È un esordio quello che lascio giare nell’etere che ormai i suoni passano dall’etere… la sostanza la rintraccio nel peso con cui sagoma le melodie, le vocali, i suoni delle lettere e delle singole chiuse. Sono passaggi di nebbia ma anche sensazioni di consapevolezza quelle che rintraccio dentro il primo disco di Marco Boccuto. E che bel titolo di speranza: “Il cielo non cade mai”. Che poi ha risvolti, a mio modo di leggerla, assai sociali…

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. E non stiamo considerando quella sfacciata delle copertine. Per Marco Boccuto la bellezza, per davvero, dove sta?
Negli occhi delle persone.

E come ti metti in cerca…anzi, come sai di trovarla?
Sono uno che sembra molto coraggioso ma la timidezza mi limita spesso e mi rifugio nel cioccolato al latte.

Ad un cantautore la bellezza è spesso un “ostacolo” al messaggio. Nei tempi moderni poi… come a dire: il contenuto o l’estetica. Tu come ti poni di fronte a questo?
Le canzoni secondo lucio battisti erano belle se funzionavano anche solo chitarra e voce. Le “boccanzoni” spero che siano un qualcosa di molto simile. Detto questo gli arrangiamenti sono incredibilmente importanti, le canzoni possono morire in mano a un accademico e riecheggiare per l’eternità nelle mani di un sempliciotto.

Bella la copertina e non so perché ma subito mi ha riportato ad un moderno uomo in frac alla Modugno. Che ne pensi?
Arrossisco al pensiero. Sono andato a polignano a mare per inchinarmi di fronte alla statua di Modugno, l’accostamento mi gasa di brutto, eccessivamente..

Qualcuno diceva che il dolore, l’ansia o l’angoscia non è qualcosa che c’è a prescindere, ma il modo che abbiamo noi di reagire alle cose. Sei d’accordo?
Si sono d’accordo, per suonare bene i migliori musicisti comprano i migliori strumenti. Per affrontare la vita servono strumenti di ogni genere, non sottovaluto la psicoterapia..

Secondo te dunque in questo disco c’è la tua dimensione di bellezza?
Ni.. questo disco è solo l’inizio di una serie di 5 dischi. una raccolta con un’identità fortissima con radici mie e di kupo, il mio producer.


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