brividi e mi sono messa a piangere senza sapere il perché. Un’altra volta, durante uno shooting in un B&B, ho scoperto che la stanza in cui mi sentii male era la stessa legata al celebre caso irrisolto del delitto di via Poma. Coincidenze inquietanti, non credi?
4. MUSICA E FOTOGRAFIA
La musica gioca un ruolo importante nella tua vita. Come influenza il tuo lavoro fotografico?
La musica accompagna ogni momento della mia vita. Mi aiuta a creare la giusta atmosfera durante i set fotografici. Vasco Rossi, in particolare, è sempre stato una costante. Da piccola ascoltavo le sue musicassette mentre fotografavo con la macchina dei miei genitori.
Se dovessi associare una canzone di Vasco a uno dei tuoi scatti, quale sceglieresti e perché?
“Sally”. Quella canzone rappresenta me e tante donne che hanno attraversato difficoltà, ma trovano sempre la forza di rialzarsi. C’è uno scatto realizzato da Benedetto Pirolozzi in una location abbandonata di Roma che incarna perfettamente lo spirito di “Sally”: forza e fragilità in un solo momento.
5. PROGETTI FUTURI E CONSIGLI
Ci sono progetti o collaborazioni in arrivo di cui puoi parlarci?
Nel 2025 mi dedicherò a fotografare molte persone, in particolare donne. Ma non posso svelarti di più… per ora!
Hai collaborato con altri fotografi o artisti? Quale collaborazione ti ha lasciato il ricordo più bello?
Sì, ho collaborato con tanti fotografi e fotomodelle. Le collaborazioni più significative sono quelle con fotografi che non ci sono più, come Fabio Nardi, Bruno Spiezia e Paolo Tallarigo. Porterò sempre con me i loro insegnamenti.
Qual è il tuo sogno più grande, sia a livello artistico che personale?
Il mio sogno è vivere una vita serena, dove la felicità e la salute prevalgano su tutto. Artisticamente, vorrei dedicarmi a tempo pieno alla fotografia e, chissà, magari lanciare un progetto parallelo di cui per ora non posso rivelare nulla.
6. CONSIGLI PER ASPIRANTI FOTOGRAFI E FOTOMODELLE
Che consiglio daresti a chi vuole intraprendere una carriera come fotomodella o fotografo?
Studiare, avere voglia di imparare e restare sempre umili. È importante mantenere i piedi per terra perché nel mondo della moda e della fotografia c’è sempre qualcuno più bravo di te.
Qual è la lezione più importante che hai imparato in questi anni di carriera?
Che il tempo vola. Se rimani fermo, rischi di perdere opportunità. Ho imparato a essere sempre attenta, a confrontarmi con chi ne sa più di me e a cogliere ogni possibilità.
Erika Antares è un’artista che vive ogni scatto come un frammento di vita. La sua capacità di unire emozione e tecnica fa di lei una fotografa e una modella poliedrica e appassionata. Con uno stile anticonformista e una grande passione per la musica e la fotografia, Erika continua a sorprendere e ispirare il pubblico. Il futuro? Sarà pieno di novità, progetti e sicuramente tante emozioni. Noi saremo qui ad aspettare di vederli prendere vita.
Lascia un commento